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Al parco della Legnara di Cerveteri è accaduto quello che non era difficile prevedere

Tanto tuonò che piovve recita un vecchio adagio popolare.

E mai definizione fu più calzante per quanto accaduto nelle ultime ore al parco della Legnara di Cerveteri nell’area che ospitava il presepe vivente prima del Covid. Una zona di immenso valore archeologico che custodisce le case rupestri dell’antico centro urbano di Cerveteri al tempo degli Etruschi. Un’area che è stata oggetto di gravissimi atti di vandalismo commessi da bande di giovanissimi che hanno trasformato un sito archeologico di pregio in una terra senza regole, sotto l’occhio passivo di chi doveva intervenire e soprattutto prevenire. Le foto che accompagnano questo articolo sono eloquenti più delle parole, scritte deliranti e volgari hanno imbrattato le mura tufacee delle case rupestri, la vernice a spruzzo ha deturpato le pareti provocando un danno ingente. Per cancellare lo spray serviranno tanti soldi, il tufo assorbe come una spugna la vernice, un raid veramente inqualificabile e vergognoso commesso da una banda di stolti che hanno anche distrutto le assi di legno adoperate per il presepe vivente e disseminato l’area di bottiglie di birra, mascherine e rifiuti di vario genere. Quello che sorprende in questa brutta storia è che da tempo sia i residenti della zona che le associazioni che si occupano di archeologia avevano segnalato le sgradite presenze di teste calde nelle ore serali, chiedendo maggiori controlli per tutelare una zona di immenso valore storico. Purtroppo nessuno è intervenuto ed i risultati sono lo scempio commesso contro i reperti ed il denaro pubblico che servirà per ripristinare il decoro delle mura tufacee dopo il blitz teppistico. Forse con telecamere di sorveglianza e maggiori controlli si poteva evitare questo scempio. Insomma, al parco della Legnara di Cerveteri è accaduto quello che non era difficile prevedere…

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