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Mondiali 3D: Volontari, che passione!

di Ugo Russo 

Pssione, certo, ma è solo una delle parole che contraddistinguono i volontari che, come ha detto spesso il Presidente Fitarco, Mario Scarzella, “se non ci fossero bisognerebbe inventarli”, nel senso che è anche grazie a loro se si preparano al meglio le manifestazioni sportive, specie quelle più importanti.Passione e poi cuore, coraggio, sacrificio, amore nel dare il massimo di sé stessi per tutto ciò che serve, forza, disponibilità e chissà quanti altri vocaboli ancora. Tutti quelli che ha incarnato ognuna delle splendide persone che hanno ricoperto questo ruolo negli ultimi Mondiali 3D di Tiro con l’arco che si sono recentemente svolti a Terni e in altre incantevoli perle del suo territorio. Tanto per proseguire con le parole del Presidente Scarzella: “La capacità maggiore del Comitato organizzatore, presieduto dal Consigliere federale, Stefano Tombesi, è stata quella di aver trovato simile gente. Si sono tutti impegnati in modo eccezionale e per tutto l’arco della manifestazione, ma il venerdì hanno fatto l’impensabile. Tre volte bravi loro e chi li ha trovati. Non mi stancherò mai di dire grazie ai volontari in genere, questi, poi, sono stati fantastici”. E se lo dice il capo… ma cosa hanno fatto il venerdì? Un’autentica bomba d’acqua, per ore e ore, ha allagato strutture e campi di gara predisposti a Prati di Stroncone per le finali a squadre. In qualsiasi altra parte si sarebbe annullato o rinviato il programma della giornata, ma pensate che la cosa abbia spaventato i nostri eroi? Macché. Si sono strarimboccati le maniche, ognuno ha fatto e dato quanto e anche di più delle proprie forze e possibilità, così nel giro di sole due ore “il circo” si è trasferito dalla montagna alla pianura e nella sede nel capoluogo del “Centro arcieri città di Terni”, dove c’erano altre persone fantastiche che hanno dato una grossa mano, si è potuto procedere all’effettuazione delle gare. Immaginatevi la sorpresa, lo stupore, l’ammirazione dei rappresentanti (atleti e tecnici) delle varie Nazioni in gara che hanno fatto i complimenti al gruppo, asserendo di aver imparato molto e ne faranno tesoro, perché in casa loro non sarebbero stati capaci di fare altrettanto. E ancora, a distanza ormai di parecchi giorni, arrivano in Federazione attestazioni di consenso.

Gruppo, abbiamo scritto poche righe sopra. Un insieme di persone fiere di indossare quella divisa e che all’inizio, venendo da diverse parti d’Italia, a mala pena si conoscevano. (Nella foto Margherita, una delle volontarie). Al termine della manifestazione (nella splendida Carsulae) i volontari hanno scoperto di essere diventati amici in maniera indissolubile, di volersi ritrovare e frequentare anche una volta tornati alle rispettive attività. Mitiche resteranno al termine di giornate pur oltremodo pesanti le cene tutti assieme e poi, via, all’alba del giorno dopo, a ripartire.

Questo offre fare i volontari. Avete sentito parlare di guadagni? No, non ci sono, ma volete mettere sentir salire l’orgoglio in petto per aver fatto qualcosa di utile? Aver trovato gente non conosciuta prima con cui hai condiviso due settimane di gioia ma anche di fatica, dolore fisico e che hai scoperto essere come te e siete diventati grandi amici? Di dover in un momento saper risolvere le situazioni più intricate? E vi pare poco in un’epoca che sta perdendo sempre più i valori, e le cose sopramenzionate paiono quasi perdute per sempre?

Alla prossima, amici, stasera provate a mettere tutti di nuovo la divisa, pensando che in un’altra occasione saprete ancora fare benissimo.

(4-fine)

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