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“Senza incentivi i giovani abbandoneranno l’agricoltura”

Per molti giovani , i cui padri sono produttori agricoli, il dopo covid è stata l’occasione per coltivare non solo i prodotti della terra, ma anche l’eredità dei genitori.  La mancanza di manodopera straniera e gli scarsi  introiti , causati dalla crisi, hanno trascinato tanti ragazzi a scaldare le braccia ed introdursi nei campi agricoli.   Cristiano e Federico, il primo 23 anni il secondo 19 , in questi giorni si occupano di curare la vendemmia dei terreni di proprietà a Borgo San Martino, nel comune di Cerveteri.   La necessità si è trasformata in passione, visto che anche gli studi si allineano alle loro ambizioni.  Nella provincia di Roma, infatti, cresce il numero di ragazzi che si avvicina al mondo agricolo, anche se a detta della Cia di Roma  non ci sono incentivi risolutivi da garantirgli un futuro roseo. <<  Si è vero negli ultimi anni si è incrementato  il numero di giovani verso il settore agricolo – dice il presidente della Cia Roma Riccardo Milozzi –  ma è pur vero che mancano i sostegni alla crescita, degli incentivi sicuri e non ondivaghi. Meno burocrazia renderebbe  tutto più facile e ci sarebbe tra i giovani più fiducia e speranza. Se veramente vogliamo che loro siano il futuro della nostra agricoltura bisogna concedergli certezze sotto ogni punto di vista, spezzando la catena burocratica che  ne ostruisce le velleità.   Innovazione tecnologia al primo posto, ma ci vogliono i sostegni nei tempi giusti , altrimenti perdiamo anche questo treno”.

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