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“Senza indennizzi rapidi sarà la fine della ristorazione nel Lazio”

<<Siamo preoccupati per le misure sugli agriturismi, costretti a rinunciare  a  molte prenotazioni e al comparto dell’agroalimentare che ne subirà  gravi conseguenze>>. Per Riccardo Milozzi presidente della Cia Roma, la Confederazione agricoltori italiani, sarà un periodo che metterà a dura prova il settore che dopo il DPCM vedrà gli agriturismi ridurre il lavoro drasticamente e di conseguenza le limitazioni dei ristoranti, soprattutto a Roma, comporteranno un calo di vendite per i produttori ortofrutticoli e la filiera:  dalle carni al vino, per passare all’olio che in questo periodo di produzione non avrà vita facile.
<<Ci troviamo di fronte a una situazione delicata  con  delle misure che origineranno  danni irrevocabili non solo a ristoranti e agriturismi, ma anche alla catena dell’agroalimentare che nei nostri territori si regge principalmente con la Capitale. Parte del fatturato dei nostri agricoltori si genera con la ristorazione di Roma e con i romani che nei fine settimana scelgono la campagna o il mare per andare a mangiare – dice Milozzi -. Ora vi è  il rischio che molte strutture ricettive,  che hanno investito tanti soldi per le messa a norma dei locali, si ritrovino a valutare se chiudere o no. Sulle politiche verdi anche da parte della Regione Lazio è stato fatto ben poco. L’ultima misura di sostegno, il bonus ai ristoratori del 30% sugli acquisti dei prodotti locali, non è un metodo facile e rapido per dare ossigeno al settore. Sarebbe più efficace che parte dei soldi stanziati all’iniziativa siano concessi come indennizzo direttamente ad agriturismi e ristoranti, che mai più di ora ne hanno bisogno>>.

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