di Ugo Russo
I numeri della pandemia che sono tornati a terrorizzarci sono anche causa e fanno il paio con il comportamento scriteriato di chi dovrebbe fare dei provvedimenti mirati che risolvano (anche se momentaneamente in parte, ma già questo ci tranquillizzerebbe un po’) o dovrebbe fornirci rassicurazioni su quanto si sta facendo a livello medico e scientifico per vedere quanto prima e finalmente la luce alla fine del tunnel. Ed invece alla fine dello stesso sembra essere precipitata una frana dagli effetti devastanti, che tutto copre e rende sempre più buie la visione e le nostre speranze.

Eppure fino a qualche giorno fa c’era chi affermava che non ci poteva mai essere un altro lockdown e tutto era sotto controllo (!!!!!!!). Poi in quattro giorni sono più che raddoppiati in peggio i numeri e siamo ripiombati a sentire virologi che si smentiscono l’uno con l’altro o magari quegli stessi politici che si erano dichiarati ottimisti fino a poche ore fa che dicono: “Avevamo detto (!!!) che in questo periodo sarebbe arrivata un’altra ondata ancora peggiore”. Potrà essere in grande difficoltà tutto il mondo occidentale (cosa è, una gara ad ammazzare la gente e a proporre per primi un vaccino, magari immondizia, per fare solo soldi?) ma chissenefrega!!! Maledetti, se da noi stiamo così è anche perché avete sbagliato scelte, investimenti, approvvigionamenti di materiali utili alla causa. A marzo, di fronte alla prima ondata, con i posti negli ospedali e soprattutto in terapia intensiva al collasso, avevate promesso che in caso di “ricaduta” già da allora vi sareste mossi e non ci sarebbero più stati problemi del genere ed ora, che siamo punti daccapo, non si può ascoltare: “Per la terapia intensiva ci siamo mossi a fare gli ordini ai primi di ottobre”. Schifosi! E cominciano a scarseggiare di nuovo le mascherine, i tamponi (che escono miracolosamente fuori quando arrivano i migranti… mentre non ci sono per i nostri anziani, ad esempio, che devono fare interventi urgentissimi, però senza fare il tampone non te li fanno, l’ospedale non te lo dà, ci deve pensare la Asl e passa il tempo fino a che quella persona…).
E’ uno scaricabarile su tutto: è colpa di quello, di quell’altro, di quella regione, del governo… Sbrigatevi immediatamente a trovare di chi è ‘sta colpa ma mettete in fretta a posto le cose, specie quelle più elementari che non siete riusciti a fare neanche questo! Quanto alla scuola, che già qualcuno ha pensato di fermare (almeno dal punto di vista della presenza), i banchi, come era largamente prevedibile, tardano ad arrivare, tanto, tra scioperi, fatiscenza delle aule, cortei per l’ambiente (!!!) e, il vero motivo, l’insofferenza dei giovani verso la cultura, sì e no fino ad ora gli alunni avranno frequentato le lezioni al massimo due-tre giorni… E sulla questione più che disastrosa dei trasporti ci siamo già espressi in un precedente articolo. La cosa non è affatto migliorata, anzi, e qui c’entrano pure grosse responsabilità da parte della gente.
Conte non sembra più la persona sicura di un tempo (ricordate nel gennaio scorso al primo apparire, almeno da noi, del virus? “Siamo prontissimi, non ci fa certo paura” aveva detto), comincia a perdere la pazienza tant’è che in uno dei suoi ultimi interventi in una delle tante località dove accorre ad uno che obiettava sulla validità del decreto presidente del consiglio (citato, non proprio così, nel titolo) ha risposto pressoché testualmente: “Non vi piacciono vari punti del testo? Detto questo, li dovrete rispettate comunque!”. Bah… E ha chiesto di nuovo ulteriori, grandi sacrifici agli italiani; quand’è che ci chiederanno pure il buco del, c…? Perché, prendete i ministri che non vogliono fondi europei per sistemare la Sanità e dicono che i soldi ce li abbiamo (!!!), invitando a rivolgerci al ministro dell’economia. Il quale una mezza soluzione l’avrebbe trovata: “Abbiamo i soldi per sistemare tutto con l’emissione di nuovi buoni del tesoro a tassi agevolati che gli italiani saranno invogliati a comprare”. Siamo sempre lì! Gli italiani non hanno più un euro neppure a spremerli! Diceva Banfi: “Ma quante mammelle ha questa mamma?”. Una nuova ricerca ha appurato che quasi la metà degli indigeni residenti nella penisola sono dentro o sulla soglia di povertà!
E poi, scusate, a proposito di euro e di Sanità: ma tutto quello che ci ha chiesto la protezione civile in primis, ed è stato vergognoso chiederlo ancora agli italiani, con Borrelli che, ogni giorno, prima diceva i morti e poi una sostanziosa cifra volata dalle tasche degli italiani che fine ha fatto? E ancora ci facciamo guardare dietro se in un determinato pronto soccorso, o in una corsia di ospedale, o in una terapia intensiva manca un respiratore?
Certo, cinque secoli fa, scrivendo Il Principe, Machiavelli ci aveva visto di lungo ed aveva già sanzionato “che ogni popolo merita il governo che ha”; anche gli italiani che si lamentano sempre dovrebbero fare cento esami di coscienza, interrogarsi e cambiare molte cose del loro modus vivendi, acciocché si cerchi tutti di impostare lo stare in terra su una vita migliore. Però, dai, qui si vedono pochi spiragli e c’è sinceramente da stare poco allegri in questa lotta contro questo nemico invisibile che, forse, solo i grandi del pianeta conoscono e per il momento hanno deciso di non far scoprire.

Lascia un commento