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Quelle parole che Laura Antonelli, dopo tanto sofferto silenzio, ci disse 13 anni fa

Esattamente 13 anni fa avemmo l’onore ed il piacere di intervistare Laura Antonelli.

Laura Antonelli con il nostro direttore Gianni Palmieri il giorno dell’intervista

Nel giorno in cui si celebra il decimo anniversario della sua scomparsa, vi riproponiamo l’ultima intervista dell’indimenticabile attrice che per oltre venti anni si era rifiutata di incontrare i giornalisti dopo la feroce aggressione mediatica che aveva subito per le sue traversie giudiziarie e di salute, accompagnate da una curiosità morbosa che spesso aveva rasentato l’astio.  Chiusa nella sua casa di via Napoli a Ladispoli, Laura Antonelli si era rifugiata nella solitudine e nell’isolamento, circondata da pochissime persone e soprattutto rispettata da una città che aveva compreso il dramma di una donna definita dal regista Luchino Visconti “la donna più bella dell’universo”. Difficoltà, tristezza, errori ed incontri con gente opportunista, avevano spinto Laura Antonelli nel baratro, la scelta di nascondersi a Ladispoli permise all’attrice istriana di vivere più serenamente l’ultima fase della sua tribolata esistenza. A distanza di oltre due lustri, abbiamo deciso di riproporvi quella toccante intervista che fece il giro del mondo. Sia mass media italiani che internazionali ripresero le parole di Laura Antonelli, le prime dagli anni novanta,  un vero e proprio grido di donna arrabbiata che si sentiva ingiustamente discriminata. Come se la debolezza fosse stata una colpa da espiare perennemente. Furono parole pesanti come macigni, scoprimmo il volto nascosto di una donna fragile, indifesa, attorno alla quale hanno svolazzato avvoltoi di vario genere, pronti a spillarle denaro sfruttando la sua spiccata vena religiosa. All’epoca scrivemmo che Laura Antonelli tutto era meno che la “pazza” che in troppi avevano tentato di dipingere sui mass media. Era fragile emotivamente di sicuro, fuori di testa proprio no. Viveva in modo passionale la sua devozione per Dio, talvolta era pervasa da un senso di forte misticismo. Ma illudersi di parlare con nostro Signore può essere una colpa così grave? Leggete dopo 13 anni questa intervista, scoprirete che Laura Antonelli aveva previsto con largo anticipo tante cose, ad iniziare dal declino del mondo dello spettacolo. E soprattutto capirete come dietro un sex symbol degli anni settanta ci fosse una donna che aveva bisogno di affetto ed attenzioni. Leggetela a cuore aperto, dedicate un pensiero a Laura Antonelli che si sentiva cittadina di Ladispoli a tutti gli effetti.

Il regista Luchino Visconti definiva Laura Antonelli come la “donna più bella dell’universo”

Laura, perché ha scelto proprio il nostro giornale dopo tanti anni di silenzio?

Perché tu – disse Laura Antonelli – sei sempre stato l’unico giornalisti che non ha mai scritto di me in modo astioso e speculativo. Mi avete difesa anche andando contro l’opinione pubblica. Certi atti di affetto e stima non si dimenticano e mi è sembrato doveroso raccontare la mia verità attraverso una persona che leggo da anni con molto piacere”.

Andiamo al sodo e senza giri di parole. Da tempo ci raccontano che lei sarebbe matta, assolutamente incapace di articolare un pensiero ragionevole. Ora le chiediamo, ma come si sente?

“Io sto bene – affermò in modo perentorio la Antonelli – ho soltanto gli acciacchi che può avere una donna di 70 anni che da tempo vive momenti difficili. Il peggio è alle spalle, il mio amore per Dio mi ha aiutata, ribadisco a tutti che non sono pazza”.

Come si spiega questo accanimento nei suoi confronti?

“Me lo chiedo da 20 anni e non trovo spiegazioni. E’ vero che io ho sbagliato all’epoca, ho commesso molti errori perché non ero felice. Può sembrare paradossale ma un giorno ti guardi allo specchio, vedi che sei bella, ricca e famosa ma accorgi che hai un vuoto dentro. Così arrivano scelte sbagliate, cadi nel precipizio e solo grazie alla fede ho superato tante avversità. Per fortuna ci sono tante persone che mi vogliono bene, esiste anche un sito internet chiamato divina creatura dove tutti i miei fans mi lasciano attestati di stima ed affetto. Dio li benedica”.

Lei a microfoni spenti ci ha detto che si sente prigioniera. Perché?

“Io rispetto anche se non condivido alcune sentenze che mi impongono di essere più accorta e di avere un sostegno nei miei momenti di debolezza. Non capisco però tante limitazioni, una delle quali mi fa stare male. Ho una nipote che vive in Ungheria, una ragazza di 18 anni figlia di mio fratello. Una delle pochissime parenti peraltro che mi sono rimaste. Ebbene, non posso andare all’estero a trovarla, devo sempre chiedere il permesso per ogni cosa. Ho un tutore nominato dal tribunale, vedo solo due volte al mese gli assistenti sociali del comune di Ladispoli. Non mi sembra giusto, non faccio del male a nessuno, vorrei solo vivere in pace la mia vita. Ho 70 anni ma me ne sento molti di meno nonostante i tanti guai patiti”.

Lino Banfi affranto dal dolore il giorno dei funerali di Laura Antonelli a Ladispoli

Lei è consapevole che i maligni potrebbero dire che ha chiesto aiuto alla stampa anche per motivi economici, ricordando la battaglia a suo favore che intraprese due anni fa il suo amico Lino Banfi per farle assegnare un vitalizio previsto per gli artisti dalla legge Bacchelli? “I soldi non mi servono – esclamò Laura Antonelli – non ne ho bisogno. Vivo con quanto mi basta, il tempo del lusso è finito per sempre. Non mi servono più ville, panfili e bella vita. Passo le mie giornate leggendo, pregando e cercando come posso di aiutare il prossimo. Lino Banfi è stato meraviglioso nei miei confronti, non lo dimenticherò mai”.

Ha imparato a tenere gli occhi aperti, diffidando di chi le parla di Dio per spillarle quattrini?

“Oh sì– replica la Antonelli – ora sono molto accorta. Mi sono bastate le fregature prese in questi anni anche da persone che pensavo fossero dalla parte del bene. E poi il tribunale non mi permette di maneggiare il mio denaro liberamente dunque sono blindata. Quando ho ottenuto il risarcimento economico per il mio ingiusto arresto del 1991 ho devoluto tutto in beneficenza. Vorrei però ricordare che esistono anche sacerdoti meravigliosi, come don Giuseppe Colaci della parrocchia del Sacro cuore che frequento assiduamente. Tutta la comunità religiosa mi fa sentire un grande calore attorno, così come i cittadini di Ladispoli che quando mi incontrano per strada sono sempre gentili. Qualche ragazzo mi urla dietro la frase sei ancora bella e io divento rossa”.

E’ vero che non guarda la televisione?

“Non ho proprio la tv in casa per mia scelta. Trovo frivolo e privo di valori il mondo dello spettacolo. E’ diseducativo per i giovani e mette in luce un aspetto solo negativo delle donne che mi sembrano lontane dal buon senso. Agli attori di oggi manca la gavetta, quella che feci io quando venni profuga dall’Istria e iniziai girando degli spot pubblicitari. Preferisco la radio ed un buon libro. Pensate che non vado al cinema da oltre venti anni. E per me il computer resta un oggetto misterioso”.

Il volto sgomento di Laura Antonelli durante il processo

Oltre alla droga, quale pensa sia stato il suo errore più grande?

“Sposarmi a 24 anni senza capire cosa stavo facendo. Purtroppo io ho sempre seguito il mio cuore, vivo ancora per l’amore e può capitare di rivolgere il sentimento sulle persone sbagliate”.

Il rimpianto artistico?

“Non aver fatto in tempo a girare un film con Luchino Visconti prima della sua morte. Mi definiva la donna più bella dell’universo”.

Lei è consapevole che queste dichiarazioni faranno scalpore vero?

“Assolutamente sì ma avevo bisogno di urlare al mondo che mi sento come agli arresti domiciliari”.

Come vede il suo futuro?

“Di spirito mi sento appena 40 anni. Voglio vivere tranquilla, amare Dio e pensare sempre positivo. Possibilmente un po’ più libera. Sono felice, ho lasciato tanti anni fa la strada sbagliata. Sto anche bene in salute e mi tengo lontana dai medici”.

La tomba di Laura Antonelli a Ladispoli

A voi il giudizio amici lettori. Queste furono le parole che Laura Antonelli ci disse a marzo del 2012 nel corso di una lunga chiacchierata nella sua casa di Ladispoli. Torniamo a dire che guardammo negli occhi Laura Antonelli, capimmo quanto fosse fragile come donna. Ma anche molto chiara e determinata nel difendere le sue ragioni. Andava solo sostenuta, di sicuro non isolata come invece accadde per oltre venti anni. A distanza di oltre 13 anni grazie Laura per averci regalato una grande emozione professionale e soprattutto una profonda amicizia. Riposa in pace nella tua Ladispoli. Laura ci ha lasciato il 22 giugno del 2015, solo tre anni dopo l’intervista. Se potete, andate a recitare una preghiera o deponete un fiore sulla sua tomba nel cimitero di Ladispoli. Ultima annotazione: Laura aveva recitato nella sua carriera con centinaia di attori. Ai suoi funerali a Ladispoli del mondo dello spettacolo vennero soltanto Lino Banfi, Claudia Koll e Tony Scarf…

                                                                                                                                                                                                                               Gianni Palmieri

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