Sulla pagina ufficiale dell’Ordine dei giornalisti è apparso un articolo che vi consigliamo di leggere con attenzione. E’ la fotografia di un fenomeno che conferma quanto sia ancora pericoloso per la stampa essere libera, raccontare la verità, rischiando in prima persona.

(Vignetta da https://it.aleteia.org/)
I dati sono inquietanti, i numeri non mentono mai. In Italia ci sono oltre 250 giornalisti sotto vigilanza, di cui 28 sotto scorta. Nel primo trimestre di quest’anno si registra un decremento del 36% rispetto all’analogo periodo del 2022, quando ne erano stati registrati 44. La matrice degli atti intimidatori è in gran parte riconducibile a contesti socio-politici locali. Nel 2022 rispetto al 2021 si era registrato un decremento del 52% di questi episodi. Sono numeri preoccupanti quelli emersi nel corso della riunione dell’Osservatorio sulle minacce ai giornalisti che si è tenuta presso la Prefettura di Milano.
Vero che sono dati con una significativa contrazione e giudicati da tutti positivamente anche se è stato detto da più parti che “non bisogna abbassare la guardia”. Nel primo trimestre 2023 la Lombardia risulta essere la regione con il più alto numero di casi di intimidazioni contro giornaliste e giornalisti. Inoltre, particolare attenzione è stata rivolta durante l’incontro all’aumento delle minacce, anche via social, da parte di gruppi estremisti.
Nel corso della riunione, le testimonianze dei cronisti Nello Scavo (Consigliere nazionale CNOG) e Paolo Berizzi, sotto vigilanza per la loro attività giornalistica, entrambi presenti in sala, che hanno richiamato l’importanza di non trascurare nessun caso, sporgendo sempre denuncia, anche per favorire il lavoro di individuazione dei responsabili da parte delle forze dell’ordine.
Attualmente i giornalisti sottoposti a tutela in Italia sono complessivamente 254, un numero che lascia chiaramente intuire l’impegno degli uomini dell’Arma, della Polizia e della Guardia di Finanza impegnati a proteggere i colleghi. Dal vertice è emersa la necessità di attuare sempre più il protocollo sottoscritto con il Cnog per favorire la sicurezza dei giornalisti, per lo più cronisti di provincia che quando intervengono su fatti di cronaca spesso sono fatti oggetto di aggressioni e intimidazioni, che talvolta non vengono neppure denunciate. Tutti hanno sottolineato l’importanza che i giornalisti denuncino ogni episodio di minaccia o aggressione ma anche le situazioni che intuiscono possano trasformarsi in situazioni di pericolo.
(La vignetta in alto è tratta da https://masferrario.blogspot.com/)

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