A chi capita in questa zona dopo un po’ di tempo pare di imbattersi in qualcosa di diverso o almeno così gli sembra che sia: lo sguardo, infatti, corre subito alle campane per la raccolta del vetro che erano un vero e proprio invito alla visita di gatti, topi e, fra un pò, potenzialmente di cinghiali, anche perchè molti veramente inurbani del consorzio vi adagiavano addosso ed in basso bustoni, molto spesso aperti, pieni di immondizie. “Queste campane si riempivano in fretta -le loro giustificazioni una volta “colti sul fatto”- e ci siamo arrangiati a buttare questa roba in terra!”.

Si, brutti zozzoni; a parte che non si fa, che non c’erano solo vetri e metalli e grazie a queste vere e proprie carognate, si sentiva spesso quella puzza vera, e non metaforicamente parlando come nel titolo, specie nell’approssimarsi e nei pieni mesi caldi. No, non ci sono più campane, non ci sono più sacchi di immondizia gettati quà e là (ricordate la foto esaustiva pubblicata lo scorso anno?) ed è l’unica cosa cambiata negli ultimi mesi che sembra dare una parvenza di maggior pulizia (ma sempre nelle zone privilegiate perchè ci sono, eccome!!!, i cittadini trattati come quelli di serie B e anche peggio, come se i loro soldi per pagare il consorzio fossero falsi). Però, attenzione: l’abolizione delle campane e la raccolta porta a porta di vetro e metalli è stata organizzata dal comune, andando a pesare ancora di più sul totale della tari che ogni consorziato doveva già sobbarcarsi. Perchè qui l’atavica questione di chi deve avere la competenza dei servizi (quali?), dopo che il comune avrebbe dovuto occuparsene in primis è rimasta al consorzio (che, però, secondo conosciuta regolamentazione dovrebbe scomparire definitivamente nel 2025) che prende un bel pò di danari, ma un’altra bella cifra la prende il consesso civico cittadino (la già nominata tari, ma anche spese accessorie, esempio i passo carrabili e altro) che sono sempre richiesti nella misura annuale. Ma limitiamoci a quanto ogni famiglia di Prato del Mare deve dare al consorzio: c’è una media di 200-300 euro al massimo in meno di quanto versano i consorziati di, per fare un esempio, Marina di San Nicola. Ma ci siete stati a Marina di San Nicola? Chiusura dell’area consortile con sbarre all’inizio e alla fine, uomo che controlla con un sistema di video-sorveglianza 24 ore su 24 e sa sempre chi entra e chi esce; spazi verdi sempre curati IN TUTTA L’AREA ogni giorno; strutture ricettive con spazi ludici e iniziative (campionati e tornei) per far divertire anziani, giovani e bambini; ampi spazi per i parcheggi, escludendo qualsiasi tipo di sosta selvaggia; attività commerciali di tutti i tipi, ivi compresi ristoranti, bar, tavole calde; uffici preposti, alla bisogna, per pratiche e documentazioni. Se abbiamo scordato qualcosa, perdonateci, c’è pure quella! Senza trascurare la sicurezza che rasenta la perfezione perchè c’è pure un costante supporto delle forze dell’ordine. Insomma, è presente tutto quello che serve. Da quest’altra parte (specie per i famosi cittadini di serie b) il nulla, tanto da far dichiarare ai santamarinellesi di Prato del Mare: ” Se ci fosse tutto quello che c’è a Marina di San Nicola e anche qualcosa di meno saremmo i primi ad accettare una cifra simile a quella dell’altra parte ma qui siamo 1 a 100!!! Il nostro non è un consorzio, mancano tutti i crismi a cominciare proprio dalla delimitazione. E poi…”.
Concludono, anzi, con tutte le cose clamorose in negativo che, specie dalla parte sinistra della rotonda in alto e fino in fondo alla strada principale, sono costretti a subire, a cominciare dalla mancanza assoluta di sicurezza: “Persistono da decenni due pini incurvati (in particolar modo uno) e con una protezione ridicola, pronti a cadere da un momento all’altro e se cadono su una persona…; ladri o presunti tali perchè alcuni sono entrati nei giardini ma fortunatamente fermati al momento di accedere nelle case dai proprietari, ma non sono stati pochi quelli che hanno completato l’opera; tratti verdi assolutamente non curati, anche quelli che il consorzio dice non appartenere alla propria giurisdizione (ma se non ci sono ingresso e uscita come fai a stabilire i limiti?) e in ogni modo debordati anche all’interno e diventati pericolosi ricettacoli di viprre e topi e anni fa andati a fuoco e case salvate dal pronto intervento dei Vigili del fuoco; droni che arrivano in prossimità delle case e scattano foto a dir poco indiscrete; parcheggi in curva, sregolati e pericolosi; dossi messi tanto per metterli dove non servono e per chi non lo sa pronti a spaccare le sospensioni; da prima dell’inizio della pandemia i vetri della bacheca dove dovrebbero essere affissi i messaggi da portare a conoscenza dei consorziati sono stati frantumati (vedi foto nell’articolo) e non sono stati più sostituiti (!!!!!) così di messaggi non ne sono stati messi altri (a parte uno) e la gente rimane all’oscuro di tante cose; la sempre più diffusa moda di rubare o fare come pare a qualcuno del consorzio (in quest’ultimo caso costruendo cose illegali o dando adito a prepotenze). Quanto al rubare, anni fa era trapelata la voce che venissero trafugate corrispondenze da certe cassette postali, poi, lo abbiamo scritto, furti nelle case e l’ultimo trend è quello di attaccarsi illegalmente ai contatori, specie della luce, di altri, e fare arrivare a loro, a fronte di consumi normali delle bollette che definire salatissime è sinceramente poco. Ovviamente sono piovute denunce e querele da parte dei danneggiati a comune, polizia locale e carabinieri e sono stati questi ultimi ad attivarsi per primi e meglio, interessando la Procura della Repubblica. Stando a voci, forse ci sarebbero un paio di presunti”attenzionati”. Insomma, una volta Prato del Mare era un quartiere chic di Santa Marinella, oggi ha nulla di che vantarsi, anche perchè frequentato da un pò di gente (non molta, per fortuna) che non ha le parole “regole” e “vivere civile” nel proprio vocabolario. E “puzza”.

Lascia un commento