Russo, ma non dormo Sport Ultim'ora

Il mercato dei misteri

di Ugo Russo 
No, non alludiamo al mercato giornaliero di Ladispoli, dove pure si può prendere qualche fregatura ma in generale uno vede quello che compra, quanto costa e riesce anche a rimanere discretamente soddisfatto.

Sia per la qualità di quello che ha comprato, sia per quanto lo ha pagato. Ci riferiamo, invece, al calcio mercato e non si capisce come le società, a parte rarissimi casi, vogliano fare affari pur non avendo praticamente una lira, pardon, un euro. E allora ci si lascia andare a scambi di prestiti con più o meno obblighi di riscatto, tanto, viene detto, tra un anno si vedrà se le cose saranno migliorate dal punto di vista economico. Ma ci sono, altresì, lati molto oscuri e ti chiedi se i cosiddetti addetti ai lavori si imbattano in loro per incapacità o voglia, ben o mal riposta, di infinocchiare gli altri. E così, come esempio per tutti, lo scambio Politano-Spinazzola tra Inter e Roma con tanto di interessati che prendono l’aereo, vanno nelle località preposte a diventare le loro nuove città per giocare e poi rimandati al mittente, facendo saltare definitivamente la trattativa, perché in casa nerazzurra sembrano essere stati scoperti diversi dubbi sulla idoneità fisica di Spinazzola. Visto l’assurdo passaggio di Zaniolo alla Roma un anno fa, praticamente regalato (e poi si é scoperto l’ottimo calciatore), pare sia intervenuto lo stesso Marotta (il più grande dirigente italiano) per bloccare un’altra nefandezza-bis. Senonché Spinazzola rigioca subito con la Roma, risultando il migliore in campo nella fortunata trasferta di Genova.  Mah, il tempo come al solito sarà galantuomo… E quel direttore sportivo di cui si ipotizzava una lunga squalifica perché avrebbe per un periodo lavorato per due club? Tutto, per ora, messo a tacere ma sta di fatto che questa persona ha potuto tranquillamente lavorare nel mercato estivo e sta approntando, con diverse trattative, quello invernale. Ari mah…

Di voler cambiare rotta e diventare un pochino più credibile l’orrendo calcio italiano non ne vuole proprio sapere. Due giorni fa é scomparso un grandissimo del nostro calcio, Pietro Anastasi. Aveva 71 anni e ha tanto combattuto contro un male terribile che alla fine ha avuto il sopravvento. Ci si aspettava che su tutti i campi della serie A venisse osservato un minuto di silenzio: Ci mancherebbe altro! Solo la Juventus, per sua decisa volontà (Anastasi é stato una bandiera bianconera) ha voluto ricordarlo in tal senso e i suoi giocatori hanno anche indossato il lutto al braccio. Certo, Anastasi ora non portava denaro ai padroni del pallone, peccato non si siano ricordati che é stato determinante nel regalarci il campionato europeo per Nazioni 1968, unico finora vinto dalla nazionale italiana. Il “Vergogna” urlato da Ciccio Graziani nel commentare “l’assenza” delle istituzioni calcistiche al riguardo e forse termine troppo morbido.
Ancora. Juventus-Parma è stata fatta arbitrare da un fischietto diventato anche internazionale!!!!! Assolutamente inadeguato per un incontro pur così importante. I padroni di casa sono riusciti ad imporsi malgrado numerosi danni subiti, ma la cosa intollerabile perché significa non ricordarsi un punto molto chiaro del regolamento si é verificata nel primo tempo. L’arbitro viene considerato “in gioco” e quando la palla lo colpisce lo stesso gioco deve proseguire regolarmente. Ebbene, su una manovra della Juventus la palla lo ha colpito e sul rimpallo Dybala si é trovato solo nella metà campo avversaria, avendo davanti il solo portiere Sepe. Ebbene, l’argentino é stato fermato e la gara é ripresa con una palla a due!!! Questa ci mancava.
A Parma sono chiaramente insoddisfatti per la gestione delle gare operata di recente dal tecnico D’Aversa. In Coppa Italia, al Tardini, ha messo tutta la seconda squadra per affrontare la Roma e i fatti hanno dimostrato che con i titolari se la sarebbe potuta giocare; titolari che ha messo ieri sera a Torino (pensava di poter fare risultato?). Morale della favola: ha perso entrambe le partite, provocando un guaio non quantificabile alla società ducale che nella coppa nazionale poteva guadagnare bei soldini e andare avanti con qualche ambizione. Si esonerano tecnici perché perdono qualche incontro di seguito: ebbene, anche in casi come questo, dove la formazione migliore andava schierata assolutamente in coppa, si potrebbe con indubbia ragione cacciare chi ha provocato l’evidente danno.

Lascia un commento

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com