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E se il calcio di Eccellenza prendesse esempio dalla pallavolo per la formulazione dei Gironi?

di Giovanni Pimpinelli

In queste settimane stiamo assistendo a tante discussioni e qualche polemica su come sono stati costituiti i gironi di Eccellenza. C’è chi vuole che si pensi ai costi per le trasferte e c’è anche chi vorrebbe addirittura un sorteggio integrale per i gironi. Ma come fanno le federazioni degli altri sport, a livello regionale, a interfacciarsi con questa situazione? Tutti, praticamente, stabiliscono dei gironi su scala geografica, tranne la pallavolo, che prevede dei gironi sorteggiati, con fasce, tipo la vecchia Champions League. Per questioni di comodità e di similitudini con l’Eccellenza, prendiamo in esame la serie C maschile di quest’anno della pallavolo (quinta divisione dopo A1, A2, A3 e B, così come l’Eccellenza).

Le squadre partecipanti sono 28 e vengono divise in due gironi da 14. Sono state stabilite quattro fasce: la prima con sole quattro squadre, la seconda con otto, la terza con sette e l’ultima con nove formazioni. In quella migliore ci sono le squadre che hanno disputato i playoff la scorsa stagione e non sono state promosse, e, via via, si scende alle altre calcolando le posizioni in classifica, fino all’ultima fascia, dove ci sono le squadre neopromosse. Per correttezza va spiegato che ci sono altri vincoli, ma in questi casi legati ad alcune squadre che fanno parte di consorzi simili e che non possono stare nello stesso girone.

Cosa ne consegue: che i gironi, parlando anche con allenatori e giocatori, sembrano più equilibrati rispetto a quanto può accadere nel calcio. Ma non è certo la panacea di tutti i mali: se la squadra X lo scorso anno ha lottato per i playoff e quest’anno ha dovuto abbassare le pretese, inserendo un gruppo in lotta per la salvezza, allora va a minare tutte le certezze dei sorteggi. Stessa cosa anche per squadre emergenti, cosa che capita soprattutto a Roma, che l’anno precedente hanno faticato a salvarsi ed improvvisamente diventano delle corazzate. Tutto questo in un campionato dove non ci sono molti giocatori che possono avvalersi di sostanziosi rimborsi e ci sono squadre formate interamente da ragazzi del vivaio o da giovanissimi, soprattutto tra chi lotta per la salvezza.

E poi la questione logistica: ad esempio nella C femminile ci sono due squadre di Civitavecchia, che non si sono incontrate né lo scorso anno, né quest’anno, perché inserite in due gironi diversi. Succede, quindi, che le due civitavecchiesi non si incontrano, evitando degli interessanti derby, e poi debbano fare trasferte di due-tre ore nel basso Lazio. Ad esempio il Viterbo quest’anno giocherà a Sabaudia, ma salterà una delle trasferte nella vicina Civitavecchia.

Quindi come potrebbe essere un eventuale sorteggio dell’Eccellenza laziale, con 36 squadre? Prima fascia con otto squadre, con retrocesse dalla D e qualificate ai playoff. La seconda e la terza fascia potrebbero essere composte da 10 formazioni ciascuno, considerando i risultati ottenuti. Ultima fascia con otto squadre, dove inserire ripescate, neopromosse e qualcuno passato dai playout.

Ma si potrebbe pensare anche ad una formula ibrida, per non caricare di trasferte eccessive le squadre. Pensando a quanto avvenuto quest’anno, di diritto nel girone A andrebbero Sorianese, Viterbo, Civitavecchia, Rieti, Ladispoli, W3 Maccarese, Aranova e Fiumicino. Nel B andrebbero inserite Gaeta, Real Cassino, Roccasecca, Monte San Biagio, Ferentino, Paliano, Arce e Anagni. E per le altre, sorteggio integrale o divisione in due fasce di merito.

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