di Ugo Russo
Eh, sì, amici miei, andrò controcorrente, così come controcorrente bisogna vivere (per chi come me è nato a metà del secolo scorso, pieno di valori, di rispetto per sè e per gli altri e soprattutto per la famiglia, allora il bene più grande che nel tempo stanno facendo scomparire) ai tempi d’oggi per non avere imposizioni di adeguarsi ad una esistenza fradicia, sporca, con un futuro sempre più incerto; e così scrivo che non ho visto neppure questa edizione di Sanremo e quei pochi servizi che ho visto nelle diverse edizioni dei telegiornali mi hanno ribadito che ho fatto bene. Lo share al 60%? Certo, se i massimi ascolti li fanno Il grande fratello, Uomini e donne, i talk show condotti da D’Urso e Venier vuol dire che la gente merita di vedere ‘sta roba e non ci si deve meravigliare! E quando tra i big continuiamo a sentire (con molte canzoni che rasentano il plagio) Fra Cacchio da Velletri, Gualtiero Minchiotti, Annalisa La Fava, emeriti sconosciuti, o vedere alcuni tappezzati di tatuaggi o con sfregi in faccia, pearcing vari e quant’altro, saliti sul palco dell’Ariston solo perchè magari hanno avuto decine di migliaia di “mi piace” da giovani senza cervello e senza dignità la cosa diventa non sopportabile. Se poi il momento di maggior ascolto della settimana sanremese si è registrato quando Fiorello e Tiziano Ferro si sono baciati in bocca, beh, sapete che vi dico? Che avendolo visto in un Tg, in quel momento mi hanno fatto schifo! (scusate ma non riesco ad accettare queste cose, specie se in diretta nazionale con milioni e milioni di persone che guardano).
Mi posso permettere di contestare Sanremo. E’ stato un faro della mia gioventù, quello in cui, tra l’altro rigorosamente in bianco e nero, una canzone aveva due esibizioni, una di un interprete italiano e l’altro era uno straniero. Ma attenzione, i migliori che c’erano al mondo!!! Non emeriti sconosciuti! Perciò, Sanremo continuerò a non vederti per non provare ribrezzo. Tu Festival (come si può ancora chiamarlo così?) te ne fregherai giustamente e non avrai neppure la necessità di fartene una ragione, io non sentirò assolutamente la tua mancanza.
CORONA VIRUS – Ma che fandonie continuano a raccontarci e soprattutto stanno facendo le cose fatte bene? Negli aeroporti la cosa che fanno è misurare la febbre ma è stato acclarato che il periodo di incubazione è di 14 giorni e se uno e all’inizio della malattia e non ha ancora la febbre passa tranquillamente! Così come i 56 italiani tornati da Wuhan: “stanno tutti bene” hanno detto. “Non hanno febbre”. Dopo qualche giorno due di loro sono stati portati allo Spallanzani…
E ti raccomando l’informazione sull’argomento! Superati i 350 morti, un sapientone dello schermo ha dichiarato, ritenendo chiuso il discorso e il relativo pericolo: “In fondo il numero di morti è notevolmente inferiore a quello di altre infezioni del passato. Tutto questo allarmismo è ingiustificato”. Non teneva presente, l’idiota, che si era appena all’inizio e che, a oggi, sono stati di molto superati gli 800 decessi! Piuttosto vorrei chiudere con un ricordo del dottore cinese che a fine novembre scorso aveva avvertito del preoccupante incedere di questo virus. “Stai zitto!” gli è stato imposto dalle autorità di Pechino che lo hanno reso noto solo due mesi più tardi. Il dottore-eroe che voleva salvarne molti è morto l’altro giorno, infettato, proprio per curare i casi più disperati; la Cina dovrebbe pagare centinaia di miliardi di euro, dollari (scelga lei), a tutto il resto del mondo per la tragedia che ha permesso diventasse catastrofe.

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