Le 16 società di Serie A hanno strutturato le proprie organizzazioni prendendo spunto da altri sport, investendo tempo e denaro. Questo ha favorito un’escalation di molte città, soprattutto nel Centro e Sud Italia: ben dodici delle sedici squadre partecipanti al campionato provengono da queste aree. A sei giornate dalla fine della regular season, la classifica vede in testa quattro squadre del Sud: Catania, Eboli, Napoli e Roma. A seguire troviamo Torino, Genzano, Pomezia e Avellino, che attualmente occupano le posizioni valide per i playoff. Meta Catania, campione d’Italia in carica, è una squadra solida, ben allenata, con stranieri di qualità e quattro giocatori nativi di Catania, un vero miracolo sportivo. Feldi Eboli, vincitrice dello scudetto due anni fa, si affida a un blocco di giocatori altamente affidabili e versatili. Napoli, allenato dal pluridecorato Colini, ha fatto investimenti importanti acquistando giocatori di livello mondiale. È la squadra più cinica, concentrata più sul risultato che sul bel gioco. Roma 1927 punta su un maggior numero di giocatori italiani e può vantare il miglior cannoniere in circolazione, Rodolfo Fortino, il tutto con un budget inferiore rispetto alle altre big. L84 Torino ha il parco giocatori più quotato in termini di qualità, con stelle come gli argentini Cuzzolino e Rescia, lo spagnolo Josiko e il brasiliano Coco Wellington. Ecocity Genzano è una nuova realtà del campionato che ha fatto investimenti mirati, portando giocatori importanti come l’argentino Taborda e i brasiliani Julio De Oliveira e Nem, oltre alla conferma del portiere più titolato d’Italia, Mammarella. Fortitudo Pomezia, come Genzano, è una squadra in crescita, con l’obiettivo di centrare i playoff e stabilizzarsi ai vertici del campionato. Sandro Abate Avellino è ormai una presenza stabile in Serie A, con un organico di qualità e una gestione economica oculata. Le altre otto squadre, Viterbo, Padova, Pesaro, Treviso, Sala Consilina, Cosenza, Manfredonia e Benevento, si contenderanno la salvezza, lottando per evitare la retrocessione e i playout.
Danilo Di Pietro

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