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“Se ci portassero 12 firme sulla mozione di sfiducia per mandare a casa la Gubetti, la tredicesima sarebbe quella di Noi Moderati”

Arriva la svolta decisiva nell’annosa vicenda della mozione di sfiducia per far cadere il sindaco di Cerveteri, Elena Gubetti. Finalmente si fa chiarezza, Ortica Social ha intervistato Marco Di Stefano, segretario regionale del partito Noi Moderati che a Cerveteri è rappresentato dal consigliere comunale Nicolò Accardo. L’unico esponente delle opposizioni a non aver ancora firmato la mozione di sfiducia che in questi giorni sarà sottoposta ai quattro esponenti della lista Anno Zero, usciti definitivamente dalla maggioranza di Sinistra. Il segretario Di Stefano ha parlato forte e chiaro, si è tolto qualche sassolino dalla scarpa, ma soprattutto ha confermato che Noi Moderati è pronta a mandare a casa il sindaco Elena Gubetti, ponendo solo una condizione.

“Se ci sottoponessero – afferma Il segretario Marco Di Stefano – la mozione di sfiducia sottoscritta dagli otto consiglieri di opposizione e dai quattro fuori usciti dalla maggioranza, la lista Noi Moderati inviterebbe il nostro rappresentante Nicolò Accardo a firmarla immediatamente. Lo garantisco e lo assicuro ai nostri alleati di Centro destra di Cerveteri. Queste sono le indicazioni del partito che già sono state condivise con il consigliere Accardo da giorni senza bisogno di bizzarre sollecitazioni di chicchessia”.

Chiarito l’aspetto più importante, il segretario di Noi Moderati ha colto l’occasione per lanciare messaggi forti e chiari agli alleati di coalizione ad ampio raggio.

“Entrando nel merito della vicenda della crisi politica del Centro sinistra a Cerveteri – prosegue Di Stefano –  attualmente non posso che condividere tutte le parole di Nicola Accardo, uomo delle istituzioni, perbene e intellettualmente onesto. Siamo un piccolo partito, siamo moderati che non vuol necessariamente dire essere degli improvvisati, sprovveduti, anzi tutt’altro. Personalmente conosco la politica, molto più degli strilloni di Cerveteri. Conosco molto bene anche la politica  locale ed in particolar modo quella di Cerveteri. Nessuno deve insegnare alla nostra classe dirigente qualcosa. L’abc insegna che se qualcuno della maggioranza vuole sfiduciare il proprio sindaco  non fa altro che apporre le proprie firme su un documento per poi passarlo ai consiglieri di opposizione. Questo e’ quello che sostiene Accardo ed e’ quello che lo stesso ha concordato con il segretario regionale, ossia il sottoscritto. Poichè non intendiamo fare il gioco di nessuno ne della maggioranza ne nei confronti di una complicata, a dir poco, opposizione, aggiungo che ho consigliato all’amico Accardo di apporre la firma solo quando questa sia preceduta anche dalle altre 8 firme dei consiglieri di opposizione che intendono mandare a casa la Gubetti. E dei quattro dissidenti della maggioranza ovviamente”.  

A Cerveteri gli altri partiti del Centro destra come la Lega, in attesa di sviluppi, hanno iniziato ad attaccare Noi Moderati chiedendo spiegazioni. Pensa che la scottante vicenda potrebbe arrivare fino ai vertici regionali del Centro destra?

“Intanto sono un pò emozionato – continua il segretario Di Stefano – che i nostri amici alleati qui nel Lazio si ricordano che esiste anche il partito di Noi Moderati, avevo perso l’abitudine. Ma scherzi a parte e passata l’emozione mi corre l’obbligo di chiedere, come segretario regionale, agli strilloni del Centro destra di Cerveteri dove stavano quando poco tempo fa a Palestrina i loro amici in occasione del ballottaggio tra il candidato di Noi Moderati e un esponente del Partito democratico, ex Pci, erano in piazza a festeggiare con quest’ultimo la sua vittoria? Oppure dove erano ad Anzio dove, dopo che il Centro destra aveva sfiorato al primo turno la vittoria con il 49,5 %, abbiamo visto il sorprendente trionfo, con soccorso esterno al Centro sinistra,  del candidato del Pd che al primo turno si era fermato ad un desolante 17%. Questi due dati dovrebbero essere sufficienti  a fermarsi per fare qualche riflessione  su chi come noi e’ stato sempre fedele e su chi spesso ha fatto scelte locali opportunistiche. Se qualche collega responsabile del Centro destra ci chiamerà’ per la questione riguardante Cerveteri non potrà che farmi piacere visto che non ho notizie di questi tavoli da tempo immemorabile. Tavoli che invece mi risultano essere frequenti per discutere di questioni inerenti la Regione Lazio ai quali puntualmente non siamo convocati. Per cui,  metabolizzata con calma tutta questa attenzione per il mio partito, ad un anno di distanza da appuntamenti in importanti città del Lazio  credo che al di la della questione di Cerveteri, il Centro destra nel Lazio si debba ritrovare per concordare quei percorsi comuni che non si limitano ad unirsi nelle campagne elettorali per poi perdersi il giorno dopo aver vinto le elezioni come oramai puntualmente accade  ad iniziare dalla Regione Lazio”.

                                                       Gianni Palmieri 

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