Cerveteri Litorale

I residenti protestano: “Per il terzo anno consecutivo a Campo di Mare notti di decibel fuori controllo”

Riceviamo e pubblichiamo da un residente di Campo di Mare.

Spettabile redazione, da tre anni a Campo di Mare non si dorme. Complici alcune Ordinanze Sindacali, che avrebbero previsto deroghe fino alle 3,00 del mattino ai gestori delle discoteche sul Lungomare dei Navigatori Etruschi. Eppure la Legge 447/95, cosiddetta «legge quadro sull’inquinamento acustico”, pone limiti specifici. In soldoni, se si superano di oltre 3 decibel i rumori di fondo nelle ore notturne, le emissioni acustiche si considerano illegali. Se invece si rimane al di sotto di tali valori, i limiti di tollerabilità si considerano rispettati e quindi il rumore è da ritenersi consentito. Il Comune di Cerveteri avrebbe invece concesso un permesso in deroga ai limiti acustici. Ma se è vero che ciascun Comune può regolamentarsi autonomamente, deve comunque farlo con criterio, anche perchè senza permesso in deroga all’arrivo della forza pubblica gli impianti andrebbero spenti. I cittadini si chiedono quale sia, appunto, il criterio adottato, e se sono stati condotti opportuni studi sull’impatto acustico soprattutto sul centro abitato immediatamente a ridosso del Lungomare. A prescindere dalle concessioni del Sindaco, nel caso di musica dal vivo o di discoteca all’aperto, rimane sempre e comunque vigente il limite dei 95 dBA a centro pista richiesto dal DPCM 215/99, nonostante spesso venga richiesto di “stringere” tale limite su base oraria di 65-75 dBA rispetto alla facciata delle case più vicine, che a Campo di Mare sono a una manciata di metri.
Negli ultimi due anni c’era in particolare una discoteca posizionata proprio di fronte alle case all’altezza di Piazza Primarosa. Quest’anno, forse proprio a causa delle tante proteste, è stata spostata all’angolo con Viale Mediterraneo. Dove, a quanto pare, continua a impedire il sonno a chi ha la sventura di dimorare a 30 metri dalle casse dell’impianto del locale notturno.
A luglio e agosto siamo rimasti svegli tre, quattro, e nel periodo di ferragosto anche cinque notti a settimana. Quella seguente al ferragosto il mio orologio segnava le 4,22 quando ho sentito suonare l’ultima nota. Vi sembra normale che qualcuno autorizzi una cosa del genere? Dalla ricostruzione delle testimonianze raccolte, le segnalazioni alle Forze dell’Ordine, che hanno sempre prontamente inviato pattuglie per le dovute rilevazioni, sono state frequenti quanto le notti insonni causate dalle emissioni sonore che hanno tenuto sveglia l’intera frazione, così elevate da raggiungere persino le abitazioni di Cerenova, come hanno confermato numerosi residenti e i vacanzieri in questi ultimi sprazzi di stagione.
Il limite più evidente, nonostante valga sempre e comunque il criterio cosiddetto della “comune tollerabilità”, che nel caso di Campo di Mare sembrerebbe essere stato sistematicamente abusato, è nella mancanza di strumentazione idonea a contestare direttamente sul luogo il valore dei decibel emessi, e cioè nella mancanza di dotazione alla forza pubblica di fonometri omologati pronti all’uso, che si fonderebbe il principio dei decibel selvaggi. La mano passerebbe quindi all’Arpa Lazio, ma anche in presenza di esposti o denunce per disturbo della quiete pubblica, l’attivazione della Procura e eventuali relativi provvedimenti non godrebbero del tempismo auspicabile. Eppure, chiunque si fosse recato a luglio, agosto ma anche in questi giorni settembre sul Lungomare dei Navigatori Etruschi tra mezzanotte e le tre del mattino, si sarebbe reso o si renderebbe conto rendersi conto di di quale volume si stia parlando. E invece, è sull’assenza di un fonometro che anche quest’anno si è giocato col sonno dei cittadini di Campo di Mare.
                                                                                                               Lettera firmata

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