Da un quarto di secolo troneggia nel centro storico di Cerveteri come monumento al degrado ed all’incuria. Gli abitanti del quartiere Boccetta si sono ormai rassegnati a dover convivere con un manufatto che cade a pezzi, costato fiori di quattrini ai contribuenti nell’ambito di una vicenda avvolta dal mistero. La storia dell’ex cabina elettrica davanti al Belvedere è costellata di episodi surreali ed incomprensibili che hanno visto susseguirsi sei amministrazioni comunali di tutti i colori politici senza che fosse mai trovata una soluzione. Tutto ebbe inizio nel 1998 quando il Comune decise di acquistare dall’Enel il grande edificio per un centinaio di milioni delle vecchie lire. Il progetto prevedeva l’abbattimento dell’edificio per ricavare un’ampia piazza che risolvesse i problemi della sosta e della viabilità nel rione Boccetta. Spesi i soldi il progetto rimase però chiuso nei cassetti del municipio. Nel 2004 l’amministrazione decise di non demolire l’ex cabina elettrica, scegliendo di trasformarla in un centro culturale polifunzionale, compreso di teatro e punto di informazione per i turisti. Soltanto dopo tredici anni, mentre il manufatto cadeva a pezzi ed il tetto crollava, la Giunta chiese alla Regione Lazio un contributo di seicentomila euro. In realtà ne furono utilizzati soltanto sessantamila per ristrutturare il tetto che rischiava di cadere sulla testa dei cittadini. Nelle pastoie della burocrazia e nella mancanza di reale volontà per risolvere il problema si sono perdute le tracce del resto dei fondi regionali. In questo scenario si degrado ed incuria, nel corso del tempo sono arrivati anche i ladri che hanno rubato tutto le grondaie di rame che erano state appena montate sul tetto dopo i lavori di restyling per motivi di sicurezza. Il resto lo hanno fatto i piccioni che a centinaia hanno invaso l’edificio, creando una situazione sanitaria preoccupante nell’indifferenza delle varie amministrazioni che si sono succedute negli ultimi venticinque anni. Anche l’attuale Giunta aveva annunciato di voler mettere mano all’atavica situazione dell’ex cabina elettrica della Boccetta, ipotizzando di voler chiedere ai residenti del quartiere cosa intendessero fare della struttura. Le opinioni sarebbero contrastanti, qualcuno vorrebbe l’abbattimento totale della struttura, altri vedrebbero di buon occhio la trasformazione in uno spazio culturale ed aggregativo con l’eventuale coinvolgimento dell’imprenditoria privata nel caso le casse municipali non avessero le necessarie e sostanziose risorse. In attesa di una decisione risolutiva, l’ex cabina elettrica continua a rappresentare un palese corpo estraneo nel cuore del centro storico, un pugno in un occhio ad una zona antica e suggestiva, impreziosita dal Belvedere, il cosiddetto “balcone” di Cerveteri dove l’occhio si perde nell’orizzonte fino al mare. I più anziani, oltretutto, ricordano come in epoca lontana l’edificio fosse utilizzato come sala cinematografica e teatrale, rappresentando un punto di riferimento importante per le generazioni appena uscite dalla tragedia della guerra mondiale.

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