U“Ad oggi, sono già 77 i femminicidi, lesbicidi e transcidi, vittime in quanto appartenenti al genere che il patriarcato vuole invisibile, mentre quasi una donna su tre, dai 16 ai 75 anni di età, in Italia ha subito almeno una violenza fisica o sessuale nel corso della sua vita. Fra queste, più di una su 4, ha subito tale violenza da parenti, amici, colleghi. Sei stupri su dieci sono opera degli ex. La violenza sulle donne, come rileva l’Istat, non solo non diminuisce, ma anzi cresce fra le giovani tra i 16 e i 24 anni. Dati non solo preoccupantissimi, ma indegni di un Paese che si dice civile, dove il corpo e la mente delle donne vengono ancora considerati da molti uomini di loro esclusivo possesso. Un passo importantissimo in questo senso è stato fatto dall’approvazione alla Camera della proposta di legge che modifica l’articolo 609-bis del codice penale in materia di violenza sessuale e che introduce la nozione che senza il consenso è sempre violenza sessuale. Ma la strada per l’eliminazione di questa che è una vera e propria strage di donne è lunga e per questo, il 25 Novembre per noi non è una giornata di celebrazione una tantum, ma il 25 Novembre è la nostra lotta quotidiana, tutto l’anno, contro l’ideologia patriarcale”.
Così una nota dell’Associazione Udi Gruppo Nilde Iotti Ladispoli e Cerveteri.
“E’ arrivata l’ora che i femminicidi non siano considerati solo nella cronaca nera, -chiedono le donne dell’Udi-, ma occorre che diventino una priorità assoluta per chi ci governa, e che diventino, cioè, una VERA E PROPRIA EMERGENZA. Come tale devono essere trattati, stanziando adeguate risorse per la prevenzione, per i Centri antiviolenza, per le forze dell’ordine e il sistema giudiziario, per i programmi di educazione all’affettività e al rispetto nelle scuole, per un welfare che realmente protegga le donne e i bambini. Siamo stanche delle chiacchere inutili, e di sentire assurdità come quelle pronunciate recentemente proprio dalla Ministra Eugenia Roccella, sull’inutilità dell’educazione al rispetto. I ministri, invece di lanciarsi in affermazioni spericolate, trovino risorse per aiutare le donne! La stessa attenzione alla prevenzione della violenza sulle donne ce la aspettiamo dagli Enti locali, in particolare dai Comuni che possono fare molto con le politiche sociali sul territorio”, prosegue la nota dell’Udi.
“Siamo stanche anche della retorica che accompagna il 25 Novembre, l’unico modo per dare un senso a questa giornata è lottare quotidianamente per l’affermazione dei diritti delle donne e per la crescita di una cultura veramente paritaria”, conclude l’Udi di Cerveteri e Ladispoli.

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