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Calcio, Scudetto in costume

di Ugo Russo
Quanti di voi lettori a giudicare il titolo vi sarete sbizzarriti o scatenati a pensare a discipline del passato, riferite a un attrezzo sferico (più o meno pesante), assimilabile a una palla e avrete  pensato a costumi di grande sfoggio, come quelli dei signorotti del Rinascimento che prendevano a calci o mandavano in avanti con le mani l’aggeggio in questione; altri avrete pensato al calcio gaelico, giocato quindici contro quindici con maglie di grande eleganza; altri, la maggior parte, avrete pensato al Calcio fiorentino, giornate di autentico spettacolo, di grandissima eleganza, era più un mostrarsi che far vedere di sapere giocare, anzi giuocare come si diceva allora, bene al calcio, giornate precedute da un corteo di straordinario effetto per le strade del capoluogo toscano.
Niente di tutto questo, alludiamo proprio ai costumi da bagno, agli slippetti, se preferite, perché da quello che si sente i più celebrati campioni (moltissime mezze seghe, pochi da ammirare) del nostro calcio potrebbero giocare d’estate, con 40° e più di temperatura, quasi in costume e se non proprio sulla spiaggia, poco ci manca… E’ che i soloni del pallone vorrebbero tornare a tutti i costi a giocare in tempi brevi, i guadagni sono guadagni e si possono mandare al piffero le vite umane, stravolgendo i periodi in cui siamo abituati a vedere le partite. Qualcuno dice: molte squadre hanno giocatori all’estero, facciamoli rientrare, mettiamoli in quarantena e verso i primi di maggio via agli allenamenti per ricominciare a disputare le gare ufficiali un mese dopo. Mancano dodici turni più quattro recuperi al termine del campionato di serie A, si finirà verso ferragosto, così al team vincitore del massimo torneo assieme alla coppa verrà data una bella fettina di cocomero! In tutto questo bisognerebbe inserire le gare delle Coppe europee, Coppa nazionale e non si dovrebbe giocare al Nord. Un disegno che sembra provvidenziale per la Lazio di Lotito che sente che potrebbe essere una grande stagione, sportivamente parlando, s’intende.
E il calcio mercato? Se venisse lasciato nel periodo canonico qualcuno potrebbe giocare certe importanti gare magari con nell’undici di partenza Messi, Icardi e compagnia cantando. Facendo sfalsare così tanto la fine del campionato, per il futuro, poi, qualcuno si sentirebbe autorizzato a fare come gli pare, rimandando, protestando sempre e tornerebbero di attualità i tribunali.
Per la verità oltre quelli che vorrebbero giocare per forza, non sono pochi coloro che dicono che ancora per chissà quanto tempo non si potrà scendere in campo, gli atleti trovati positivi  di fronte ad uno sforzo intenso e prolungato come quello di una partita, tra l’altro con una temperatura mai raggiunta (giocandosi d’estate) dovrebbero essere attentamente monitorati, soprattutto per ciò che concerne l’organo più importante per la vita di un uomo: il cuore. E questo lo dicono i medici, i professori impegnati quotidianamente a salvare le vite delle persone.
Ogni gara,  poi, durerebbe 120-130 minuti poiché, oltre agli ormai interminabili recuperi, i cooling-break si sprecherebbero, con i giocatori che ogni cinque minuti griderebbero: “Arbitro acqua”!
Allora, che fare? Possibile che il calcio, questo orribile calcio di oggi sul terreno di gioco e fuori, non si possa fermare ed annullare per un anno l’esito dei risultati maturati? All’estero, per la verità, ci sono compagini che conducono con 15-20 punti sulla seconda; e a loro togli lo scudetto nazionale? Anche perché poi a decidere é l’Uefa. E in B al Benevento, largamente in vantaggio e da molte giornate praticamente in serie A dici che deve restare un altro anno nella categoria cadetta?
Qualcuno ha tirato fuori un’ipotesi suggestiva che forse salverebbe capra e cavoli. E’ un anno particolare? E’ un anno fuori da ogni ricordo umano e –dicono- “non si può proprio tornare a giocare”? A parte l’Inter che ha pure sconfitte importanti nei confronti diretti ed é staccata, assegni tre scudetti. Pazzesco? Entriamo nei dettagli: il triangolino tricolore di quest’anno va alla Juventus, pur sempre prima allo stop del campionato, allineandosi a ciò che molti faranno in Europa. Dai, giustamente, alla Lazio lo scudetto del 1914/15 che i biancocelesti reclamano da tempo. All’Atalanta, tra l’altro quella, sia pure non con estrema continuità, che gioca il miglior calcio in Italia e che rappresenta una città, Bergamo,così atrocemente colpita, dai lo scudetto per ricordare i tanti lutti della sua gente orgogliosa, meravigliosa, eppure tanto sfortunata. Sarebbero tutti contenti e si allontanerebbero almeno per un pò stupide polemiche.
Chissà, qualcosa sarà deciso, in ogni caso mala tempora currunt per il calcio.
CORONAVIRUS – Avete notato che da qualche giorno c’é stato un cambiamento di rotta radicale in quello che si diceva e si pensava? Prima ci hanno convinto, anche troppo, a restare a casa, a mettere le mascherine (quali?), a lavarci e bla, bla, bla e abbiamo tutti convenuto che fosse la cosa migliore da fare. E ancora la maggior parte lo pensa. Ora c’é la fregola di uscire, di riprendere tutte le attività e il permesso per andare fuori non sarà più cartaceo ma sul… telefonino. Ah, sì? Dobbiamo entrare subito nella fase 2 per mutare atteggiamento come accortezze e “schioppare” tutti? Questo sembra si voglia; tre giorni fa, nel solito siparietto delle sei, per fare rima “quello con indice e mignolo sugli zebedei”, pur con un numero ancora elevato di morti giornalieri, é stato mostrato entusiasmo perché i guariti (per lungo tempo poco superiori come numero a quello dei decessi), erano stati cinque volte di più. Logico e normale, perché cosa si vuole? Diminuiscono i pazienti in terapia intensiva: non é che vanno a rimpinguare i morti, dato che questi sono sempre in numero elevato (fermo restando che quei numeri siano quelli veri…)? C’é poi la vergogna di sentirsi italiani a causa di quei porci che, divieti o non divieti, continuano a fare come pare a loro e lo hanno dimostrato pure durante le feste di Pasqua. Quella macelleria con otto lavoranti che ha venduto la carne e tutti e otto erano positivi? Quelle feste all’aperto con tanta gente, grigliate e balli cheek to cheek? Le famiglie di extracomunitari che hanno aspettato che coppie di anziani, moglie e marito, venissero ricoverati per il virus per occupare la loro casa ed ora valli a levare…? E quanti di questi casi si sono verificati, oltre a registrarsi furti in quelle abitazioni vuote? Gli spacciatori che ancora si vedono agli angoli di certe strade e non decidono proprio di smettere di  importunare e rovinare vite, maledetti che siano???!!! Purtroppo, da quanto racconta la gente non ci sono poi tutte queste pattuglie di controllo in giro e tutto si limita a multe che non risolvono certo il problema. Per chi esce per danneggiare gli altri, potenzialmente ucciderli, perché passibile di omicidio colposo, per delinquere e anche per cose meno gravi che però non ci sarebbe necessità di fare, ci sono altre alternative ben più pesanti che li farebbero ragionare sul fatto che forse non é proprio il caso neppure di mettere il naso fuori di casa. La pena più lieve? Li destini tutti in un’isola lontanissima da cui non sia permesso proprio il ritorno; li metti in carceri dure in isolamento e butti via la chiave; gli dai tante bastonate sulla schiena che poi saranno costretti, tra atroci dolori, a camminare piegati per il resto della vita; gli spari alle gambe e li costringi a stare sempre su una sedia a rotelle. Pesante? No, si attenuerebbe di molto il contagio e tanto certi italiani pensano che possono fare i loro porci comodi e volete sapere come la smetterebbero? Riprendendo una delle alternative di cui sopra bisognerebbe aprirci i telegiornali di maggiore visione e ascolto senza neppure che lo speaker debba dire: “Sono immagini di una certa crudezza”. Vedreste che risultati immediati!
Dallo stare fermi a casa a sbrigarsi ad uscire, scrivevamo sopra. Non ho certo un buon rapporto con la politica, e poi con tutte le nefandezze che in questo periodo si stanno sentendo… Eppure ci sono due persone che mi sento di apprezzare per quello che stanno dicendo, mostrando grande attaccamento e premura nei confronti di coloro che abitano nelle Regioni di competenza. Uno è stato tanto deriso, vituperato ma pare andare verso la propria strada senza dare retta ad alcuno (e molti Governatori hanno capito che conviene fare da soli senza aspettare un inefficiente governo centrale) e ha le idee chiare: é Vincenzo De Luca, numero uno della Campania che é uscito allo scoperto: ““C’é chi preme –ha detto- per affrettare la ripresa di tutto, ma dobbiamo avere grande senso di responsabilità. Per questo sono anche pronto a chiudere i confini della Regione che presiedo”. L’altro é Nello Musumeci, Presidente della Regione Sicilia. Lui le esigenze sanitarie, gli aiuti alimentari e quant’altro non li ha certamente fatti mancare ai suoi corregionali, intervenendo in prima persona, senza aspettare nessuno. Da tempo.

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