Litorale Scuola

Allo Stendhal di Civitavecchia si “Eco-studia”

Lo Stendhal ha presentato la progettazione 2019 2020 “Ambiente e Territorio” la macroarea che l’Istituto cittadino porta avanti da molti anni, in collaborazione con l’Associazione Scuolambiente, e che ha come obiettivo la formazione di cittadini più consapevoli sul tema della tutela ambientale. “E’ di questi giorni la notizia che il Ministro dell’Istruzione vuole inserire la materia dei cambiamenti climatici e della tutela dell’Ambiente come materia di studio nelle scuole” Ha detto in apertura della presentazione la Vicepreside professoressa Alessandroni, ideatrice e responsabile del progetto “e noi siamo orgogliosi di poter dire che il nostro Istituto da più di quindici anni lavora su questo argomento integrando le diverse progettazioni nei curriculum degli studenti in maniera interdisciplinare”. Così in collaborazione con l’Associazione Scuolambiente anche quest’anno verranno sviluppati alcuni temi volti alla crescita personale e culturale degli studenti. Il primo è un progetto storico, per così dire, “Vivere il mare” un tema particolarmente interessante per un territorio che di mare vive sia sotto il profilo turistico sia per la salvaguardia delle coste e dei fondali, che per l’utilizzo dei prodotti ittici. Una nuova iniziativa proposta dalla presidente di Scuolambiente Maria Beatrice Cantieri e accolta con entusiasmo dalla scuola è “S.O.S MONDO” che punta alla comprensione e alla promozione della Intercultura a scuola. Infine una novità “Con un click io fermo il tempo” un laboratorio fotografico per offrire uno sguardo diverso nella ricerca di luoghi e siti di pregevole importanza naturalistica e storico archeologica. “Siamo inoltre sul punto di partire con una iniziativa plastic free con la quale elimineremo completamente la presenza della plastica dalla nostra scuola, riteniamo infatti che sia necessario fare azioni di protezione ambientale oltre che parlarne dal punto di vista di teorico e con questa piccola rivoluzione locale vogliamo dare un segnale di buone pratiche a tutti gli studenti e a tutta la comunità educativa.” Conclude la professoressa Alessandroni.

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