Litorale Russo, ma non dormo Ultim'ora

Altro che monumenti…

di Ugo Russo

Tanto tuonò che piovve. A parte la tanta pioggia di questi ultimi tempi con scrosci d’acqua violentissimi, allagamenti e frane ci riferiamo a ben altro. Da tanto, troppo tempo, ormai, si parla di roma come di città in assoluto degrado e le cose vanno sempre più peggiorando. Quasi che le giunte capitoline che si sono succedute nell’ultimo ventennio si siano lasciate il testimone di chi faceva peggio alla città fino a che si sono aperti crateri insanabili (metaforico) come le tante buche che si vedono e si… sentono transitando nella capitale (reale). L’ultimo sindaco, poi, è riuscito a far crescere ancora di più i problemi ed ora la frase madre di tutte quelle attribuite a roma diventa solo un pallido ricordo: “Eh, ma roma è bella, ha monumenti unici”. Ormai dei monumenti non frega più niente a nessuno; la gente valuta la qualità della vita; è disturbata dall’aria irrespirabile; la sporcizia sempre più diffusa; le buche in strada che rendono ancora più impossibile muoversi in mezzo al traffico, anche per mezzi pubblici fatiscenti, in perenne ritardo e pieni zeppi (d’estate il “profumo” diffuso dalle ascelle, per non dire qualcosa di altro, delle persone accalcate l’una sull’altra è “delizioso”); la micro e macro criminalità ormai imperante; la assoluta difficoltà di rispettare gli orari degli appuntamenti; la necessità di stare attenti a camminare a piedi sui marciapiedi per non inciampare sulle file di senza dimora sdraiati per dormire (specie in zona stazione termini)

o per non essere investiti dai monopattini che circolano a tutta velocità; le tante morti di pedoni investiti sulle strisce pedonali; e quante altre cose ancora. Qualche turista la mattina sembra, in ogni caso, essere contento: “Beli Coliseo, Pramide, Zan Pietro, Piaza Spania” salvo poi essere smentito il pomeriggio quando… gli fregano portafoglio, orologio e telefonino. Ammesso che ce ne fosse ancora bisogno l’ultimo rapporto sull’ecosistema urbano di Lega ambiente ha smascherato, per non dire sputtanato o svergognato la bella (una volta…) capitale: rivolto alle città più o meno vivibili, ribadiamo per l’aria e relativo inquinamento, qualità della vita, pulizia o sporcizia, tranquillità, criminalità e aggiungete ciò che volete ha preso in esame 105 comuni italiani, i più grandi e maggiormente abitati. A che posto si è classificata roma? 89ma!!! Pensate, milano che pure si segnala soprattutto per accentuata criminalità è stata giudicata 42ma. Tanto per la cronaca città ideale con il miglior Ecosistema urbano è stata riconosciuta Trento che ha preceduto mantova e pordenone. Ultimissime Catania e palermo. Ma leggiamo qualche passo del rapporto per quanto concerne roma: “Tema rifiuti: roma, con 580 chili per abitante in un anno, ha il record regionale di produzione complessiva e non cresce la raccolta differenziata (ma quella di buttare rifiuti per strada);

la via è in salita per le grandi città italiane, roma in particolare, che dovrebbero fungere da esempio ed invece sono state segnate negli ultimi 30 anni da una crescita lenta e troppo altalenante e dove le emergenze urbane, nonostante lievi miglioramenti, restano più o meno le stesse: smog, trasporti, traffico e spreco idrico. Su quest’ultimo punto, lo spreco idrico, avremmo qualcosa da eccepire. E’ una cosa strana che per decenni, quando ancora c’era un po’ di umanità, è stato permesso a tutti di fare come pareva a ognuno di loro; adesso che tutto è peggiorato, che ciascuno ha il rispetto per la gente nel deretano, che fa come gli pare e guarda solo al proprio orticello, ergo se ne fotte altamente degli altri bisogna usare poco le macchine, e passare rapidamente a quelle elettriche per evitare l’inquinamento dell’aria, bisogna usare poca acqua per favorire il prossimo, bisogna, bisogna, bisogna…Certo è tutto giusto ma lo chiedi ora? Chiedilo all’intelligenza artificiale che vogliono introdurre a tutti i costi per renderci ancora più rincoglioniti ed assuefatti al volere degli altri. Sempre alla Albertone: ahò!!! Tornando alla roma dei cesari (più che altro dei… cesaroni) le cose, e lo abbiamo scritto, sono peggiorate ancora da un anno a questa parte.

E la città è diventata ricettacolo di tante specie di animali mai visti prima: così ai topi (alcuni hanno assunto le dimensioni dei gatti), ai cinghiali, ai lupi, oltre a tutti i cani randagi lasciati liberi di scorrazzare per le strade (sembra che prediligano soprattutto le vie del centro, forse per andare a fare compere nelle boutiques più alla moda), si sono aggiunti addirittura cervi, vespe orientalis e calabroni giganti che hanno fatto nidi di centinaia di esemplari anche nei soffitti delle case e sui balconi. Ma c’è un nuovo tipo che questa estate ha furoreggiato: i serpenti! Li hanno trovati dovunque: nei giardini in periferia, sulle strade e sui marciapiedi, nei garages delle abitazioni, nelle camere da letto e, udite! udite!, negli armadi tra i vestiti! Immaginate la scena: “Dunque, vediamo un po’ che mi metto stasera. Ho una cena importante e devo vestirmi elegante. Metto questa giacca… ma si muove! Cara, vieni anche tu e mettiti una stola di vipera o di pitone”. Pazzesco! Ma questa non è una città, è una fogna! Nell’ormai invivibile roma, ci dovrebbe essere permesso di muoverci con la velocità di una gazzella ed invece ci ritroviamo ad essere tutti degli elefanti, dei pachidermi condizionati da tanti altri fattori a non poter fare quanto vorremmo e nei tempi che avevamo stabilito. L’altro giorno, tra l’altro, tra buche, smottamenti e con l’abbondante pioggia che ha fatto, un amico in macchina ha percorso dieci chilometri in tre ore e mezza!

PENSIERINO DELLA SERA (più che mai attuale) – La vita, nelle svariate situazioni che ti mette di fronte, in ogni campo, è tutta una recita. Chi non sa recitare arriva sempre secondo. Te capì (che in stretto milanese si scrive: ti t’hee capì)? Chi ha partorito questa massima? Ma il sottoscritto, naturalmente. Experientia docet.

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