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Arco, Mondiali 3D, Tombesi: “Abbiamo stupito tutto il mondo”

di Ugo Russo 

Da sempre uomo di sport, il suo ingresso in Fitarco, come tesserato, è datato 2008. Attualmente è nel pieno del suo terzo mandato come Consigliere federale. Dal 2013 e’ Presidente della Commissione tiro di campagna e 3D della FITARCO e dal 2015 ricopre questo stesso ruolo anche nella World Archery Europe. Basterebbero questi dati per farne un personaggio di spicco del tiro con l’arco, eppure di Stefano Tombesi, il soggetto di questo articolo che culmina con una intervista appena conclusi gli ultimi Mondiali 3D, si parla soprattutto perché riesce ad organizzare eventi strepitosi, sapendo anche approfittare delle bellezze naturali della sua Umbria, ed in particolare della zona di Terni, sua città natale. Si ricordano gli Europei Campagna del 2013 e specialmente i Mondiali 3D del 2015 con il meraviglioso scenario della Cascata delle Marmore. Si pensava che di più e di meglio non si potesse fare ed invece sono arrivati questi Mondiali, sempre 3D, ed è venuto giù… il mondo. Sia per la presenza di arcieri di così tante Nazioni, sia perché proprio questi e i loro dirigenti si sono complimentati per i posti fantastici, e per l’organizzazione, riuscita a superare grandissime difficoltà che molti altri non sarebbero riusciti neppure ad affrontare. E alla fine, al momento della cerimonia di chiusura, si è levato al cielo, da parte dei nostri atleti all’unisono con quelli di altre rappresentative e dei volontari il grido di “Stefano, Stefano” che la dice lunga su come tutti hanno voluto essergli riconoscenti. Lui, Presidente del Comitato organizzatore, può finalmente concedersi un attimo di pausa.

“L’impegno nostro di stupire i partecipanti venuti da ogni parte del mondo, quattro continenti rappresentati su cinque –dice Tombesi è perfettamente riuscito. Loro, non abituati a leggere la storia, sotto questo punto di vista si sono trovati a gareggiare nel parco archeologico di Carsulae e si sono immersi nella nostra storia, nella nostra cultura. Già quando abbiamo organizzato alla Cascata delle Marmore c’è stato un grande ritorno di immagine, qui abbiamo proposto i Prati di Stroncone e, per l’appunto, Carsulae. I media hanno capito l’importanza di mettere in risalto questo evento per valorizzare il nostro territorio. E poi…”.

Credo che lei voglia alludere a come avete superato un terribile momento…

“Voglio ringraziare tutti i volontari, dal primo all’ultimo. Dopo la bomba d’acqua di venerdì, che avrebbe spiazzato chiunque, si sono rimboccati ancora di più le maniche e siamo riusciti in poco tempo, un paio di ore, ad applicare alla perfezione il piano B, spostando il campo di gara da una parte all’altra, dalla montagna siamo passati a gareggiare in pianura, dentro Terni. Un’impresa veramente ciclopica. E anche questo hanno particolarmente apprezzato i rappresentanti delle varie Nazioni. Credo se ne siano andati avendo imparato molto da noi e dalla nostra operatività”.

Ribadiamo numeri ed effetti di questo Mondiale.

“ 28 Paesi partecipanti, 321 atleti, giunti da Stati Uniti, Canada, Europa, compreso l’est europeo, Sudamerica e da altre parti ancora. 40 tecnici, molti arcieri accompagnati anche da tifosi e parenti, con l’effetto di riempire tutti gli hotel di Terni, di Piediluco, di Narni, oltre a residence e case private, Penso che siano dati più che significativi”.

Cosa farà Stefano Tombesi… da grande?

“Ancora sono immerso nell’organizzazione di questo evento appena concluso. Come Presidente del Comitato ho cercato di fare da trait d’union con i miei meravigliosi volontari, con i quali condivido in pieno il successo della manifestazione. Io sono sempre a disposizione del mondo sportivo ed in particolare del tiro con l’arco. Nell’immediato stiamo pensando di organizzare il campionato italiano del prossimo anno. Altra bella impresa se si considera il numero di arcieri che parteciperanno”.

Oltre ai volontari –“a cui sarò sempre grato”- Tombesi ha un ultimo pensiero per altri che hanno fattivamente collaborato alla buona riuscita del progetto.

“Abbiamo voluto investire nelle scuole, inserendo alcuni ragazzi di un istituto di Terni, il Liceo Donatelli, dove imparano le lingue e li abbiamo messi, a mò di interpreti, al seguito delle varie nazionali. Così hanno aiutato l’organizzazione e hanno fatto una grande esperienza di vita. Non sono andati loro in giro per il mondo ma è il mondo che è venuto da loro”.

                                                                                                               (3–continua)

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