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Per i colpevoli l’ergastolo è poco…

di Ugo Russo     

Dopo una giornata di interrogatori in carcere e dopo quanto aveva dichiarato la procuratrice (“Per i colpevoli le pene saranno severissime”) decisione clamorosa della giudice per le indagini preliminari di Verbania: uno degli indagati ai domiciliari, gli altri due liberi. I due che avevano scaricato a vicenda le colpe, soprattutto sul Tadini, il caposervizio, colui che è finito ai domiciliari. La procuratrice, o procuratore se più vi aggrada, della Repubblica Olimpia Bossi non pare aver gradito granchè questa decisione del Gip e ha detto che “gli indagati restano gli stessi e che la sentenza della giudice potrebbe essere impugnabile”. E ha rilevato che “ora le indagini si accentrano e convergono sulle cause della rottura della fune”. Ergo, è ancora tutto in divenire.

Questa è l’ultim’ora, ma andiamo all’inizio della storia, comunque di pochissimi giorni fa. Quello che si è saputo subito dell’orribile tragedia della cabina della funivia del Mottarone precipitata nel vuoto e che ha provocato la morte di 14 persone (poi, per altro, verificato con il ritrovamento dei forchettoni, i dispositivi che bloccano l’entrata in funzione dei freni di emergenza usati ripetutamente da un mese a questa parte per utilizzare ugualmente la cabina allo scopo di ovviare al malfunzionamento della stessa) è che ci sono gravissime responsabilità umane. Sono stati arrestati il proprietario di Ferrovie del Mottarone, il direttore dell’esercizio e il capo reparto ritenuti presunti responsabili dell’accaduto dalla procura della Repubblica che ha cominciato ad operare gli interrogatori in attesa che si faccia piena luce sulla orribile vicenda. Prime ammissioni, si verifica se ci sono altre persone da coinvolgere (pare che molti sapessero) e poi si procederà alle definitive condanne. Secondo i magistrati gli indagati hanno agito “in spregio della vita e delle più normali regole di sicurezza”; si è parlato anche di movente economico ma la cosa sarebbe ancora più grave quando c’è di mezzo la vita, negata tra l’altro in maniera terrificante. Non ci sarà probabilmente da attendere molto per la sentenza e per capire o ribadire quali saranno stati i colpevoli, anche se sono prevedibili ricorsi e appelli, ma la condanna dovrà essere esemplare. Non serve dire decine di anni, poi ridotti con buone condotte o altro. E forse, avendo giocato con la vita di non solo 14 persone perché si sarebbe potuta spezzare prima la fune portante (anche questa usurata al punto da sfilacciarsi in più parti. Altro punto fondamentale da chiarire) quando ce ne erano dentro comunque altre, anche l’ergastolo sembrerebbe insufficiente. Non si parla di un aggeggio banale che non può provocare danni, è un qualcosa sospeso nel vuoto che arriva fino a duemila metri di altezza e se cade non c’è più niente da fare!!! L’ideale, ed è la rabbia, l’orrore per quanto successo che ci fa ragionare così, sarebbe mettere i colpevoli in una cabina con le stesse caratteristiche di guasti e che si sa che deve cadere ma non prima di essere arrivata in cima; all’uopo togliere la boscaglia di sotto così la “corsa” a spiaccicarsi a terra non deve essere interrotta prima di duemila metri e fare appropriate immagini dei corpi straziati ed aprirci il telegiornale al ludibrio di tutti. Non sarà possibile e non lo faranno ma sarebbe stata la pena sicuramente più appropriata per quelli che saranno ritenuti colpevoli dell’accaduto. Le famiglie dei deceduti si sono già espresse: da parte loro non ci sarà e non ci potrà mai essere il minimo perdono. Per il momento una categoria ringrazia per quanto fatto dai “colleghi-mostri”: quella dei gestori impianti e funivie. Chissà per quanto tempo molta gente si rifiuterà di salire su una di quelle cabine, ovunque esse si trovino.

L’ENNESIMO SCHIAFFO – italiani, popolo di Santi, poeti, navigatori e… fregnoni, come abbiamo scritto non poche volte, che abbaiano facendosi sentire insoddisfatti poi accettano ogni cosa. E capendo questo i vostri cari governanti (che nessuno ha votato ma che sono sempre lì) ne approfittano e, anzi, infieriscono. Ora hanno riaperto tutto (evitando di erogare i ristori, promesse mai mantenute o assegnati a pochi in misure ridicole) e la gente é contenta, può tornare a toccarsi (e a infettarsi) con gli altri, può tornare ad affollare bar e ristoranti (ma forse, con la fame che c’è in giro, più di un pasto unico e non reiterato non si potranno permettere) e ogni strada. Dice, ma i contagi sono in calo (sì, fanno un quarto dei tamponi…) e sono diminuiti i posti negli ospedali de nelle terapie intensive. Ma lo sapete perché? Le persone evitano di andarci per paura di contagiarsi, perché sono i luoghi dove pare che questo avvenga più frequentemente. Altra cosa: si registrano vari casi di persone che pur dopo aver fatto il vaccino si sono infettate e non c’è uno tra i tanti “professoroni” che si cimentano in tv che sappia dirci perché. E poi, per la verità, ci sono quei vermi che pur sentendo i sintomi tipici del covid e non verificando di avere contratto il virus vanno in giro incuranti di far del male agli altri. Ma hanno riaperto tutto, questa era la cosa più importante. Però, ripeto, fai il gioco di chi vuole infierire. Quante cazzate ci hanno raccontato sulla pandemia! Quando arriveranno i vaccini toccherà (dopo… i loro parenti e amici) prima ai vecchi e alle persone fragili e poi, a scalare, agli over 70, agli over 60 e solo quando queste categorie saranno quasi completate (“dovranno mancare solo quelli che non si saranno volutamente vaccinati”) si passerà agli altri, bambini e ragazzini per ultimi (anzi, inizialmente c’era il dubbio se avessero veramente bisogno del vaccino e quale somministrare loro). Per giustificare i clamorosi errori (ma qualcuno ha sicuramente riso) di essersi approvvigionati una quantità enorme di dosi di astrazeneca, dal che “aveva fatto generare morti e casi di trombosi” si è passati a proporlo a tutti, mentre il migliore pfizer è pian piano sparito dalla circolazione e addirittura si è parlato di fare la prima dose con un tipo e la seconda con un altro!!!!! A chi aveva fatto la prima dose con pfizer, per avere tempo di accaparrarsi nuove quantità, hanno detto che le tre settimane per la seconda potevano diventare cinque o addirittura sei!!!!! Questo quando i vertici dell’azienda statunitense dicevano che loro ne garantivano il massimo effetto, così come lo avevano testato, con il richiamo dopo 21 giorni. Diversamente non si assumevano alcuna responsabilità. E quando figliuolo (preposto a gestire al meglio l’iter vaccinale e che invece certe regioni trattano e considerano come il 2 di coppe quando regna bastoni) aveva detto che bisognava completare il vaccino per gli anziani. E ancora quando il numero dei morti continua con un incredibile saliscendi (altro che quello del luna park!) a imperversare (forse intendevano questo quando dicevano che volevano finire gli anziani? Ma non con il vaccino…). Ebbene, COSA SUCCEDE? Ancora tra gli anziani sono molti quelli da vaccinare? E l’ema che dice? Dai primi di giugno si potranno vaccinare quelli tra i 12 e i 15 anni, con pfizer!!!!!, e con la seconda dose dopo 21 giorni!!!!!!!!!!!!!!! Delle due l’una. Non solo vacciniamo i giovanissimi con due dosi completate in 21 giorni (ritorna il vero tempo in cui il vaccino fa effetto), ma gli offriamo il miglior prodotto (che evidentemente quando serve lo si tira fuori!) e i vecchi e i fragili possono continuare a schioppare e per questo c’è un duplice effetto: si risollevano le casse dell’Inps e ci teniamo buoni e sani i giovani perché saranno loro che fra un po’ di anni dovranno restituire il prestito che ora ci dà l’europa!!! Sì, aspetta e spera. L’ennesimo schiaffo di questo periodo maledetto. Fanno e dispongono come gli pare, tanto l’italiano… Ma non si può continuare a sopportare tutto, non dobbiamo essere un popolo che può sottomettersi a una dittatura del genere! Torniamo all’aver riaperto tutto, come abbiamo scritto sopra. Qualcuno evidentemente lo ha fatto senza aver provveduto alla giusta sanificazione e pulizia dei locali; chissà in quanti hanno deciso di farla. Forse non il titolare del supermercato di Roma dove la settimana scorsa, nel settore gastronomia è stato visto un topo (vedi foto sotto) passare da una “specialità” all’altra. Dopo una bella porzione di lasagna è ripreso mentre sta addentando una cotoletta di pollo. Avrà pure pensato: “Che bontà! Adesso lo dico pure agli amichetti miei, ne faccio venire altri tre o quattro così diventiamo compagni di merende!”. Supermercato ovviamente chiuso. Ma, insomma! Però qui vige il solito detto: meditate, gente, meditate…

 PENSIERINO DELLA SERA – Cosa ne penso della vittoria dei Maneskin all’Eurofestival? Rispondo con la frase di una canzone di Ornella Vanoni: “Ecco, la musica è finita…”. italia, europa, mondo sempre più piccoli in tutti i campi, verso l’assoluto degrado! Non hanno vinto (quando, per la verità, la concorrenza era molto più ampia perché c’erano i veri grandi cantanti di una volta) Modugno (con Nel blu dipinto di blu!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!), Morandi, Bobby Solo, Nicola Di Bari, Claudio Villa, Il Volo, ecc. hanno vinto questi che per tre quarti di canzone dicono Siamo fuori di testa rincoglionendo chi ama la buona musica? Lasciamo perdere… Certo, sono cambiati i tempi, ma qualcuno si chieda: quanto in peggio? Personalmente sarò sbagliato io (ma fortunatamente sono seguito da milioni di altre persone) se ancora non riesco a vedermi un figlio tutto tatuato, con i piercing da tutte le parti, con gli occhi truccati (al nero non di seppia ma… bello marcato) e tutto mezzo nudo in scena, e lo vorrei in situazioni importanti (magari in una cerimonia, in un colloquio di lavoro) presentarsi con camicia, cravatta e giacca. Ma andiamo più verso non quello che vogliamo ma quello che ci viene imposto (vedi certe vergognose pubblicità). C’è pure chi ha definito con enfasi i Maneskin l’orgoglio d’italia!!!??? Senza fare nomi, come direbbe Lino Banfi, Mara Venier. Personalmente non mi sento affatto rappresentato da loro, semmai l’orgoglio italiano, per fare un esempio di grande sacrificio e conseguente commozione, lo associo a tutti i dottori e gli infermieri che sono morti per salvare i pazienti dal covid.

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