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Banche: guardie o ladri?

di Ugo Russo 

La terribile situazione che continuiamo a vivere e di cui, nonostante le reiterate fesserie che cercano di farci digerire, non si intravede il momento in cui si potrà stare più tranquilli, sta facendo passare in secondo piano, anzi si cerca di sottacere, altre situazioni che riguardano tantissimi italiani e che sono pronte ad esplodere, a deflagrare in brevissimo tempo. Così come per i vaccini, che ritroveremo più sotto, ad essere bastonati e messi in continua difficoltà sono in particolar modo i nostri cari anziani. Non c’è un errore nel titolo; rispetto al film di Steno e Monicelli, con i grandissimi Totò e Fabrizi, c’è, proprio a proposito delle banche, una vocale che cambia ed è esplicativa di come stanno involvendo le cose. Nessuno è più libero di gestire il proprio capitale ed i vecchietti, specialmente, se li stanno giocando a pari e dispari. Una volta (quando ancora si poteva) si mettevano i risparmi negli istituti di credito, preposti a custodirli e a fare da guardie ai nostri soldi, magari facendoli lievitare con gli interessi durante il deposito. Col tempo, invece degli interessi favorevoli si è arrivati a perdere, però se dovevi prelevare andavi e magari con l’ausilio di un gentile operatore ti prendevi in contanti quello che ti serviva perché era tuo! La crisi, atta a danneggiare sempre i poveri cittadini, ha portato ai licenziamenti in massa di coloro che lavoravano alle casse e tutto è stato reso più difficile: bancomat, carte di credito, pagamenti online. Insomma, tutto virtuale. E i vecchietti chi li aiuta? Come fanno ad adeguarsi ai nuovi sistemi? Si fa di tutto per rendere la loro vita difficile: provate a farli andare a prelevare. Se non hanno il bancomat, tra l’altro con tanti lestofanti pronti ad osservarli per clonare la loro carta, non possono. Uno su dieci, forse, lo saprà usare, ergo, ribadiamo, non sono più padroni dei loro soldi. Inoltre, i predoni delle banche, che si tengono, e qui è riferito un po’ a tutti, i vostri soldi e non ve li danno, sono pronti a imporre spese su spese, che aumentano a dismisura pure per fare un semplice bonifico o chiedere un normale movimento sulla posizione del cliente sempre più scontento. In più c’è un limite massimo, che a volte può risultare ridicolo, per qualsiasi forma di prelevamento. Senza scordarci che in questo lungo periodo c’è necessità di prenotarsi per andare in banca, con i numeri di telefono che corrispondono a operatori che non rispondono quasi mai, quindi fanno sentire la gente e i suoi soldi sequestrati dallo sconveniente sistema.

Un problema non da poco che ritroveremo con sempre maggiori scomodità e  crudezza quando, speriamo presto, si tornerà alla vita normale di tutti i giorni. Al momento si sta diffondendo una strana moda: passando per le strade di campagna e guardando su ambo i lati dei campi si vedono vecchietti con le pale che scavano buche sul terreno. Che vogliano rivalutare l’antico metodo di posizionare il gruzzoletto, messo da parte in una vita di lavoro e sacrifici, nascosto sotto un più sicuro nascondiglio, sia esso proprio in profonde buche nel terreno (e bisognerà ricordarsi vicino a quali alberi sono state fatte) o, come si diceva una volta, sotto il materasso? Per ora è solo una battuta? Ma non siamo lontani dalla realtà di ciò che vogliono le persone, esasperate. Ma intanto come fare a far uscire dalla banca i soldi?. Sono sequestrati! Anche qui sta per scoppiare una rivoluzione! Ma ci torneremo, ah se ci torneremo!

LO SCHIAFFO DI ANAGNI 2 – Recita la storia che nel 1303, nella cittadina laziale, ai danni di Papa Bonifacio VIII, quello che celebrò il primo Anno Santo in assoluto,venne perpetrata ogni sorta di angheria, tra cui pure un vero e proprio manrovescio. Il clamoroso atto passò all’attenzione dei posteri come Lo schiaffo di Anagni. Proprio da Anagni, molti secoli dopo e con modalità e ragioni del tutto differenti, stavolta ai danni dell’italia (dov’è?) ma scriverei soprattutto degli italiani, è arrivato un altro schiaffo, fragoroso, irriverente e vergognoso: in un momento in cui i vaccini servono come il pane; in un’azienda locale che ha avuto la commessa dalla ditta farmaceutica per cui si è scoperto lavorare di confezionarli sono stati trovati 29 milioni di dosi pronte ad essere espatriate in europa e in parte del mondo ad uso e consumo di altri???!!! Ad esempio in Belgio, che ha 11 milioni di abitanti in tutto, ne erano stati destinate 8 milioni! Lasciamo perdere che sono vaccini astrazeneca e forse è meglio così… ma questo dimostra, per l’ennesima volta, che l’unione europea non esiste e il nostro paese è lo zimbello di tutti. Però, la cosa più incredibile è che a dirlo a draghi è stata con una telefonata la von der leyen, capito? Non il ministro! Non gli altri vertici della nostra sanità!!! Ma qual è il loro compito, per cosa sono profumatamente pagati? Uno continua a fare il giochetto dei colori, apre zone, le richiude quando la frittata è stata fatta, vedi di recente la sardegna; altri vanno sempre in televisione e di fronte a precise domande su piani pandemici, vaccinali, tempi che bisognerà ancora aspettare si trincerano inevitabilmente dietro a “non lo conoscevo” o “questo non lo so”!!! E come si fa a sentirli accusare altri perché non hanno fatto quello che era di loro competenza! Non abbiamo più la pazienza di sopportarli, perché qui la gente muore, la media di decessi da noi è molto più alta di quella degli altri paesi. A furia di 500 morti al giorno (che gori, sindaco di Bergamo, dice essere tre volte di più e ci crediamo) specialmente i vecchietti se ne stanno andando uno dopo l’altro. Qualcuno dice: “Gli ultraottantenni li avremo vaccinati tutti per giugno”; no, per quella data, se continua così, saranno morti tutti per buona pace e gaudio dell’Inps!!!

Ma lo hanno detto a draghi che è li per risolvere subito le situazioni? Come fa ancora a dire che “faremo”, dopo Pasqua porteremo i vaccini a 500 mila al giorno, faremo, faremo, faremo… O, con il fastidioso sistema dello scaricabarile “la colpa è delle regioni che stanno gestendo male il discorso sanitario o degli italiani che fanno assembramenti”. Colpa loro non è mai? E’ facile governare accusando sempre gli altri: chiaro che è durissima al punto in cui siamo arrivati e i ritardi contribuiscono ad uccidere le persone, ma caro draghi ti avevamo preso con l’illusione (che speriamo divenga presto realtà) che tu fossi speciale e quasi quasi avessi la bacchetta magica. Ma se non sei in  grado, per favore dimettiti. Non è più il tempo dei faremo e delle facili illusioni. E poi proprio l’attuale presidente del consiglio conoscerà bene la nostra costituzione e in particolare l’articolo riguardante l’autonomia di province e regioni. Che cade in caso di “situazione sanitaria gravissima (quale più di questa?)” in cui il governo centrale può intervenire a impartire precise e risolutive direttive. Se poi si dice che è colpa di alcune regioni (ma anche lì ci sarebbero voluti controlli più accurati) che hanno fatto liste a mano e che invece dei vecchietti hanno vaccinato gli amici è un altro discorso. Siamo a un numero di vaccinati di non aventi diritto quasi uguale a quello degli anziani! italia porca, lurida e costantemente infangata!!! In ogni caso, basta dare colpe, cerchiamo di agire, è tardi!!! Facciamo, facciamo, facciamo…

Pensierino della sera – E’ miseramente e ingloriosamente finita pure la categoria dei giornalisti. Quando senti non solo pivellini ai primi servizi al microfono ma anche gente che dovrebbe essere ormai navigata ed invece chiarisce perché ha fatto carriera (solo per raccomandazione) definire ragazzino il 15enne che ha colpito con 23 (!!!!!) coltellate la ragazza che faceva jogging per rapinarla pur a costo di ucciderla, e non criminale, bastardo, assassino, delinquente allora vuol dire che si vuole deviare la realtà e non si sa neppure come catalogare le persone. Purtroppo non sarà possibile, ma se a quel maledetto dessero l’ergastolo ci farebbero un favore. Ci pulirebbero un po’ d’aria che respiriamo. Perché è irrecuperabile.

AUGURI – Secondo anno in cui, dopo il “Natale con i tuoi”, anche questa festa la passeremo forzatamente sempre… con i tuoi, altro che “con chi vuoi”. E allora non si potranno fare salti di gioia, passare giorni nella maniera voluta e intesa e cioè completamente felice. Però l’augurio che vi fa lo scrivente è quello di trascorrere in qualsiasi modo una serena Pasqua, volta verso un futuro decisamente migliore. Ci ritroveremo attorno a metà aprile, un abbraccio a tutti.

 

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