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Biagio Macera, il Figaro di Ladispoli da 44 anni

di Felicia Caggianelli

Una vita a contatto con il pubblico. Sotto le sue forbici sono passate generazioni di persone. La barberia di “Cesarino” in via Duca degli Abruzzi è un pezzo importante della storia di Ladispoli, da 61 anni i componenti della famiglia Macera si sono succeduti per proseguire un’attività che recentemente è stata premiata dal sindaco per essere una delle più longeve in assoluto del territorio. A gestire da anni il negozio di barbiere, aperto dal 1958, c’è ora Biagio Macera che ci ha raccontato come nacque questa vera e propria favola di famiglia.“Tutto iniziò con mio padre Cesarino, il capostipite, che aprì l’attività a Ladispoli. Erano altri tempi, la città era profondamente diversa, eravamo agli albori. Sotto i nostri occhi è cambiata la città, gli usi, i costumi ed anche il modo di pensare della gente. Dal barbiere si parla di tutto, abbiamo potuto notare come il mondo si sia evoluto e con lui anche la nostra Ladispoli. In questo negozio si sono succeduti mio fratello Gaetano, poi Nunzio per tanti anni e dal 1975 il sottoscritto. Tre generazioni della famiglia Macera, io sono praticamente nato e cresciuto a bottega. Abbiamo fatto barba e capelli a ragazzini che ora sono uomini, sul cavalluccio di metallo sono saliti migliaia di bambini. In questa bottega c’è la mia vita, non potevo che diventare un barbiere, un mestiere che mi gratifica. E’ ovvio che il merito spetta a mio padre, senza di lui tutto questo non esisterebbe”.

Biagio Macera col sindaco Grando

Cosa ha pensato mesi fa quando il Comune le ha assegnato il premio per celebrare 60 anni di lavoro?

“Mi sono emozionato, non me lo aspettavo davvero, tutto è partito dall’idea di un cliente che ha segnalato all’amministrazione il traguardo dei 60 anni della mia attività. Il riconoscimento è stato consegnato a me, ma è un premio per tutta la famiglia. Ne sono stato lusingato e onorato. Tutta Ladispoli è passata dal nostro negozio, mi sono emozionato e rimasto contento di questo riconoscimento che premia la passione per questo lavoro che ci è stato insegnato da mio padre”.

Come giudica, da esperto del settore, delle nuove e moderne barberie che stanno proliferando anche a Ladispoli?

“E’ un fenomeno che non reputo positivo, stanno uccidendo la professione. La barberia non è un bar o un bazar dove compri di tutto tra uno shampoo ed un taglio di capelli. Sono americanate che non durano a lungo, anche se naturalmente rispetto chi sceglie di impostare le attività in modo cosiddetto moderno. A Ladispoli di barbieri veri e storici siamo rimasti una manciata, siamo come i panda, una specie in via estinzione. Il vero problema è che una volta la professione si imparava sul campo, a bottega, partendo dallo scalino più basso e dalla gavetta per diventare barbieri. Ora, con tre anni di scuola, tutti si sentono parrucchieri. La realtà è che barbieri si nasce”.

 

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