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Che confusione! La Serie D tornerà in campo il 22 marzo, ma a Trento si è deciso di giocare i campionati dilettanti

Si ferma per il Corona Virus il calcio nel Lazio. Come anticipato ieri, la Lega Nazionale Dilettanti ha deciso di sospendere tutti i campionati regionali, dunque anche la Serie D non vedrà la disputa delle gare in programma domenica 8 marzo. Sosta forzata dunque per il Ladispoli che tornerà in campo probabilmente il 22 marzo in casa a porte chiuse contro l’Anagni visto che il 15 marzo era già prevista una sosta della Serie D. Dunque due settimane di tempo per i rossoblu per preparare al meglio questo rush finale della stagione e tentare di acciuffare gli spareggi salvezza ai play out. Nei prossimi giorni la Lega Nazionale Dilettanti comunicherà ufficialmente il nuovo assetto delle giornate di campionato. Da notare che nelle ultime ore sul blocco dei campionati dilettantistici si è generata molta confusione sull’interpretazione delle norme del decreto legge sul Corona Virus. Dal web si apprende infatti che Dopo la convulsa giornata di ieri con i Comitati Regionali costretti a riunirsi in sedute straordinarie per decidere sulla sospensione dei campionati a seguito della pubblicazione del nuovo DPCM con norme più stringenti anche per l’attività sportiva a seguito dell’emergenza corona virus, arriva dalla Provincia Autonoma di Trento il nuovo colpo di scena, dove si giocherà, e che potrebbe portare ad aggiornamenti nel corso della giornata.

Nel testo riportato dal decreto, a destare i dubbi che hanno portato quasi tutte le regioni a sospendere l’attività per questo fine settimana è stata la parte legata al personale medico:

“Sono sospesi altresì gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato; resta comunque consentito, nei comuni diversi da quelli di cui all’allegato 1 al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° marzo 2020, e successive modificazioni, lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico; in tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano. Alle tante richieste di chiarimento, in attesa di un documento ufficiale del governo, a dare una prima risposta è stato il presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti che, dopo aver chiesto un parere nelle sedi istituzionali, ha chiarito la questione: «il medico è obbligatorio solo per le categorie in cui vige l’obbligo, nelle altre categorie bisognerà che vengano osservate le norme igienico-sanitarie previste dall’allegato 1».

In questo caso la presenza del medico sarebbe obbligatoria solo per i club dall’Eccellenza in su, mentre per le categorie dalla Promozione alla Terza Categoria e per quelle del Settore Giovanile e amatoriale sarebbe obbligatorio solo il rispetto delle norme igienico-sanitarie e accertarsi che tutte le persone coinvolte non presentino alcun sintomo di malattia, in particolare, febbre, tosse o congiuntivite.

A Trento infatti si giocherà: Dopo un incontro tra il presidente del CPA di Trento Ettore Pellizzari ed il presidente della PAT Maurizio Fugatti, il Consiglio Direttivo ha deciso di revocare parzialmente i Comunicati n. 73 e 74 emessi oggi pomeriggio (5 marzo 2020): sono infatti ripristinate le gare dei campionati di ECCELLENZA, PROMOZIONE, PRIMA e SECONDA CATEGORIA, CALCIO A 5 FEMMINILE.

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