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Cresce il consenso per una nuova provincia da Fiumicino a Civitavecchia

Riceviamo e pubblichiamo dalla Associazione Culturale  Smart.La recente proposta del sindaco di Fiumicino, Mario Baccini, ha il pregio di sottolineare, ancora una volta, l’urlo di soffocamento dei piccoli comuni che sono attanagliati da quel “corpaccione” (cit. prof. De Rita) della città di Roma.La soluzione che si offre è quella di una fuga verso il litorale nord nell’aggregare così tutti i comuni che si affacciano sul mare. Vi troviamo cittadine che cercano, appunto, di sfuggire ai tentacoli della Capitale, altri che cercano di attrarre con forme di turismo stagionale gli stessi romani, e altre, come Civitavecchia che con il suo hub croceristico per tutto il Mediterraneo e gli importanti insediamenti energetici che  hanno sempre condizionato il suo sviluppo, rendono un quadro complessivo molto elaborato e differenziato. Un “puzzle” d’interessi locali che se visto soltanto nell’ottica del litorale determina una chiusura, ad esempio, verso le realtà collinari e lacustre da sempre parte integrante non solo del territorio ma anche delle nostre comunità. Sì, perché di questo si tratta, evitare le “fusioni a freddo”di territori e persone al fine di salvaguardarne il senso e lo spirito di una comunità che, specialmente in questi ultimi trent’anni, ha visto perdere e disperdere energie e cervelli che hanno trovato accoglienza anche fuori dal nostro Paese. Di fatto, storicamente, l’istituzione della Provincia nasce proprio nell’interesse di tutelare territori e popolazioni omogenei alla loro vocazione, in questa direzione andava la proposta di legge Becchetti che raccoglieva nella “provincia di Civitavecchia” tutti i comuni che fanno parte dell’attuale Asl Rm 4. Ipotesi sempre attuale e abbastanza ragionevole nella sua realizzazione pratica, poi, se vogliamo inserire in questo dibattito,anche altre ipotesi che già sul piano giuridico istituzionale vengono considerate, allora non possiamo non pensare alle cosiddette “maxi provincie”.Basta volgere il nostro ragionamento verso il territorio della Tuscia– cuscinetto naturale tra la Toscana, l’Umbria e la metropoli romana – che finalmente con la superstrada ha il suo sbocco verso il mare con una infrastruttura che permette di collegare le due sponde del mare Tirreno ed Adriatico ma soprattutto di avvicinare il capoluogo di Viterbo in meno di mezz’ora dal mare. Ciò apre nuove prospettive e coordinate che indicanonuove direzioni dove deve correre lo sviluppo di questo territorio, ma uno non esclude l’altro o le altre idee sulla nuova Provincia. La nostra associazione dà il proprio contributo e soprattutto, il proprio sguardo su un territorio sempre carico di promesse ma di rare realizzazioni.Pronti a collaborare.

                                                                       Associazione Culturale  Smart

 

 

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