di Ugo Russo
Si fanno sempre più inquietanti le presenze di navi al largo (che sta diventando sempre piu’ “stretto” visto che si avvicinano, muovendosi appena, alla riva da cui non saranno distanti più di 250-300 metri, poi restano ferme) di Santa Marinella. Ha cominciato la prima quasi tre anni fa (!!!); all’inizio di questa stagione e’ stata raggiunta da una seconda; ora, come testimonia la foto del titolo, sono diventate addirittura quattro una dietro l’altra, come se aspettassero il segnale per andare… in guerra. Inizialmente si era pensato che la prima nave fosse rimasta parcheggiata lì attendendo il permesso di attraccare in porto, ma che dopo tre anni ancora le devono dare il permesso di muoversi? Poi l’arrivo delle altre tre che paiono dover ricalcare la storia della prima. E ogni sera sfarzo di luci a lungo andare, tutte completamente illuminate, una in particolare sfavillante nelle sue due parti, sopra e sotto. Quanto costa (a noi, poi) questo spreco? A volte si vedono giungere sotto alle imbarcazioni delle scialuppe come se dovessero portare o ritirare cose o persone. Hanno cominciato a rincorrersi le voci: chi ci sara’ su queste navi, il cui carico aumenta sempre di piu’? Delinquenti della peggior fatta che devono scontare un rigido isolamento e che le carceri non riescono a contenere? Gli immigrati clandestini, trovati e convogliati tutti lì da altre regioni? Gravi casi di covid con gente che deve sostenere una quarantena molto piu’ lunga del previsto? Addirittura nelle ultime due navi afghani fatti arrivare da noi e tenuti in qualche modo al sicuro? Fatto sta che nel centro marino cresce l’incertezza, l’inquietudine, anche la paura perché, ribadiamo, la distanza dalla riva non è poi così insormontabile da colmare e regna l’omertà nel sapere qualcosa. I film sulle storie marinare ci hanno troppe volte parlato di ammutinamenti. Molti fantasticano e tremano anche. Il sindaco Tidei dovrebbe dire alla sua popolazione la verità su tale, a questo punto non gradita, presenza. Magari è una fesseria, non è niente di allarmante però, per favore, è il caso e il momento che si sappia la verità.
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