Ma il calcio non si può fermare, neppure di fronte a certe disgrazie. Era già successo per l’omicidio Raciti ed in altre occasioni, qui é ridicolo pensare di far giocare a porte chiuse le partite di serie A perché sotto c’é un indotto finanziario che fa ridere parecchie persone e vale più della vita di ogni singolo individuo (che, per la verità, ci hanno fatto capire che conta meno di zero). Le gare a cui stiamo assistendo in questi frangenti sono ancora più mortifere, avvilenti e senza spettacolo rispetto al solito, con i giocatori che tendono ad evitare i contatti e non vedono l’ora che termini l’incontro per scappare via; in più ogni gara a porte chiuse (dove spariscono conferenze stampa e le interviste sono fatte di meno e alla meglio, fra un pò, magari, tirandosi il microfono) comporta un numero di quattro-cinquecento persone presenti nell’impianto, tra squadre, dirigenti, forze dell’ordine, steward, giornalisti, fotografi: e vi par poco? Senza contare qualche tifoso che potrebbe radunarsi fuori dallo stadio per capire cosa sta succedendo dentro. E se uscisse fuori una positività tra i calciatori di una qualunque delle squadre, cosa potrebbe succedere? Tutti in quarantena? Sono state rinviate tutte le manifestazioni pubbliche? E chissenefrega del calcio!!! A costo di accorpare questo campionato tra l’attuale ed il prossimo anno, BASTA!!! Dice: così rinvieranno pure Europei ed Olimpiadi. E allora? Li rinviassero, se serve, ce ne faremo una ragione. E fanno ridere, per non dire disgustare, i tedeschi: vogliono annullare l’amichevole di fine marzo con l’Italia perché potrebbero arrivare tifosi (i nostri) che potrebbero contagiare quelli germanici. Loro che sono stati i primi, come accertato, a diffondere in Europa il virus… Ormai, a dimostrazione che siamo l’anello debole da attaccare, siamo diventati gli untori del continente. E’ proprio vero che i migliori ricercatori italiani sono tutti emigrati all’estero e hanno lasciato qui questi fenomeni, questi sapientoni che appaiono troppo spesso in televisione e si contraddicono l’uno con l’altro: “Per il coronavirus non bisogna preoccuparsi” oppure “Sembra che il tutto si stia trasformando in una vera e propria pandemia”. La verità è che, da quello che sembra, nessuno ci ha ancora capito niente e “iammo, iammo con mucho amor”. come ha detto un giorno il grande Pelè.
Di tutto un pò (che pazienza che ce vò…)
di Ugo Russo
C’è un virus che sta falcidiando fisicamente, moralmente ed economicamente l’Italia intera?
Conte (non l’allenatore dell’Inter…) e Mattarella per due giorni consecutivi hanno parlato alla Nazione dicendo entrambi pressappoco: “L’Italia è fatta di gente forte, che sa affrontare con orgoglio e fierezza le avversità e non dovete preoccuparvi perché la situazione é sotto controllo, sono state circoscritte le zone più a rischio”. Solo che mentre lo dicevano aumentavano i contagi e proprio in quei due giorni sono aumentati in misura esponenziale (30 e 41) i morti… E poi scusatemi, per giustificare tutti questi decessi non sono pochi quelli che affermano: tanto quasi tutti i morti erano persone anziane, molti già con altre patologie, giovani e bambini non sembrano essere toccati (intanto non é vero neanche questo, ndr). Vecchietti, o comunque gente che é entrata nella terza età, toccatevi i santissimi o ferro in caso di donne: perché, le persone anziane non hanno il diritto di vivere finché il Padreterno non le chiamerà a sé? Aho!!! A iettatori!!!
Scrivevamo prima che ancora nessuno ci ha capito nulla, e allora io che sono il peggior ignorante del mondo in materia voglio, tra tanti “luminari”, esprimere la mia opinione, anche perché, non dimenticatelo, passo per essere quello delle grandi scoperte (ricordate Caravaggio e i suoi genitori?): essendo il coronavirus estremamente mutante (con la seconda t, non con la d…) non é che in qualche modo é collegato alla normale influenza? Ossia, se l’influenza arriva a portare febbre alta per giorni, tosse e le altre patologie di cui abbiamo tanto sentito parlare in questi giorni non é che sfocia in coronavirus, sia pure in modo leggero rispetto a chi ha un contatto con i contagiati? Perché qui si sta propagando dappertutto come se risulti infetta pure l’aria che respiriamo… Una notizia dei giorni passati ha fatto molto pensare: a San Marco in Lamis, paesino in provincia di Foggia (e la Puglia fino a quel momento era tra le Regioni praticamente non contagiate), si é svolto un funerale. Morto (su cui era stato effettuato il tampone prima del decesso ma era stato seppellito prima dell’esito degli esami) e altre quattro persone sono risultati positivi e altri settanta sono stati messi in quarantena domiciliare. C’era in paese qualcuno che aveva contratto il contagio da un’altra parte? Non c’era? Quesito senza risposta, almeno finora. Comunque, tornando a quanto da me scritto, in confidenza del tutto personale, poche righe sopra dimenticate tutto, era solo una frescaccia. Ma se ci fosse qualcosa di vero, beh, voglio il prossimo Premio Nobel per la Medicina.
Scrivevo la volta scorsa di quanto a volte certi italiani sappiano essere imbecilli. C’è da settimane il divieto di uscire dalla zona rossa ma, a testimonianza anche dell’inefficacia di certi controlli da parte del governo, la gente va, parte, emigra in altre parti del Paese per motivi banali. E non si cura neppure di poter fare danni irreparabili. Finché non la pizzicano… Un abitante di Vò Euganeo, tra l’altro il posto dove é morto il primo infettato di coronavirus in Italia, è scappato, in piena quarantena, per andare a sciare in Trentino! Giustizia ha voluto (e purtroppo gli ha detto anche bene) che si sia fratturato il femore e, una volta all’ospedale, lo abbiano scoperto. Ora la quarantena la dovrebbe fare dietro le sbarre e non solo per 14 giorni ma per anni per tentata strage ed omicidio. Ma siamo in Italia…

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