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E’ CRISI NERA: LADRI!!!

di Ugo Russo 

Crisi ma nera non significa soltanto derivare dalla P di petrolio, anche se c’entra pure quello e ne discuteremo tra poco. E’ un nera più generale che ha come iniziali la M di mancanza di lavoro; la T di timore per il futuro ( e soffiano anche venti di guerra non tanto lontani da noi); la S di sanità sempre più incerta e piena di irresponsabili, che non ci lascia tranquilli su come viene curato l’essere umano che pare abbandonato a sé stesso, a scapito di interessi economici di una spiccata e vergognosa oligarchia, termine che per spiegare il quale sul dizionario trovate proprio cosa sta accadendo a livello planetario: “Regime politico o amministrativo caratterizzato dalla concentrazione del potere effettivo nelle mani di una minoranza, per lo più operante a proprio vantaggio e contro gli interessi della maggioranza”; un’altra T, quella delle tasse che aumentano a dismisura; e ultimo aspetto, probabilmente il più grave e preoccupante, perché il doverlo rivelare ha tolto la dignità a non pochi italiani, F come fame. La fame a cui ci ha ridotto questo governo che pure continua a considerarci come nababbi, sempre pronti ad avere il soldo a disposizione per far fronte a qualunque richiesta. Stucchevoli continuano ad essere (e ad aumentare…) gli spot televisivi che chiedono soldi per ogni tipo di malattia o denutrizione. Cose che spetterebbero a uno stato che si rispetti. Ma noi, abbiamo uno stato?Un governo che se ne frega ed ora è chiamato a decidere su cose molto meno importanti. Sul tavolo delle discussioni adesso c’è la legalizzazione della cannabis, così certi nostri politici si potranno fare senza problemi…

Allora, l’equazione “chiedono soldi a noi mentre ci riducono alla fame”, è perfettamente esplicitata da ciò che sta annientando le tasche degli italiani: il caro bollette. Ci avevano promesso, come su tutto mari e monti, che le avrebbero addirittura tolte per un periodo, poi diminuite, poi che le avrebbero sospese per un anno e invece continuano ad arrivare, eccome. Ma la sorpresa più grande è che, con la scusa della crisi russo-ucraina (come per il gas) e altre minchiate inventate a loro comodo, le bollette in questione sono triplicate, minimo… La gente non ce la fa, molti altri negozianti chiudono. Come foto del titolo abbiamo voluto pubblicare una bolletta elettrica per provare a spiegarla assieme a voi. Ce l’ha fornita una conoscente che mediamente pagava attorno ai cento euro ogni due mesi. Vive sola e con una modestissima pensione.

Dato che da quando ci arrivano quelle botte assurde abbiamo cominciato a leggerle tutti nei dettagli capirete le assurdità che sviscereremo e a cui nessuno, dico nessuno,  è più propenso a sopportare. Intanto, si vede come il costo dell’elettricità sia comunque aumentato di oltre il doppio ma ad impinguare il quanto da pagare sono altre cose assurde: è ridicola la voce trasporto dell’energia elettrica e gestione contatore. E che ci sono operai che la portano a destinazione? Attenti che prendete la scossa! Spiegatelo, così come la gestione contatore che volete che siano gli utenti ad effettuare la lettura. Chi vi vede mai? L’8% se ne va per questo giochetto; poi uno legge: capperi, su 325 euro 235 sono di energia. No, perché dentro ci sono 46 euro di IVA!; si prendono altri 18 euro dell’anima degli acci (se) loro, che sono altre imposte indirette che paghiamo per colmare altri vecchi buffi dello stato; ma, pure, cari lettori, che non ne avete alcuna voglia, ridete, vi prego: ci sono altri 28 euro di IVA, l’IVA sull’IVA!!! Non la dovevano togliere o ridurre? Macchè! Il vostro caro governo ha detto che con l’IVA tolta agli italiani bisogna cercare di ridurre il debito pubblico. Ma i 235 milioni dell’Unione europea, ve li siete già mangiati? Gli altri soldi entrati e spesi per fregnacce?; chiusura trionfale con i 18 euro di abbonamento tv. Non dovevano toglierlo dalle bollette o addirittura del tutto? No, scherzate, non lo pensate neppure, altrimenti come finanzia la rai il festival di sanremo? A proposito, in chiusura torneremo sul festival per “farlo carino”. Morale della favola di materia energia c’erano, pur tantissimi, 189 euro. E gli altri 136, chi se li fotte? Ora si dice che il governo, alla buonora, erogherà dei soldi per far sentire minore il peso delle bollette. Sì? Ne potranno usufruire quelli che mostreranno un isee annuo di non più di 6 mila euro lordi???!!! Un 1% della popolazione. Fermo restando che IVA e tutte le altre spese resterebbero a carico dei cittadini. I cari politici che prendono 25 mila euro netti al mese!!! perché non contribuiscono anche loro ad aiutare la fascia più alta che non arriva in ogni caso a far nulla?

Ma eccolo il petrolio citato in apertura di articolo. Avete visto quanto costa la benzina? Ormai il pieno non lo fa più nessuno neanche quelli che una volta, quando si poteva…, solo ad uscire di casa gli partivano 500 euro. Per fare il pieno devi chiedere un mutuo o fare la cessione del quinto! Così si mettono al massimo 20-30 euro solo che, se hai fatto appena le cose essenziali che dovevi fare in giro, tornando a casa ti si riaccende la spia rossa.

E vogliamo parlare, ecco il discorso della fame, che oggi non tutti possono più affrontare i rincari su generi di prima necessità e dei prodotti esposti nei supermarket (che si svuotano), aumentati in maniera esponenziale? Se una volta con 50 euro (meglio con le care 50 mila lire) riempivi un carrello, adesso riempi forse una singola busta. Un modo per gli italiani per fare la dieta. E parallelamente sono aumentate le trasmissioni televisive sulla cucina. con gli chef che si danno da fare per cucinare piatti e i conduttori che, volutamente e malvagi, mangiano a quattro ganasce. Qui è aumentato l’ascolto, perché non potendo comprare gli italiani guardano quelle leccornie, quei piatti pronti e gustosi e immaginano di mangiarli. Alla fine del programma magari si sentono pure satolli!

SANREMO SEMPRE PIU’ UN BLUFF (e un’offesa alla buona musica)– Ditemi voi a cosa sono serviti tutti quei pseudo-opinionisti, quei grandi esperti di canzoni (che invece non capiscono nulla di note musicali e la cui orecchiabilità è zero) apparsi in varie trasmissioni se non si sono accorti che nell’ultimo sanremo della depravazione e della vergogna un sacco di canzoni sono state copiate da altre del passato? O meglio, si capisce perché sono stati messi lì apposta dalla rai per parlare assolutamente bene, per dire che il livello delle canzoni era molto alto, e bla bla bla. Anche dando altri indici di ascolto nelle serate. Fa specie, però, che pure quelli (pochi) realmente esperti si siano allineati a un trend realmente stomachevole. Intanto è offensivo aver messo così tanti illustri sconosciuti (e dopo averli sentiti per me restano e resteranno tali) ma è bastato aver ascoltato in radio qualche brano per averlo subito affiancato ad altri. I tanti decenni sul palcoscenico hanno sviluppato in me il grande amore per la musica, quella vera, quella di un tempo; sapete, nel 1997 scoprii che la canzone Fiumi di parole dei Jalisse, che trionfò a sanremo, altra non era che la versione italiana, IDENTICA, del brano uscito un anno prima dei Roxette, gruppo svedese, Listen to your heart? L’afton bladet, il quotidiano proprio svedese più letto, uscì con un articolo in cui si diceva: L’esperto di musica della rai, Ugo Russo (e dire che erano già tanti anni che ero a Tutto il calcio minuto per minuto”…) ha scoperto che il brano Fiumi di parole è uguale a quello dei Roxette. Da allora sanremo ha accettato plagi a non finire senza sanzionare i reprobi.

Ergo, mi voglio divertire con la speranza che vi divertiate anche voi. Pochissimi brani ascoltati (dopo, perché ho già scritto che non ho visto un solo secondo dei cinque giorni in diretta), eppure:  dito nella piaga- rettore, “Chimica”. Inciso (o ritornello, se più vi aggrada) uguale a inizio di Young Love di Drafi Deutscher e Demis Roussos; e molto somigliante a Gloria di Umberto Tozzi; “Apri tutte le porte” di Gianni Morandi inizio come Al telefono di Nino Ferrer, inciso di Fotoromanza di Gianna Nannini; “Dove si balla” di dargen d’amico molto, troppo simile a Una vita in vacanza dello stato sociale e anche un po’ quella di tananai; Il motivo della rappresentante di lista assomiglia ad almeno dieci canzoni vecchie; “Duecentomila ore” di ana mena aveva moltissimo di Amandoti della stessa Nannini; diciamo pure che Mahmood, che ha vinto con “Brividi”, quando faceva il falsetto sembrava una gallina nell’atto di far uscire l’uovo. Vi basta? Tutto questo è dovuto anche al fatto che non c’è più alcuna novità nei parolieri e nei musicisti. Sono sorpreso che non se ne sia accorto neppure Amadeus, ascoltando le canzoni prima di sceglierle, eppure è uno che in materia ha molta esperienza. Oppure quelle scartate erano ancora più plagiate di queste? Io credo che se tratti un argomento, soprattutto su larga scala, lo devi conoscere. C’è chi può e chi non può e io, come diceva il povero Massimino, può.

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