Litorale Russo, ma non dormo Ultim'ora

E’ finito, finalmente!!!

di Ugo Russo

Va in archivio il più brutto campionato italiano di calcio della storia. Per fortuna, c’è stato un Napoli (unica parola che, per meriti riconosciuti, scriveremo con la prima lettera maiuscola) che ha dato lezioni a tutte, in tal modo quasi effettuando delle esibizioni contro avversarie insignificanti. Un urlo nel deserto, insomma.

Il Napoli non solo ha strameritato lo scudetto, ma è stata l’unica cosa giusta, a fronte di giocate cristalline e nettamente superiori; per il resto tutti gli altri verdetti sono risultati falsati e indirizzati. E questo lo rende il più brutto (mantenendosi altresì  disgustosamente noioso, ricordate le cosiddette partite-clou delle varie giornate, assolutamente soporifere), non perché negli ultimi campionati lo spettacolo sia stato esaltante, anzi… Da tempo il livello del gioco si è abbassato in maniera rivoltante, da non giustificare per nulla tutti i soldi che ancora si buttano su questo sport. Ribadiamo, eccezion fatta in questa stagione per il Napoli! Ma se ancora, ahinoi!, un sacco di gente continuerà a seguirlo, questo mondo del pallone, i padroni del vapore se ne approfitteranno e continueranno a fare bellamente come piace a loro. Ma andiamo a leggere il perché di quanto scritto sopra e vedrete, oltre a coloro che sono già d’accordo con noi, che alla fine molti di quelli che avranno preso coscienza dei contenuti di questo articolo converranno su quanto è scritto. Perché un campionato orribile? Della mancanza pressoché assoluta di spettacolo avete già letto; poi la categoria arbitrale, qui sì, la peggiore di tutti i tempi. L’errore più grande è stato quello di non pensare per tempo ad un ideale ricambio generazionale. fischietti inesperti, a volte buttati in serie A senza alcuna esperienza e di fronte a palcoscenici da 50-60 mila persone in più rispetto a quelle che erano abituati a vedere nelle gare da loro dirette in precedenza, ma anche i presunti arbitri esperti che hanno ugualmente fallito in più occasioni tanto da far pensare… Insomma, in moltissime occasioni abbiamo assistito a risultati non confacenti a quanto visto in campo ma indirizzati da decisioni arbitrali assurde. E del var ne vogliamo parlare? La cosa più inutile e dannosa mai vista in una partita, perché si è tanto magnificato “l’infallibile marchingegno tecnologico” ma alla fine è sempre l’essere umano a pilotarlo e se decide di non vedere un episodio non c’è niente da fare…; e ancora le troppe partite giocate in un campionato tagliato in due (prima e dopo i mondiali, dove, per altro, non c’eravamo neppure! Ma bisognava accontentare tutti gli stranieri presenti nelle loro nazionali. Però, nel frattempo, invece di istituire vere e proprie tavole rotonde per discutere sui problemi del nostro calcio e come eventualmente risolverli, le “rimanenze delle nostre squadre”, dirigenti compresi -che se ne fottono basta che vedono il vil soldo che estorcono ai tifosi sfruttati- sono andate ad imbattersi in improbabili e poco remunerative tournée in giro per il mondo. Giocare ogni tre (a volte due) giorni non ha fatto altro che far aumentare gli infortunati, spesso i migliori tra gli undici che dovevano essere mandati in campo come titolari. Ci sarebbero volute rose da 40 e più giocatori: improponibile; e la gestione della penalizzazione della juventus? Mai visto prima che una squadra venga penalizzata a metà campionato, poi, tempo dopo, le ridanno i punti, salvo (e dopo che si era ripresa come risultati) toglierne 13 a poche giornate dalla fine “che dovevano essere quelli che, anche rispetto a chi la precedeva immediatamente, la facevano fuori da champions ed europa league”. Eppure se dybala non avesse segnato il rigore allo spezia nel recupero, la juventus avrebbe comunque superato la roma. Ma forse si sarebbero inventati un altro provvedimento. Vedrete, comunque, che ci penserà ceferin, il caro amico… di agnelli, a togliere pure il posto ai bianconeri nella per altro insignificante conference. No, non abbiamo sbagliato quando abbiamo scritto che alla fine sono stati 13, e non 10, i punti dati di penalizzazione ai bianconeri: della nuova e definitiva penalizzazione (giocatori tenuti sulla graticola per tutta la stagione!) la compagine allenata (male) da allegri è stata avvertita cinque minuti prima di scendere in campo ad empoli. Un macigno che avrebbe stroncato un elefante!!! E tutto quello che ancora non è avvenuto ha mostrato che doveva essere colpita soltanto la juventus. Intendiamoci: non che l’attuale vergognosa società bianconera dove ancora imperano gli agnelli (di adesso), che stanno facendo rigirare nella tomba quelli che erano i veri capostipiti della famiglia e che hanno rappresentato una buona fetta della storia del nostro calcio, e stanno facendo vomitare i tifosi juventini che vedono una società passiva, che non controbatte mai, che accetta tutto e che patteggia sugli stipendi perché è lorda (o incapace e sarebbe ancora peggio), non che la juventus, ripetiamo, non doveva essere colpita (magari, non in tale maniera persecutoria e di più nei confronti della squadra), ma assieme a lei almeno due terzi delle squadre della massima serie. Tanto è vero che, da tempo, si erano aperti altri filoni (non di pane, che sarebbero stati più buoni) di inchiesta che dovevano colpire, e si erano fatti i nomi, altre dieci società ma se le colpiranno con qualche punticino lo faranno la prossima stagione? No, o tutti o… tutti, nello stesso campionato. Un altro clamoroso motivo per cui va definito FALSATO, perché ha modificato ancora la classifica. Che, per altro, non risultava quella veritiera pure perché formazioni che non  hanno mostrato un gioco e spesso sono state dominate dagli avversari, di alto o basso lignaggio, si sono ritrovate a ritagliarsi posizioni assolutamente immeritate; metteteci pure il fair play finanziario fatto rispettare o no, con squadre che non hanno potuto comprare neppure l’acqua da portare ai bordi del campo, o che la scorsa estate dovevano vendere questo mondo e quell’altro e, invece, non solo non hanno venduto, con giocatori “con la valigia” che hanno poi risolto diverse situazioni sul campo, ma sono arrivate ad acquistare fino a dieci calciatori nuovi. Ammesso che la metà siano arrivati a parametro zero, o con clausola, quest’anno li devi pur pagare e devi rinnovare il lauto ingaggio… Non solo: ma proprio di questa squadra si parla già come la più attiva sul mercato prima che lo stesso cominci!; ne volete un’altra di motivazione per definire orrendo questo calcio? La recrudescenza della violenza, che ora non è più soltanto all’interno dello stadio o nelle immediate vicinanze. E’ pure a chilometri, non poche volte centinaia e centinaia, da dove si svolge la partita. Con quello che si vede o si sente le persone con la testa sulle spalle non vanno in trasferta a rischiare e così si è intrufolata nel giudizio della gente la convinzione che sia una gran parte di delinquenti che segue fuori casa quelle che dovrebbero essere le proprie squadre. Ad avvalorare questo il fatto che da tempo si sono creati pericolosi gemellaggi anche con tifoserie di compagini straniere che spesso vanno a dare manforte!!! a questi pseudo-tifosi in italia e all’estero; e poi… capitolo mourinho. Nessuno disconosce che fino a qualche anno fa era un grande allenatore, uno che faceva giocare bene la squadra ed era un grande motivatore. Eccedeva anche allora in qualche eccesso ma non andava mai oltre le regole, a parte rare occasioni (ricordate il gesto delle manette in inter-sampdoria del 2010? Lì, però, aveva più di una ragione e pagò pesantemente) e, insomma, risultava anche simpatico agli amanti dell’italica pedata.  Dagli ultimi tempi in premier league, però, la sua fama si è offuscata: alla mancanza di risultati ha fatto il paio, come logica conseguenza, un gioco sempre meno apprezzato (non) messo in mostra dalle sue squadre e poi… l’arrivo alla roma. Dove si è dimostrato un allenatore che ha evidenziato la spavalderia di una volta, a fronte, però, di comportamenti che hanno sfiorato l’arroganza. Il fatto di non voler mai riconoscere le proprie colpe ma giustificare le tante sconfitte subìte non per il non gioco dato alla formazione romanista ma per il fatto che era sempre e solo colpa degli altri: gli arbitri, i suoi giocatori, la società e una volta, in una conferenza stampa del 20 febbraio di quest’anno, si è scagliato contro il meraviglioso pubblico giallorosso che accusò di non sostenere al meglio la squadra alla quale non davano il giusto merito”. Minacciando “di parlare a fine stagione. E questo non se lo doveva proprio permettere!!!!!

Poi, in qualche modo, è riuscito a portare dalla sua parte tutti i tifosi della roma, ed ora è ugualmente simpatico ma solo a loro, non certo al resto dei tifosi italiani che non  approvano tanti suoi modi di fare. In fondo, poi, basta dare uno sguardo ai risultati ottenuti in questa annata per definirla propriamente non esaltante: eliminazione nei quarti di coppa italia, all’olimpico, contro la poi retrocessa cremonese; sesto posto in campionato e dunque partecipazione all’europa legue ma solo perché la juventus è stata penalizzata e perché non sono stati presi provvedimenti contro altre società; sconfitta in tutti e due i derbies, andata e ritorno, e nella capitale si sa che basta perderne uno… Certo, in tutto questo c’è stata pure la finale di europa league persa ai rigori contro il siviglia ma il cammino nella manifestazione continentale non è stato di quelli mirabolanti (per tutte la gara di ritorno in semifinale in germania: 0-0, un tiro in tutta la partita della roma, 23 del leverkusen). A volte il tecnico portoghese, ribadiamo, rispetto al passato, non ha offerto un grande spot al calcio e ai giovani che vogliono avvicinarsi allo stesso: c’è attesa per quello che potrà decidere l’uefa dopo i fatti di budapest, con mourinho nel garage dell’impianto sportivo a insultare l’arbitro taylor (pur autore di una prestazione vergognosa) e questo comportamento –qualcuno ha detto o scritto, ci dissociamo- ha comportato la successiva aggressione dei tifosi all’aeroporto della capitale ungherese allo stesso direttore di gara inglese e alla sua famiglia. Alcuni parlano di una sua lunga squalifica nelle coppe europee. Va meglio al mou in italia, dove pur strarecidivo se la cava niente male. A cremona ebbe da dire contro piccinini, l’arbitro, che lo espulse e il quarto uomo serra. “quello che mi dispiace –disse mourinho nell’occasione- è che nel prossimo turno loro arbitreranno e io dovrò scontare la squalifica”. E invece fu l’esatto contrario, salvo poi, fermarsi successivamente. Ma per quanto detto di chiffi dopo monza-roma aspettavano tutti, chissà, una squalifica di mesi ed invece, per ora, l’unico fermato per un turno è stato palladino (!!!!!) allenatore dei brianzoli. Nell’uno (in europa) e nell’altro caso (nel nostro campionato) rischia di ingenerarsi una moda pericolosa, perché se non verranno prese decisioni esemplari tutti gli allenatori si potrebbero ritenere autorizzati ad accanirsi, anche in modo molto pesante, contro l’intera categoria degli arbitri senza subire alcuna conseguenza per non creare pericolose disparità; altro male del calcio, e anche grosso, è quello che è praticamente sparita l’obiettività nei giudizi da parte dei media. Sono diventati davvero tanti quei giornalisti prezzolati o che hanno la sola pretesa di parlare della loro squadra che, potete capire, in tal modo non dipingono quasi mai l’esatto svolgimento delle cose. E guai a contraddire questa gente: vogliono e  devono avere sempre ragione loro. Per mantenere i posti che qualcuno, per mero interesse (di questo qualcuno e degli stessi mendaci imbonitori) gli ha assegnato cominceranno presto la solita litania: abbonatevi alle piattaforme televisive, non perdetevi il più grande spettacolo che esista, il campionato di calcio!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! e le coppe europee!!!!! E non dimenticate di prenotare il vostro posto allo stadio. Così i problemi grandi ed insanabili di questo sport si acuiscono sempre di più, ripetiamo, ma i padroni del vapore finchè ci saranno tutti questi tifosi che abboccano andranno avanti e metteranno al pizzo un bel gruzzoletto per una più che dignitosa vecchiaia.

EPPURE ERANO IN TRE – Si dirà: tutta questa disamina allarmistica sul mondo del calcio dopo che abbiamo piazzato tre formazioni, una per coppa, nelle finali europee? Forse quello che abbiamo scritto può non condividerlo chi conosce solo il pallone degli ultimi dieci anni ma che non ha visto il calcio, quello vero, quello con tanti campioni con la C maiuscola, quello che si è fermato a non pochi decenni fa. E la crisi che si sta riscontrando da noi si è allargata a molti paesi europei: mancanza di talenti, vivai abbondantemente trascurati, tanti soldi buttati che hanno lasciato buchi impressionanti nei bilanci societari. Questo ha permesso a tre formazioni italiane di arrivare fino alla finale ma come si è visto, chi per un motivo, chi per un altro nessuna è riuscita ad alzare un trofeo, ma qualcuna ci è andata vicina approfittando del calo fisico e mentale delle avversarie dopo una estenuante stagione. Smentendo gli esiti nefasti del campionato, nelle finali le italiane hanno disputato pure dignitose partite. In europa grandi club, a parte i successi nella loro nazione, sono in fase di stallo (barcellona, lo stesso real madrid, bayern monaco); unica squadra che ha dimostrato (un po’ come il Napoli da noi) di elevarsi nettamente sulle altre, come gioco e come risultati è il manchester city. Lo doveva dimostrare, secondo ogni pronostico e dopo aver battuto tutto e tutti, anche nella finalissima di champions league contro l’inter. E lì, invece, ha rischiato molto contro l’undici milanese, capace di mettere paura agli inglesi e di meritare ben altro risultato. Peccato non aver approfittato dell’unica partita in cui gundogan e compagni hanno clamorosamente steccato e per tutto il secondo tempo hanno annaspato in balìa degli avversari. La fatica, dopo essere usciti per tutto l’anno con titoli a nove colonne sui giornali e di non poterlo confermare sabato scorso, è stata chiara, specie negli elementi più rappresentativi. Prendete haaland: da agosto scorso a un mese fa ha sempre segnato, pure dal fornaio quando andava a fare la spesa. Nell’ultimo mese non ha mai trovato la porta degli oppositori. E’ giovane, un autentico vikingo, ma quando si gioca troppo è troppo. Onore, però, all’Inter che quando decide di giocare (con molta incostanza, però) si dimostra in grado di competere contro chiunque.

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