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E sempre Buon NATALE (alla faccia dell’unione europea)

di Ugo Russo  

 Un anno fa ci avevano assicurato che sarebbe stato l’unico Natale blindato, con molti stenti e privazioni, timore di contagi, in balia di una pandemia che da poco avevano finito di considerare “sotto controllo” e che presto si sarebbe vista la luce in fondo al tunnel a significare che il pericolo e il problema sarebbero stati messi in poco tempo alle spalle.

Ed invece, in mano ad un manipolo di filibustieri e di incapaci, ci ritroviamo ancora in una più che precaria situazione, stavolta senza alcuna certezza per il futuro. Con la scienza che invece di regalare sorrisi rende sempre più pesante l’atmosfera, sfornando pareri mai allineati tra loro e con i personaggi che vi gravitano attorno che più sono inutili e più arie si danno (fortunatamente parliamo di buona parte ma non di tutti quelli che abbiamo conosciuto in questi, diventati interminabili, mesi). A ogni soffio di vento aumentano le varianti e nel frattempo si è spaccata la popolazione italiana con un buon dieci per cento (ma saranno di più) che non si vuole vaccinare mettendo in serio pericolo la propria incolumità (e di questo non ci fregherebbe granchè) ma anche quella degli altri. Attenzione, però, che non sono pochi quelli che si sono fatti l’idea che il contesto che si è venuto a creare, più che salvaguardare la salute della gente, fa bene soprattutto alle tasche delle aziende produttrici (con, come avrebbe detto Totò, annessi e connessi) dei, non del tutto, miracolosi sieri. Siamo passati dalla doppia dose che ci avrebbe protetto per un anno, a otto mesi, sei, ora cinque e in Inghilterra addirittura tre. “Fate la terza dose” e probabilmente ci rivedremo fra un anno. Solo che, se ci avete fatto caso, chi fa la terza puntura in questo mese vede consegnarsi un foglio dove c’è scritto: “scadenza 4/2022”. Ergo, aprile del prossimo anno. Cioè, tra tre-quattro mesi ci risiamo? Aho! Questo vuol dire tentare in tutti i modi di manipolare il popolo che, dal suo canto, è scontento e neanche poco di tutto l’andazzo generale generato dai nostri politici. Ma fateci caso: sembra che i problemi grossi, veri, reali che ci affliggono siano stati messi da parte e ora si parla solo della prossima elezione del presidente della repubblica. E sono stati montati recentemente ad arte pareri che vorrebbero tutti “innamorati” di draghi o di altri attaccati alle poltrone e ne sarebbero entusiasti. Andate in giro e sentite il popolo: vedrete che non è così. draghi, poi, sarebbe ben visto perché in perfetta sintonia con l’europa? Quella porca europa che ci vorrebbe far modificare anche le nostre radicate abitudini e tradizioni (voleva che “abolissimo” il Natale!!!???) o che ci ha lasciato completamente soli per quanto riguarda il capitolo migranti, facendo alzare muri alle frontiere agli altri paesi, modificando (solo per loro) il protocollo Schengen, e convogliandoli tutti i migranti nel mediterraneo o, via terra, in altre parti nostrane. In più, visto che dell’italia non gliene frega niente a nessuno, mentre nazioni che purtroppo contano eccome! fanno come gli pare, a noi avevano provato a vietare di fare tamponi in entrata nel nostro paese a gente che viene dall’estero, con eventuale quarantena. Sempre draghi a proposito di immigrati in settimana ha provato a dire una frase che sembrava diretta all’unione europea ed invece, alla fine, è sembrata rivolta proprio a noi: “per i migranti bisogna predisporre sempre una bella accoglienza perché sono un’importante risorsa”. Per ora, come dimostrato dai tanti positivi registrati all’arrivo dei barconi (fino ad ora più del doppio di quelli dello scorso anno che pure erano già troppi), c’è un grande terrore che soprattutto a noi portino la variante sudafricana e africana. Insomma, non ce ne frega niente di lavorare per l’europa, è l’italia che ha bisogno di aiuto! Come regalo di fine anno, poi, abbiamo incassato l’ennesima presa per i fondelli: the economist, giornale inglese, ha incoronato l’italia paese dell’anno, non per la gestione della pandemia, non per aver vinto tutte quelle cose nello sport, ma dal punto di vista economico (!!!). Vorremmo solo raccomandare a un giornalista di questo giornale, basato evidentemente su fantasticherie, di farsi una passeggiata da noi in questo periodo e vedere quanta gente va e andrà a mangiare alla Caritas!

QUANDO SPARISCE QUESTO SCHIFOSO CALCIO? Mi sono riproposto di contribuire ad annientare questo sport marcio, malato, non più in grado di proporre un minimo spettacolo, in continuazione pieno di scandali, corruzione, immoralità, i cui padroni del vapore per meri interessi vogliono per forza mandare avanti così com’è, se possibile anche peggiorandolo. Sport che dovrebbe cambiare nome perché nulla ha a che vedere con quello che chi ha una certa età ha potuto conoscere ed ammirare. La salernitana ha passato ogni limite di tempo consentito per cambiare proprietà? No, non deve essere punita almeno con una penalizzazione ma deve continuare fino al termine della stagione per non minare la regolarità (!!!!!????? Quale???) del campionato; l’80%, percentuale per difetto, delle squadre ha problemi economico-finanziari (tante plusvalenze per sanare i bilanci, ingaggi dei giocatori, il massacro-covid, ecc.) ma guai a pensarci adesso, si rimanda tutto ad un’altra estate caldissima. Pur con un numero elevatissimo di visualizzazioni (a proposito, ringrazio tutti i lettori di questo splendido sito per come hanno seguito i miei articoli anche quest’anno, con consensi incredibili. Ancora GRAZIE!!!) ho visto che l’articolo della scorsa settimana sul calcio ha fatto registrare un numero di “letture” inferiori, anche di parecchio, rispetto ad altri proposti in passato. Ebbene, sono felice di questo; si vede che stanno diminuendo quei tifosi sfegatati che finanziano il calcio e la gente finalmente comincia a capire lo squallore, l’indecenza che la palla rotonda propone. L’anno che stiamo per lasciare ci ha regalato pochissime soddisfazioni: tra queste i molti importanti risultati ottenuti in tantissimi sport. Che offrono veramente spettacolo. Ecco, c’è la scelta. Seguito e soldi regaliamoli ad altre discipline che lo meritano realmente. Anche nel calcio ha vinto la nostra nazionale, ma i fatti stanno dimostrando che si è trattato solo di una parentesi.

AUGURI – Siamo arrivati alla conclusione. Riproponendo una battuta, che è sempre la stessa ma fa ogni volta un certo effetto, ci risentiremo tra un anno; no, non a dicembre 2022 ma tra un paio di mesi, una volta smaltiti completamente i bagordi delle feste. E a proposito, urliamo Buon NATALE, alla faccia dell’unione europea. Viva Maria, come deve sempre chiamarsi la Madonna, Gesù Bambino, San Giuseppe, il Presepe. Facciamoci rimanere qualcosa di bello! Tanti auguri a tutti voi, cari amici. E a voi il mio rituale

Ad maiora!

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