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Esplode la polemica politica sul depotenziamento del Posto di primo intervento ed i lavori per l’ospedale di comunità di Ladispoli e Cerveteri

Arriva alla discussione del Consiglio regionale del Lazio la controversa questione della realizzazione dell’ospedale di Comunità a Ladispoli, vicenda legata a doppio filo all’innegabile depotenziamento del Posto di primo intervento, diventato una sorta di ambulatorio medico. Dove sembrerebbe non sia più possibile nemmeno essere suturati con i punti in caso di ferite.Ad accendere i fari sulla questione, forse troppo sottovalutata dalla stampa locale, è stata Michela Califano, consigliere regionale del Partito democratico, che ha diffuso una specifica nota stampa. 

“Abbiamo chiesto al presidente regionale Rocca quali lavori risultino effettivamente eseguiti per la realizzazione dell’Ospedale di Comunità di Ladispoli, nonché il costo complessivo sostenuto per il contratto relativo al posizionamento, all’utilizzo, alla dismissione del container temporaneo, rivelatosi non necessario poiché i servizi sono stati riallocati nella struttura preesistente non ancora ampliata, Quanto sta accadendo a Ladispoli ha del paradossale.  La Casa della Salute e il Posto di Primo Intervento sono infatti interessati da lavori di ampliamento per la realizzazione dell’Ospedale di Comunità, opera che ricordo è stata finanziata con 2.4 milioni di euro attraverso la Deliberazione Giunta Regionale n. 1263 il 29 dicembre 2022. L’avvio del cantiere ha comportato la necessità di spostare alcuni servizi. Da qui il caos. Prima il ridimensionamento del Pit e l’annuncio dello spostamento dei servizi in un altro Comune. Poi la comparsa di un container dove sarebbero stati in parte allocati alcuni di quei servizi. E ancora l’annuncio dello spostamento a Cerveteri e il nulla di fatto. Non solo. Oggi c’è un cantiere, ci sono gli annunci del via ai lavori ma non si vede nulla. Abbiamo lasciato in eredità un progetto straordinario, con tanto di soldi stanziati. Che fine ha fatto? A oggi non esiste un crono programma dettagliato per la realizzazione dell’ospedale di comunità né informazioni certe sul personale necessario al funzionamento della struttura. Da qui la necessità di presentare una seconda interrogazione”.

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