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Famiglie di Valcanneto e Borgo San Martino sul piede di guerra per i disagi dopo il trasferimento degli alunni

Non c’è pace per gli alunni di Borgo San Martino e Valcanneto dopo il trasferimento delle sezioni della primaria e dell’infanzia. Un andirivieni che aveva suscitato la rabbia delle famiglie e perfino un ricorso al Tribunale amministrativo del Lazio. 

La storia è nota, i bimbi della primaria di Borgo San Martino sono stati spostati a Valcanneto, quelli del plesso dell’infanzia traslocati da Valcanneto a Borgo San Martino in virtù di una decisione adottata dal Consiglio di istituto della Don Milani. I genitori, dopo tre settimane dall’inizio dell’anno scolastico, protestano per una serie di motivazioni come raggiungere ogni mattina gli istituti, il traffico notevolmente aumentato nelle ore di entrata ed uscita dai plessi, di recente è sorta anche una polemica politica per i costi da sostenere per i lavori di adeguamento delle strutture. Durissime le parole del capogruppo di Fratelli d’Italia, Luigino Bucchi, che da tempo segnala i disagi provocati dalla migrazione di bambini da una scuola all’altra. 

“Attualmente alcuni bambini delle frazioni di Borgo San Martino, Ceri e Casalone – afferma Bucchi – per arrivare a scuola nonostante la poca distanza di appena sei km dal plesso, con lo scuolabus impiegano quasi un’ora e mezzo per un percorso di 10 minuti. Il comune di Cerveteri aveva assicurato  che avrebbe potenziato il servizio di trasporto con ulteriori navette scuolabus. La conseguenza di questa situazione è che molte famiglie sono costrette ad adoperare l’automobile per accompagnare ogni mattina i figli dai 6 ai 10 anni a scuola. Ci sono momenti di traffico impazzito davanti ai cancelli dell’istituto, come del resto i genitori avevano previsto sin dall’estate. Abbiamo oltretutto appreso in Consiglio comunale che sarebbe stata effettuata una manovra di bilancio per stanziare centomila euro da investire in larga parte nei lavori di ristrutturazione ed adeguamento delle scuole di Borgo San Martino e Valcanneto. Se la memoria non ci inganna, in estate l’amministrazione aveva assicurato che sarebbero stati sufficienti diecimila euro per questi interventi. A questo punto è legittimo domandarsi se si è voluto il bene dei bambini adattati in spazi ristretti e privi di manutenzione con giardino non praticabile, oppure una sistemazione più comoda per il personale scolastico”.

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