Litorale Russo, ma non dormo Ultim'ora

Giorgia non deluderà

di Ugo Russo 

 I sondaggi si erano già espressi per una netta vittoria di Giorgia Meloni, ancora molto prima delle elezioni, ma si sa, i sondaggi possono anche sbagliare ed è a quello che si erano attaccati i compagnucci che da diversi anni si erano insediati al governo senza che nessuno li avesse votati, per cercare di alimentare una minima speranza. Questo dopo che da tempo quasi immemore non erano gli italiani a votare, a scegliersi i loro candidati. Vittoria è stata, netta, a trascinare l’intera coalizione del centro destra a governare. Ed ora, in attesa della composizione dei ministri, con la Meloni che dovrà essere eletta Presidente del consiglio, c’è chi continua imperterrito a tirar fuori storie riguardanti la donna politica romana, a parlare di “siamo ricaduti in mano al fascismo”, e ancora “la coalizione che ha vinto tende non al centro-destra ma all’estrema destra” e via dicendo. In tal modo sortendo due effetti: il non ammettere il fallimento della sinistra che ha impostato la propria campagna elettorale ad offendere i temuti avversari e a non consegnare alle orecchie degli italiani la minima parvenza di un programma vero, efficace; e poi mostrare una clamorosa mancanza di rispetto proprio verso gli italiani, perché la scelta, eziandio (alla Totò) l’hanno fatta loro e stavolta nessuno si è potuto sostituire alla volontà popolare. La Meloni ha vinto perché si è dimostrata l’unico personaggio politico dotato di grande coerenza; non ha mai cambiato cinque bandiere (come hanno fatto molti suoi colleghi nel loro incedere salva-poltrone), ma si è schierata all’opposizione col medesimo gruppo negli ultimi governi rovina-italia e lì è rimasta, con determinazione ma anche con l’appoggiare le poche cose giuste partorite dalla maggioranza. Cosa che hanno detto di non voler fare quelli che oggi si palesano all’opposizione, diranno sempre di no. Bravi, sempre peggio!!! E anche i giornalisti che hanno lavorato in non poche emittenti (anche quella di stato) solo per puro sprezzo di Giorgia Meloni, continuano a contestarla, a denigrarla. Non è capace la leader di Fratelli d’Italia, come sarebbero capaci i loro “preferiti alle urne”, ma ci sarebbe tutta questa gente di cacciarla dal posto di lavoro e di mandarla a mangiare alla Caritas. Perché se è giusto criticare bisogna assolutamente farlo, ma se si fa per partito preso (è proprio il caso di dirlo) non si possono oltraggiare i fruitori dei messaggi (gli ascoltatori o i lettori) alterando la verità. E ancora, letta il giorno dopo i risultati delle elezioni, invece di fare di necessità virtù, ha detto, come se non avessero votato gli italiani e offendendoli in modo clamoroso): “E’ un giorno triste per l’Italia”. Forse per lui, che sicuramente dovrà lasciare la vetta del pd. Salvo poi, consigliato in tal senso, qualche ora dopo fare una telefonata alla Meloni di congratulazioni… Ma i non apprezzamenti più schifosi sono venuti dall’estero. Da bruxelles a parigi: “monitoreremo quello che faranno in Italia”. Ma andate a prenderlo nel c..o! Non abbiamo bisogno di controlli da parte di nessuno, lasciateci in pace e, se possibile, se non possiamo tirarci fuori, almeno teniamoci ai margini da questa lercia europa. Avesse vinto il pd, 5 stelle, il terzo polo, chi volete sarebbe stata la stessa cosa. Hanno scelto gli italiani? E allora fateli lavorare. Piuttosto, il futuro Presidente (o Presidentessa, fate voi) del consiglio dovrà cercare di contenere al meglio i suoi principali alleati. La coalizione vincente avrebbe preso ancora più voti se il cavaliere e il leghista non avessero detto sempre, fino a pochi giorni dal voto: votate forza italia, oppure votate lega. Solo la leader di Fratelli d’Italia ha sempre detto: “Basta che votiate il centro-destra”. Ulteriori distinguo: é piaciuto il modo, il garbo con cui Berlusconi ha condotto la sua campagna elettorale, tranne un paio di clamorose sbavature Da lui non si poteva attendere una caterva di voti ma saprà rendersi utile, pur non dovendo pretendere la luna, ma chissà… Salvini, invece, è sul filo del rasoio: il suo comportamento negli ultimi anni ha fatto perdere un bel po’ di voti alla lega e nell’ultimo mese ha addirittura attaccato la Meloni. Ora cerca una poltrona di prestigio; dovrà, però, dedicarsi a ciò che faceva prima di quella folle estate in cui fu trombato, dove gli argomenti che proponeva piacevano alla gente (e nel frattempo, trascurati o gestiti male, sono diventati problemi gravissimi da occuparsene subito). Considerazioni sull’esito del voto e su colei che ha finito per trionfare sono arrivate da due categorie pur importanti nell’ambito della nostra società: lo spettacolo e, soprattutto, la scuola. Per la maggior parte dei cantanti e degli attori quella degli italiani è stata la scelta peggiore. Forse perché l’unico sbocco che dava loro da mangiare era la festa dell’unità che ora potrebbe  essere ridimensionata, ergo la cosa rischia di mandarli per stracci. E poi, scusate, anche qui: hanno scelto gli italiani! Non sono certo ferragnez, achille lauro, damiano dei maneskin per come si presentano sul palco (e non si vergognano… anche perché in questo mondo bacato questo vogliono i giovani) a poter riprendere gli italiani e come si sono espressi alle urne, esigendo il cambiamento! In alcune interviste sui giornali proprio a esponenti del mondo della canzone emergeva quasi il consiglio di espatriare inneggiando al “mala tempora currunt”. Penso che se fosse rimasto in vita il vecchio governo allora sì che molti avrebbero scelto l’estero. Ancora più grave la situazione nella scuola proprio perché vanno sempre peggio le cose con i giovani; fortunatamente non è la totalità ma un buon 70% non merita assolutamente nulla. Perché ci sforziamo ancora a dire: lavoriamo per il futuro dei nostri giovani. E perché prodigarsi per questi inetti, mangia-soldi dei genitori, senza alcun valore, men che mai quello della famiglia e del rispetto, senza voglia di fare nulla, che a quindici anni si arrogano il diritto di sapere tutto loro, di cercarsi (anche prima) le amicizie più brutte e per contro di dire sempre che nessuno si occupa di loro? Qual è il futuro sapendo che sarà in mano a loro? Bene, anzi malissimo, questi professoroni in erba si sono messi ad occupare le scuole, anche perché, con scuse varie, di tutto hanno voglia tranne di sentire le lezioni in aula. Giorni fa hanno fatto un servizio da un liceo di Milano, naturalmente occupato, e hanno intervistato una che probabilmente fino a qualche minuto prima aveva preso il latte dalla mammella della madre. Domanda: “Perché avete occupato?”, risposta: “Per protestare contro la troppo schiacciante vittoria della Meloni”!!! Il video è diventato virale e ci hanno costruito un finale prendendo un piccolo brano di una scenetta di Aldo, Giovanni e Giacomo. Appena finisce di parlare il “premio nobel” parte Giacomo e dice: “Ma vai a scuola e non ci rompere i coglioni”! Segue il bravo di Giovanni. Ecco, con questi tizi, perché poi gli anni passano e questi diventano “inutili cronici”, bisognerebbe usare le maniere forti, se non con i ceffoni come facevano i padri decine di anni fa almeno alzando la voce come si deve. Se la formazione spetta alla scuola, l’educazione è ancora prerogativa delle famiglie, non dimentichiamolo.

IL BISCOTTINO – Per giustificare certe sconfitte del passato che hanno portato alla eliminazione della nostra nazionale di calcio da certe prestigiose manifestazioni si è detto che nello stesso girone le altre due formazioni avevano accomodato il risultato, estromettendoci senza riguardo. Quello che in gergo si chiama un biscotto in piena regola. Ma nelle ultime due partite della nations league (rigorosamente in miniscolo vista l’inconsistenza di tale trofeo) è sembrato che fosse stato apparecchiato con riverenza il passaggio alla final four degli azzurri. Specie nell’ultima gara in Ungheria due allenatori italiani sulle opposte panchine; una difesa di casa comandata da Orban (ma è solo omonimo del premier) che ci ha regalato il primo gol; e un arbitro capace di non accordare un netto calcio di rigore ai magiari che avrebbe potuto riaprire l’incontro. Siamo troppo duri? No, è che non possiamo ancora digerire due esclusioni consecutive dalla fase finale dei mondiali. Non è una coppetta manipolata che può far dimenticare lo sconcio. E poi la voglia di giocare con la casacca della nazionale. Si è parlato, come esempio, di un giocatore in particolare che spesso viene convocato, va in nazionale e il giorno dopo torna nel suo club perché infortunato, salvo, poi, giocare la partita successiva di campionato. In questo caso, addirittura, è stato detto che aveva recuperato due giorni prima della seconda partita. Ed allora, perché non è andato in Ungheria? Perché comandano i club, o meglio pochi club. Oppure ci sono figli e figliastri: ci sono quelli che fanno due partite intere in tre giorni, come Bonucci e Di Marco, oppure quelli che gli allenatori stranieri lasciano due gare in tribuna per restituirli “idonei” alle rispettive squadre. Calcio, fai sempre più schifo!!!

LO SPAZIO – Sono ritornate di moda le notizie sulle conquiste terrestri nello spazio o di certe missioni spaziali per sondare meglio le cose. La Cristoforetti prima donna europea a comandare una stazione spaziale: e chissenefrega!!! Si stanno perfezionando le navicelle per portarci su marte: e chissenefrega!!! Felicità alla Nasa per avere con la sonda Dart deviato un asteroide che stava finendo sulla terra: e chissenefrega!!! Ora dobbiamo temere pure astri, corpi più o meno grandi provenienti dallo spazio che possono colpirci? Tanto abbiamo pochi problemi… Siete stati voi a sfruculiare la volta celeste, a provocare questi danni mai ipotizzabili fino al recente passato. Una buona fetta di mondo muore di fame, lasciate perdere tali studi, tali ricerche; noi, sinceramente, vogliamo che ne facciate a meno. Questi soldi, e alla fine sono centinaia di miliardi, destinateli per cose molto più utili e urgenti.

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