Vincere una volta può essere un caso. Vincere per la seconda volta consecutiva, tornando ad emozionare una piazza gremita da migliaia di persone significa essere veramente bravi.
La vittoria del Rione Madonna dei Canneti alla sfilata dei carri in occasione della Sagra dell’uva di Cerveteri parte da lontano. Esattamente dallo scorso anno quando, dopo lo strepitoso successo ottenuto con la rappresentazione toccante del tema della violenza sulle donne, compresero che avrebbero dovuto alzare l’asticella. Troppo alta l’aspettativa dopo l’edizione 2024, aver allestito uno spettacolo che lasciò senza fiato ed in silenzio migliaia di persone con un flash mob da brividi, aveva aperto la strada ad un progetto che occorreva migliorare. E tutto il popolo di Madonna dei Canneti ha lavorato sodo per mesi alla ricerca di un’altra suggestione da regalare ai visitatori della Sagra dell’uva.
E qui si sono visti la bravura, il talento e l’organizzazione del Rione che ha trionfato ancora una volta meritatamente nonostante una concorrenza agguerrita. Il successo di Madonna dei Canneti non è stato una passeggiata, gli altri Rioni hanno sfoderato gli artigli, proponendo carri e spettacoli di alto livello, la conferma che ripetersi e vincere potevano arrivare solo con una performance di altissimo spessore creativo ed emozionale. Non possiamo infatti non citare il carro del Rione Casaccia Vignola che ha emozionato la platea con la rappresentazione del capolavoro “C’a ancora domani”, invitando tutti a riflettere sulla antica e purtroppo ancora attuale battaglia che debbono combattere le donne per i loro diritti e spesso la loro vita. Meritatissimo il secondo posto ottenuto da Casaccia Vignola che ha insidiato fino all’ultimo il podio a Madonna dei Canneti.
E bravi anche la Boccetta con l’allegra rappresentazione di “Smetto quando voglio”, Fontana Morella con l’appello al rispetto dell’ambiente con “Oceania”, la “Garbatella” che ha strappato sorrisi con la sfilata dedicata al “Marchese del Grillo” e “San Pietro Frati” che ha proposto l’immortale “Fantozzi”. Ma “La vita è bella” messa in scena da Madonna dei Canneti è stato come riavvolgere il nastro della tragica storia dell’olocausto e dello sterminio del popolo ebraico, scene toccanti, disperazione, deportazione sui vagoni della morte.
Poi la speranza, il sorriso di centinaia di bimbi, il messaggio potentissimo del capolavoro di Roberto Benigni, la vittoria del bene sul male rappresentata dal carro armato dei liberatori e dallo sventolio della bandiera della pace. Madonna dei Canneti ha vinto perchè ci ha ricordato che la follia umana che ottant’anni fa porto alla morte di milioni di persone nei campi di concentramento è ancora tra noi, nel mondo si combattono guerre senza motivo, si uccidono innocenti, sono cambiate le divise ma la pazzia è la stessa. Bravi veramente, ricordiamo sempre che sono volontari che sacrificano tempo e denaro a favore dello spirito rionale, quello di Madonna dei Canneti è veramente un popolo.
Gianni Palmieri
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