Obiettivo raggiunto, amici lettori. La mobilitazione popolare si associazioni, comitati, liste civiche, commercianti, partiti, semplici cittadini ed amministratori ha permesso di raggiungere le 5.000 firme nella petizioni con cui si chiede alla Regione Lazio di potenziare l’assistenza in caso di emergenza sanitaria per i 90.000 residenti di Cerveteri e Ladispoli. Un’istanza fondamentale dopo il declassamento dell’ex Posto di primo intervento di via Aurelia, ridotto a semplice ambulatorio medico dove non si effettuano prestazioni come elettrocardiogramma, stabilizzazione in caso di sospetto infarto, punti di sutura alle persone ferite. La petizione è stata trasversale, la politica non c’entra nulla, il rischio di lasciarci la pelle in caso di emergenza ha oltrepassato gli steccati ideologici. La grande quantità di firme raccolte in piena estate, in poche settimane, ha fatto breccia palesemente alla Regione Lazio dove il presidente Francesco Rocca ha convocato per il giorno 30 settembre il sindaco di Cerveteri, Elena Gubetti, che aveva sollecitato un incontro per evidenziare la drammaticità della situazione sul litorale. In quell’occasione la Gubetti, probabilmente accompagnata da una delegazione delle tante realtà che hanno raccolto le adesioni, consegnerà la petizione al presidente Rocca, chiedendo un impegno preciso che superi i vari ostacoli normativi che da anni hanno provocato la scellerata decisione di togliere i pronto soccorso nelle località dove non ci sono ospedali. Sul piatto della bilancia saranno messe le esigenze della popolazione di Cerveteri e Ladispoli, la necessità di ripristinare servizi sanitari essenziali, si vaglieranno varie opzioni. Come, ad esempio, adibire all’emergenza, un paio di stanze dell’ospedale di comunità in costruzione a Ladispoli per tamponare la situazione. Vedremo cosa accadrà nel vertice in Regione del 30 settembre, un dato di fatto è certo, grazie alla mobilitazione spontanea dei cittadini siamo riusciti tutti insieme ad accendere i fari su una questione di salute pubblica. Auguriamoci che il presidente Rocca, profondo conoscitore della sanità, sappia individuare una strada percorribile e ripristini l’assistenza sanitaria basilare a Cerveteri e Ladispoli.
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