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Il calcio, il gioco più brutto del mondo

di Ugo Russo
Mentre Conte (non l’allenatore dell’Inter) dice che non bisogna muoversi senza mascherina, pena multe salate, quando le mascherine chirurgiche ancora non si trovano (Arcuri ha detto sabato che stanno arrivando a 0,50 perché é stata tolta l’IVA, ammettendo che costano 0,12 a mascherina: gli altri 0,38 centesimi chi se li fotte?) e in farmacia ci sono per ora state quelle che vanno da 4 a 7 euro ciascuna, il che vuol dire che una famiglia media di 4 persone deve spendere, per portarle, dai 16 ai 28 euro al giorno quando non ha neppure i soldi per mangiare; e mentre l’Istituto superiore di Sanità, udite! udite!, ha scoperto dopo cinque mesi (!!!) che la Regione italiana più ad alto rischio é la Lombardia; non solo, ma il citato Arcuri ha riferito che le mascherine di cui sopra finalmente le faremo in Italia, dopo che quattro mesi fa tantissimi, e forse noi per primi, lo avevamo suggerito a chiare note; in tutto questo qualcuno ha deciso che bisogna riprendere per forza i campionati di calcio per salvaguardare gli interessi economici delle società… e non solo. I calciatori, che si sono visti decurtare o addirittura annullare gli stipendi degli ultimi mesi non sono affatto d’accordo, tranne rari casi, a mettere a repentaglio la pellaccia. Lo ha detto pure il presidente dell’Aic Tommasi che tutto questo pare una presa in giro e offende gli atleti. Se volete il nostro parere riprendere ora sarebbe una boiata pazzesca come avrebbe detto il caro Paolo Villaggio, altro che il film “La corazzata Potëmkin”. E siamo pronti a documentare perché.
Intanto in un periodo in cui stanno perdendo in moltissimi economicamente (oltre che in vite dei propri cari) se non si può giocare al calcio, non si può, inutile ricorrere a strani artifizi e alchimie. Il mondo del pallone che propone tutte le partite (non una ogni cento) a porte chiuse, senza pubblico toglie a questo sport l’essenza principale di esistere. Nel loro piccolo, lo hanno visto pure alcuni giochi televisivi (tipo “L’eredità” e “I soliti ignoti”) che quando non c’era, causa coronavirus, gente in sala, col suo clamore, con la sua partecipazione che diventava parte integrante del programma, lo spettacolo, così come l’audience, scadeva del 70% e hanno dovuto mandare in onda repliche di prima della pandemia. E qui parliamo di 200 persone, figuriamoci i 40-50 mila in uno stadio. Come? In certi impianti ce ne potrebbero andare di più? Quello é un altro discorso ma lo spettacolo (se vogliamo proprio chiamarlo in tal modo) che da molti anni a questa parte offrono le partite di calcio é diventato così gramo e miserrimo da far ritenere questo sport decisamente sopravvalutato.
Ed ora metteteci pure il virus… Ma avete visto le partite della Bundesliga, con la Germania che per la sua solita mania di grandezza ha rimandato per prima in campo i giocatori? Assolutamente ridicole ed ora il pallone é proprio scaduto a livelli… Pochi si impegnano veramente per paura di rimanere infettati, scarsi contrasti (o tackle, come si diceva una volta), certi gol non li prenderebbe neppure la più scarsa formazione dei Pulcini. Insomma, gli incontri scapoli-ammogliati che si facevano una volta erano da preferire se non altro per il cuore e l’orgoglio messi in campo dai partecipanti. 
Si doveva annullare tutto e al massimo si potevano prendere accorgimenti mirati, come far salire in A il Benevento, già dalle prime giornate della serie cadetta incontrastato dominatore e meritevole della promozione. Il resto… nisba, NON SI SCHERZA CON LA SALUTE!!! Pensiamo che i calciatori tornerebbero sul terreno di gioco dopo praticamente quattro mesi di sosta, alcuni hanno preso il virus e ne sono usciti da poco, e si giocherebbe ogni tre giorni (cosa, a parte rari casi, mai successa neanche quando erano superallenati) andando pure incontro ai 40 gradi! E se dopo due giornate siamo punto a capo e devi interrompere di nuovo? Oppure si é detto di introdurre i play-off e i play-out, modificando radicalmente una regola ben consolidata. A parte che per questo tipo di modifiche ne devi parlare (e decidere di applicarla o meno) un anno se non due prima, ma evidentemente, soloni del pallone, volete passare un’altra estate dove più che il calcio giocato vadano a ruba carte bollate, ricorsi e aule di tribunale.
La cosa più ridicola si é sentita qualche giorno fa: la stagione, coppe comprese, dovrà terminare entro il 31 agosto ma già dal primo di settembre si ripartirà con la prossima!!! Che? Bene che dovesse andare non potresti ripartite prima di fine ottobre-novembre e dato che a giugno 2021 ci saranno gli Europei, che fai, continui a farli giocare ogni tre giorni? Le società sono già in crisi e le obblighi a fare rose giocatori da 40 elementi?  Sempre senza considerare che possa succedere l’irreparabile o ci sia l’infezione a pioggia portata dai positivi al virus. Perché un’altra regola che si vuole introdurre é che se uno viene trovato positivo, per non fermare il giocattolo porta(a qualcuno)-soldi non  va in quarantena tutta la squadra ma i compagni possono continuare ad affrontare (e a infettare) chiunque. TUTTO FUORI DAL MONDO!!!!!.
Attenzione padroni del vapore a non fare cose insensate; in questi mesi si é molto raffreddato da parte della gente che poi é quella che porta denaro al calcio, gente presa da altri problemi ben più gravi, l’interesse per questo sport. Pochi ne hanno sentito la mancanza. Già abbiamo scritto quanto lo spettacolo sia scaduto in tempi normali, badate a non prendere decisioni che possano portare a sollevazioni da parte di milioni di tifosi.
Meno male che la prossima stagione sportiva, come giochi di squadra, torneranno pallacanestro e pallavolo, allora un po’ di spettacolo sarà assicurato.

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