Come eravamo Ladispoli Litorale Notizie Italia

Il Medioevo Alto e Basso nel territorio di Ladispoli

di Arnaldo Gioacchini  *

Sulle prime, forse, può sembrare quasi un gioco di parole legato all’altezza ed alla bassezza “fisica” di un ben preciso periodo storico il quale, come  tutti i periodi storici, ha avuto i suoi momenti più o meno felici, poi magari qualcuno si ricorderà che il medioevo è stato suddiviso, dagli studiosi del settore, in Alto Medioevo e Basso Medioevo.

Ed è proprio qui che, più di una volta, lo scrivente ha sentito declinare i due, precisi e lunghi, periodi medioevali a scenari invertiti, cioè che l’Alto Medioevo è il periodo storico più vicino a noi mentre il Basso Medioevo è quello più lontano, mentre invece è tutto il contrario: l’Alto Medioevo è quello più lontano mentre il Basso Medioevo è quello più vicino. Per essere dettagliati al massimo è, ovviamente, necessario citare date storiche ben precise:  l’Alto Medioevo è stato fatto iniziare dall’anno 476 dopo la nascita di Cristo, quando Odoacre, re degli Eruli, depose Romolo Augusto l’ultimo imperatore romano ponendo fine all’Impero Romano d’Occidente ed è stato fatto terminare nell’anno 1.000 sempre, manco a dirlo, dopo la nascita di Cristo. Nello stesso anno in cui viene fatto iniziare il Basso Medioevo, siamo sempre nell’anno 1.000, per terminare nel 1492 una data simbolo perché  è quando Cristoforo Colombo scoprì l’America, anche se, nello specifico della scoperta dell’America, i Vichinghi narrarono di averla fatta addirittura 500 anni prima mentre, più modestamente, i cinesi dicono che il loro ammiraglio, l’eunuco Zheng He, la scoprì 71 anni prima del genovese Colombo Cristoforo in occasione del suo giro del mondo, ovviamente a vela, che fece 101 anni prima di Ferdinando Magellano, comandando parte della flotta imperiale della Cina.

Papa Alessandro VI

Il Medioevo comunque non ha mai goduto di una “buona stampa” tanto è vero che un Grande della Cultura come Francesco Petrarca definì il già suddetto Medioevo, a periodo storico ben inoltrato, siamo nel pieno del 1.300 p. C., come quello dei Secoli Bui causa lo scadimento demografico, culturale ed economico avvenuto dopo la caduta dell’impero romano d’occidente, cause indiscutibili alle quali si legò anche un tremendo elemento sanitario che fu la terribile cosiddetta “peste nera” la quale, solo in Europa, si calcola fece 20 milioni di morti; “peste nera” alla quale si accompagnavano varie malattie endemiche, all’epoca né diagnosticabili e né guaribili, quali ad es. la malaria che era diffusissima e faceva morire migliaia di persone. Ovviamente ad un pessimo stato di cose che investì tutta l’Europa e tutto il resto del mondo abitato, non poteva fare eccezione la realtà di un territorio che faceva da corona, verso le colline e soprattutto verso il mare, a quello che era stato IL cuore pulsante di tutto il Mare Nostrum la città di Roma imperiale la quale era, in epoca augustea abitata da oltre un milione di persone mentre nel periodo più oscuro del Medioevo ne contava appena ventimila, ciò anche a sottolineare, dati alla mano, quello che fu il terribile decadimento epocale vuoi per l’affermarsi barbarico di Eruli, Goti, Visigoti ed altre popolazioni che l’impero romano aveva precedentemente domato se non addirittura integrato nel suo ambito, vuoi anche per la suddetta terribile situazione sanitaria alla quale non poteva certo fare eccezione una realtà territoriale distante appena 30 chilometri da Roma e già molto provata, nel suo territorio molto palustre, da una malaria estremamente egemone.

Eppure, nonostante queste pesantissime concause, già nel 1132, quindi in pieno medioevo, delle truppe genovesi ivi in transito notarono in quel di Palo (ampiamente nel territorio dell’attuale Ladispoli) un insediamento fortificato, che poi proseguendo nel tempo nel 1330 ( come è dato a vedere è sempre Basso Medioevo) dei riporti scritti dicono di un Castrum Pali (siamo già nell’ambito di un castello fortificato sovrastante l’antico porto di Alsium) del quale era proprietario il Monastero di San Saba per poi passare  tutto nel suo complesso in diverse mani nobiliori e papali: gli Orsini, i Borgia, i Della Rovere, gli Odescalchi, il Duca Grillo di Genova, il Marchese Carlo Loffredo di Trevico, mentre per i papi va detto che ve ne furono ben tre ivi dimoranti: Alessandro VI, Paolo III e Sisto V. Di tutti costoro gli Orsini e gli Odescalchi sicuramente sono quelli che ne sono stati e ne sono ancora oggi (vds gli Odescalchi)  proprietari per un maggiore lasso di tempo. Fra l’altro è da sottilineare come il castello di Palo, con le sue torri, come altri della costa (ad es. Santa Severa) vicino a Roma servì anche come luogo di avvistamento rapido delle navi saracene (“lo nero periglio che viene dallo mare”) come, guardando indietro nel passato, vengono alla mente una sorta di “corsi e ricorsi storici” quando la giovane ed allora iniziale dominazione antico – romana per l’eventuale subitaneo avvistamento delle ostili navi cartaginesi, durante la Prima Guerra Punica – 264 a.C., si avvalse di realtà come Castrum Novum, Pyrgi, Alsium e Fregenae ( tutte, tanto per rimanere in zona, lungo la costa poco a nord di Roma). Quindi, come è dato a vedere, già ben prima del termine del Basso Medioevo (1492) il territorio dell’attuale Ladispoli (che, come scrisse Rutilio Namaziano nel 416 p.C., solo 60 anni prima della caduta dell’Impero Romano d’Occidente, ancora mostrava ben quattro munificenti, architettonicamente parlando, ville marine) riprese a ben “pulsare”, sempre lungo la costa, attraverso una affatto trascurabile struttura, il castello Odescalchi, che ancora fa magnifica mostra di se in quel di Palo ben dentro il territorio del comune di Ladispoli.

*Delegato alla Valorizzazione del Patrimonio Storico e Archeologico di Ladispoli

*Membro del Comitato Tecnico Scientifico dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale

 

 

Lascia un commento

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com