Dopo la pessima figura in Consiglio comunale rimediata dalla maggioranza, è partito il conto alla rovescia per la sopravvivenza dell’amministrazione di Cerveteri.
Governo Civico e Cerveteri Democratica hanno votato la delibera di equilibrio di bilancio per evitare la fine anticipata della legislatura e poi hanno messo all’incasso le cambiali politiche che il sindaco Elena Gubetti è stata costretta ad accettare per evitare di andare a casa. E sono cambiali onerose visto che, tra sussurri e grida, le richieste degli ex dissidenti sarebbero pesanti e potrebbero stravolgere non solo l’equilibrio della maggioranza di Centro sinistra ma anche innescare reazioni politiche a catena. Ma, andiamo con ordine, ricordando sempre che siamo nel campo delle ipotesi, sia pure sostenute da vari spifferi fuoriusciti dalle riunioni della maggioranza. Sembrerebbe che, per salvare il sindaco Gubetti ieri sera in Consiglio comunale, Governo Civico abbia chiesto l’azzeramento della Giunta e ben tre assessorati, ovvero lavori pubblici, politiche sociali e cultura con annessa poltrona di vice sindaco. E se per le prime due richieste sarebbero già pronti i nomi di Matteo Luchetti e Vincenzo Bellomo, sul vice sindaco potrebbe crollare l’accordo imposto alla Gubetti. Sembrerebbe infatti che il sindaco non voglia esautorare dalla Giunta l’assessore Federica Battafarano, la più votata di Governo Civico da cui è uscita dopo la crisi di maggioranza. I cosiddetti pascucciani vorrebbero la “testa” della Battafarano, rivendicando la poltrona del vice sindaco. Vedremo cosa si inventerà il sindaco Gubetti nelle prossime 72 ore prima che scada l’ultimatum degli ex dissidenti che vorranno risposte anche per la direzione della Multiservizi Caerite e per la gestione delle pratiche di condono di Campo di Mare. Sarà un fine settimana decisivo per il futuro dell’amministrazione comunale di Cerveteri, fermo restando che la figuraccia politica rimediata dai cosiddetti dissidenti è stata veramente colossale agli occhi dei cittadini. A meno che il sindaco Gubetti, con uno scatto di orgoglio, non sorprenda tutti e rispedisca al mittente le fameliche richieste di Governo Civico, sfidandoli a mandarla a casa in nome delle poltrone. Stesso discorso per il Partito Democratico che tace e sembra incapace di assumere una posizione di rottura per evitare di essere complice di questa crisi nata sotto il segno della spartizione.Comunque vada, da settimane si sta scrivendo una delle pagine più tristi e mortificanti nella storia della politica locale di Cerveteri.
(la foto che accompagna l’articolo è tratta dalla copertina di Dylan Dog Granderistampa numero 35)
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