Russo, ma non dormo Sport Ultim'ora

Il Var? Lo voglio vedere anch’io…

di Ugo Russo 

Istituito tra numerose polemiche (quella più ricorrente: “Con tutte le volte che il gioco si fermerà per controllare il diabolico marchingegno le partite si allungheranno in maniera non più compatibile con un incontro di calcio” ed infatti il record è stato battuto nel passato campionato a Frosinone con 118 minuti!), qualcuno però aveva pensato che la macchina fosse infallibile ed avrebbe coperto tutti, ma proprio tutti, gli errori arbitrali. E i vertici dell’Aia (Associazione italiana arbitri) avevano puntualizzato a chiare note una cosa: “Chiamarne la visione dovrà essere di assoluta competenza del direttore di gara, guidato, instradato, consigliato, trovate voi l’aggettivo più idoneo, dal primo assistente posto in una specifica saletta (assieme ad un altro, di cui non si è ancora capito l’effettivo utilizzo). Mai – continuava la nota – la visione del Var potrà essere consentita per una richiesta di allenatori, calciatori e dirigenti delle due squadre in campo”. Visto, però, che il tempo passava, gli errori e le conseguenti polemiche aumentavano, a fronte di una spesa ingentissima per allestire tutto l’ambaradam; visto che l’aggeggio infernale ha finito per decidere (con sviste clamorose) il risultato di non poche partite, si è ora intenzionati ad un clamoroso dietro-front che farebbe cumulare altra confusione a quella che già ha creato. Perchè ora l’idea è quella di accettare anche i reclami delle panchine, nella misura di due per tempo o tre in totale (e se una squadra ha già esaurito il bonus e all’ultimo minuto c’è un clamoroso calcio di rigore non visto dall’arbitro in campo o non segnalato dalla macchina, che succede? E se mettiamo anche queste richieste alle interruzioni che già vengono attuate, quanto dura una partita? Si rendono conto del caos assoluto che si viene a generare?
La cosa più opportuna è abolire il Var, come del resto dicono molti allenatori e presidenti, e tornare alle direzioni arbitrali di una volta, con le ex giacchette nere che, responsabilizzate ad avere sul terreno di gioco una funzione di nuovo decisiva, forse sbaglierebbero di meno di quanto non si sono abituate a a fare adesso. “Tanto – pensano – c’è sempre il ‘magico congegno’ che mi salva”. Ma tale congegno è sempre manovrato dall’uomo che, per indole, è portato a sbagliare, anche se ora si sono superati tutti i limiti. Contemporaneamente sono aumentati in modo esponenziale gli interessi nel calcio ed ogni partita persa per un errore “tecnologico” costa tanti ma tanti soldi alle società che hanno subito il danno. Cosa manca ancora, che anche i tifosi si potranno fare avanti per rivivere certi momenti delle gare (ed infatti si era anche ventilata l’ipotesi di far rivedere certe azioni dubbie sui maxi schermi degli stadi; e cosa sono, gli impianti sportivi, multisale cinematografiche?); allora mi prenoto: datemi un Var, lo voglio vedere anch’io!

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