Impianti sportivi che cadono a pezzi, abbandonati da decenni. Altri che avrebbero bisogno di importanti interventi di ristrutturazione. Società costrette ad emigrare per poter giocare le partite casalinghe.

A Cerveteri la situazione dell’impiantistica sportiva pubblica è sull’orlo del collasso, la fotografia nitida è lo stato del manto sintetico dello stadio Galli dove tra qualche tempo non si potranno più disputare le partite di calcio a causa delle buche e dei cedimenti del manto erboso. Gli esempi di degrado ed abbandono sono disseminati sul territorio, spaziando dal centro ippico di Borgo San Martino che potrebbe decollare a livello internazionale, fino al clamoroso caso della piscina comunale antistante via Settevene Palo che da mezzo secolo è ricoperta dalle erbacce fino a scomparire alla vista. Il rischio che varie società chiudano i battenti o si trasferiscano nella vicina Ladispoli è altissimo, in molti potrebbero seguire l’esempio della Rim Basket che ha abbandonato da due anni Cerveteri per mancanza di idonei impianti sportivi. Sulla annosa vicenda si è naturalmente accesa la polemica politica a colpi di interrogazioni e mozioni in Consiglio comunale.

«Cerveteri – afferma Gianluca Paolacci, presidente della consiliare commissione a sport e cultura – può vantare atleti che si stanno distinguendo in svariate discipline agonistiche ed amatoriali. Sportivi che avrebbero il diritto di poter allenarsi e competere in impianti moderni ed attrezzati. In questa città non si costruisce una struttura da trent’anni, gli imprenditori non investono risorse davanti a questo deserto progettuale. Oppure, come nel caso dei proprietari del Città di Cerveteri, sono stati costretti a pagare di tasca propria i lavori di ristrutturazione di un impianto non più agibile. Serve mezzo milione di euro per riqualificare il manto di gioco sintetico, ma l’amministrazione sembra essere sorda a queste istanze. Per non parlare del campo di calcio nella frazione delle Due Casette, abbandonato per anni e trasformato in fienile, tornato a vivere solo grazie all’esborso di denaro dei dirigenti del club DM 84 Cerveteri. Esiste un centro di equitazione a Borgo San Marino dove si potrebbero svolgere gare internazionali, se solo l’amministrazione si decidesse a concedere l’autorizzazione per realizzare una struttura adatta per ospitare i cavalieri, con un indotto che si estenderebbe negli agriturismi del territorio. E’ il momento che il Comune si assuma le proprie responsabilità, chiami a raccolta tutte le associazioni sportive locali e lanci un segnale forte e chiaro sulla progettualità per l’impiantistica. Altrimenti, i nostri atleti continueranno a fuggire da Cerveteri e le società andranno a giocare in località limitrofe come Ladispoli dove in pochi anni hanno costruito un nuovo stadio ed un moderno palazzetto dello sport».
La problematica interessa da vicino anche molte strutture private che vorrebbero ampliarsi o fornire la possibilità agli operatori economici di poter investire risorse e rimettere in moto il circolo virtuoso dell’imprenditoria. Anni fa era stato ventilato il progetto della “Città dello sport” a ridosso della via Settevene Palo che prevedeva investimenti per cinque milioni di euro. Ipotesi che la passata amministrazione comunale non avrebbe mai ritenuto fattibile e di cui si sono perdute le tracce.

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