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Intervista a Veronica Pivetti che il 29 febbraio tornerà a Ladispoli

di Felicia Caggianelli

Il prossimo 29 febbraio, alle ore 18 nella libreria di Ladispoli, Scritti e Manoscritti, Veronica Pivetti presenterà il suo libro “Per sole donne”. Romanzo in cui racconta la storia di cinque donne, molto diverse tra loro, ma accomunate da due cose: una visione ormai disincantata della vita e allo stesso tempo una gran voglia di viverla a pieno. Un appuntamento che richiamerà tantissime persone nella libreria di via Ancona. In attesa dell’arrivo dell’attrice e scrittrice, vi proponiamo l’intervista che Veronica Pivetti ha rilasciato alla giornalista Felicia Caggianelli in occasione di una sua precedente visita a Ladispoli.

Alzi la mano chi non la ricorda nell’interpretazione della remissiva e sottomessa Fosca nel film “ Viaggi di nozze” di Carlo Verdone ben 22 anni fa. Da allora Veronica Pivetti di strada ne ha percorsa tanta. Attrice,  regista,  doppiatrice e  conduttrice televisiva, una escalation che la ha portata ad essere una delle artiste più amate dal pubblico per la sua simpatia e la genuina schiettezza. Con la fiction Provaci ancora prof è entrata nelle case di milioni di italiani e da allora non ne è più uscita. E che dire dell’ottima performance come presentatrice al Festival di Sanremo nel 1988 accanto al grande Raimondo Vianello? Ma è la scrittura la passione più importante per Veronica Pivetti che ha avuto un vero e proprio bagno di folla in una libreria di Ladispoli in occasione della presentazione del suo secondo libro “Mai all’altezza”. Ne è nata una intervista a tutto campo che ha confermato la simpatia e la duttilità dell’attrice. milanese di origine, ma ormai romana di adozione.

Partiamo da lontano. A 7 anni ha esordito nel mondo dello spettacolo come doppiatrice. Da piccola voleva davvero diventare attrice o come tutti i bambini sognava di fare l’astronauta?

“Da bimba ero molto contenta di doppiare, mi divertivo. Per me era come un gioco, ma sapevo che da grande avrei fatto l’attrice. Una professione che amo e che ho lottato per poter svolgere sin da quando andavo a scuola. Sono dell’idea che nella vita, battagliando sempre, alla fine facciamo il lavoro che vogliamo fare. L’importante è essere tenaci e non mollare mai”.

Per la sua carriera quanto è stato importante l’incontro con Verdone ed il ruolo della remissiva Fosca nel film Viaggi di nozze?

“Moltissimo. Non finirò mai di ringraziare Carlo Verdone, con quel ruolo mi ha aperto le porte del mondo delle spettacolo, è stato il mio vero trampolino di lancio. Carlo mi fece un grande regalo, gli voglio bene. E’ un attore favoloso ed una bella persona con cui mi onoro di aver lavorato, imparando molto solo osservandolo davanti alla macchina da presa”.

Tanto cinema, moltissime fiction e doppiatrice di successo. Dovendo scegliere quale di queste strade artistiche prediligerebbe?

“Non me la sento di scegliere. Sono tre professioni che amo e che mi permettono di potermi reinventare ogni volta. Non mi fate scegliere”.

Come si è riscoperta scrittrice?

“Faccio una pubblica confessione. Ammetto che ci ho provato, era un tentativo che nasceva dalla mia passione per la lettura. Credo sia andata bene, il primo libro è stato un successo, il secondo ha buonissimi riscontri dal pubblico, sono contenta. Del resto, in Italia siamo un popolo di scrittori ma non di lettori. Ho appreso che ogni giorno vengono pubblicati circa 150 libri, molti dei quali non vendono nemmeno una copia. In Italia il 40% delle persone legge appena un libro all’anno. Quando lo legge. Il successo dei miei libri mi gratifica, leggere è come un viaggio, io provo ad accompagnare per mano il pubblico tra le mie pagine. Sono una persona semplice, scrivo come parlo”.

Lei ha sempre il sorriso sulle labbra. Aveva ragione Charlie Chaplin a dire che un giorno senza una risata è un giorno perso?

“Assolutamente sì. Una vita senza ridere è una vita buttata. Chi non sorride è triste, chi non è spiritoso vive male la propria esistenza. Adoro le persone allegre, mi tengo lontana da chi non ride mai”.

Con tre aggettivi come si definirebbe Veronica Pivetti?

“Famelica, famelica, famelica. E consiglio ai giovani che volessero intraprendere la carriera nel mondo dello spettacolo di essere tenaci e pazienti, senza scoraggiarsi alle prime porte chiuse. E soprattutto di chiedersi sempre se hanno il talento giusto per continuare. Con rigore e forza d’animo tutti possono farcela”.

 

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