“𝑷𝒆𝒔𝒂𝒕𝒂” 𝒅𝒂 𝒖𝒏 𝒅𝒊𝒐 𝒎𝒊𝒏𝒐𝒓𝒆
L’indomani era ieri un veicolo
per cui sopravvivevano i mortali,
entro quelli in cui l’oggi
era stato solo un trampolino,
senza nessuna rincorsa di omissioni
ma così pieno di rimpianti
per cui alzarsi ancora,
mentre chissà dove
nel palazzo dalla bilancia equa,
con la bibbia sovrannaturale tra le mani
si comunicava spavaldi
al popolo le motivazioni,
per un codice etico senza fondamenta
in quella spiegazione
troppo coperta di giustificazioni.
Mentre ieri si violava il suo di mondo
fatto ora solo di silenzi intorno,
in un modo nel vedere quell’attimo
come fossero dietro un quadro senza sfondo,
il rosso aveva ancora preso il sopravvento
disegnando sopra l’acre dell’ennesimo tormento.
Maurizio Spreghini (Rubiath70)

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