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L’arbitro ci ripensa, il giudice sportivo omologa il 2-2 di W3 Maccarese – Cimini e non siamo su Scherzi a parte…

Amici lettori di Ortica Social, se scrivessimo questo articolo di impulso, rischieremmo di usare vocaboli forti, concetti esplosivi, seminando quella politica del sospetto che non abbiamo mai amato. Così abbiamo scelto l’ironia per commentare una delle più strampalate sentenze mai emesse dalla Giustizia sportiva del campionato di Eccellenza. Un verdetto che fa sorridere solo a leggere le motivazioni e che sembra tanto un testo simbolo del teatro dell’assurdo. Invece è tutto vero e da parte nostra crediamo meriti una riflessione col sorriso sulle labbra. Per i commenti salaci, pesanti e pungenti è sufficiente andare sui social dove addetti ai lavori e tifosi si sono indignati. Ma cosa è accaduto?

Ricorderete che lo scorso 5 dicembre si giocò la gara W3 Maccarese – Cimini (nella foto), valida per la dodicesima giornata di andata del Girone A di Eccellenza. Fu uno spettacolare 2-2, un pareggio giusto tra due protagoniste del torneo, rispettivamente prima e seconda in classifica. A fine gara l’arbitro si accorse che la W3 Maccarese aveva fatto entrare in campo un giocatore con un numero di maglia non presente in distinta. Il direttore di gara nel referto definì anomala la sostituzione tanto che il giudice sportivo non omologò il risultato sul campo. Sono passate 5 settimane, la Procura federale ha ascoltato vari tesserati, emettendo oggi la sentenza di omologazione del risultato ottenuto sul campo, non concedendo dunque lo 0-3 a tavolino a favore della Cimini. E sapete quale è la motivazione del verdetto che sta suscitando in queste ore una vera indignazione nel mondo del calcio dilettantistico del Lazio? Reggetevi forte, il giudice sportivo scrive che “Dal rapporto arbitrale si rileva che la società W3 Maccarese al 27′ del secondo tempo effettuava una sostituzione non identificata dall’arbitro, come riportato con la dicitura S.N.. Con nota del 10 gennaio 2022 Prot. 4873/17 la Procura Federale della FIGC faceva pervenire a questo Giudice Sportivo relazione finale degli accertamenti. Da questi è emerso che per mero errore la Società W3 MACCARESE ha inserito nella distinta di gara, presentata all’arbitro, con il nº 28 in luogo del n. 26 realmente indossato dallo stesso il calciatore Riccardo ANTONINI, che ha dunque preso regolarmente parte alla gara e che successivamente, in sede di indagine è stato altresì riconosciuto sia dall’incaricato dell’Ufficio della Procura che dalla terna arbitrale. Pertanto si ritiene che la gara abbia avuto regolare svolgimento”.

Sì avete letto bene, non è uno scherzo. La sentenza si poggia sul fatto che il direttore di gara, peraltro umbro e nemmeno del Lazio, dopo un mese dalla gara avrebbe ammesso di aver riconosciuto in un secondo tempo il giocatore della W3 Maccarese sceso in campo con un numero di maglia non presente in lista. Con tutto il rispetto per il bravo giocatore Antonini, non stiamo parlando di Cristiano Ronaldo o Ciro Immobile, conosciuti anche sulla luna, bensì di un giovanissimo atleta di Eccellenza che prima viene definito come una sostituzione anomala e dopo le vacanze di Natale improvvisamente riconosciuto (ma dove poi?) da arbitro e guardalinee e perfino dall’incaricato della Procura federale. Se non siete ancora caduti dalla sedia dalle risate, tenetevi saldi perchè ora viene il bello. Anzi, il triste perchè, ironia a parte, questa è una delle pagine più brutte del calcio dilettantistico del Lazio.

Il nostro giornale, capita l’aria che tirava, nei giorni scorsi ha scovato un precedente identico ai fatti di W3 Maccarese – Cimini, esattamente nel campionato di Seconda categoria del Veneto. Parliamo del girone F dove è cambiato il risultato di Sanvitocatrenta-Concordia, gara vinta 2-1 sul campo lo scorso 29 dicembre. Il giudice sportivo ha trasformato il risultato in 0-3 a tavolino. Il motivo è un errore di maglia, con un giocatore che ha indossato un numero non presente in distinta, dove a quanto pare era indicato con un altro numero. Irregolarità segnalata dall’arbitro nel referto e costata la sconfitta ai padroni di casa. Sì, avete letto bene anche questa volta. Il giudice sportivo del Veneto, regione che se non è stata riannessa all’impero austro ungarico è ancora Italia, se ne è infischiato del mero errore, non ha interpretato alla volemose bene il regolamento, sanzionando con lo 0-3 la squadra rea della anomala sostituzione Per W3 Maccarese – Cimini è accaduta la stessa cosa, il precedente del Veneto in un Comitato Regionale normale di fatto avrebbe fatto giurisprudenza, ma non è stato così. Il Lazio evidentemente non fa parte della stessa nazione del Veneto. Se fossimo a Carnevale potremmo pensare che è stata pubblicata una sentenza a mò di scherzo e che domani ci diranno è stata una burla, il vero verdetto è 0-3 a tavolino. Ma non perchè qualcuno vuole accanirsi contro la W3 Maccarese che è palese abbia commesso un errore di maglie in perfetta buonafede. E’ il senso della sentenza, davvero da arrampicata sugli specchi, che lascia perplessi e sembra un film comico. Con protagonisti la terna arbitrale che prima non riconosce un giocatore a pochi minuti dal fischio finale della gara e poi, dopo le feste, si ricorda di conoscerlo alla perfezione. Panettone e spumante avranno rinfrescato la memoria? Attori in commedia anche i giudici sportivi che fingono di non conoscere la sentenza del Veneto, per una vicenda fotocopia, e dicono che tutto sommato è un mero errore e dunque va tutto bene. Se non siete definitivamente scivolati sul pavimento dalle risate, amici lettori, pensiamo vi siate formulati un parere su quello che è successo. E’ tutto molto chiaro, la commedia può proseguire, qualcuno forse si illude che i tifosi, i giornalisti e gli addetti ai lavori siano tutti sciocchi e distratti. Per fortuna non è così e ci permettiamo di chiudere con una domanda ed un suggerimento. Ma il presidente Zarelli, che dal 13 gennaio tornerà alla guida del Comitato regionale Lazio, cosa ne pensa di questo pasticciaccio brutto?

Il suggerimento è per i dirigenti della Cimini: fate ricorso, non accettate passivamente questa sentenza da operetta, andate davanti al giudice sportivo e ponete una semplice domanda. Perchè il regolamento del calcio dilettanti è diverso tra Veneto e Lazio? Siamo curiosi di ascoltare la risposta. Del resto, la storia della letteratura insegna che spesso dalla commedia alla tragedia il passo è stato breve…

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