Litorale Russo, ma non dormo Ultim'ora

Lasciateci in PACE!

di Ugo Russo

Come foto del titolo abbiamo scelto l’esterno del parlamento europeo, ma avremmo potuto dirottare sul nostro parlamento, sulla casa bianca, sulla duma che sarebbe stata la stessa cosa. Perché al mondo non ci sono politici veri, come i personaggi di una volta, che sappiano gestire al meglio certe situazioni nell’interesse non propriamente loro ma di quello della gente. Oggi l’interesse e le decisioni da prendere sono soltanto dei politici e i cittadini sono arrivati a contare meno di zero e sono inermi numeretti da considerare soltanto quando gli vengono chieste pesanti tasse. Dopo tiepidi contatti diplomatici (fatti in maniera poco convinta, senza portare sul tavolo opportuni convincimenti e risoluzioni) e di tante cazzate dette tanto per inasprire gli animi, ormai non si parla che di armi da passare all’Ucraina, di soldi per foraggiare la guerra delle truppe di zelens’kyj e questo perché dobbiamo accontentare i “potenti della terra” che si odiano l’uno con l’altro e non vedevano l’ora di scontrarsi per dimostrare ognuno la propria forza. Ma non sono forti e grandi come altri che li hanno preceduti e l’unico risultato che stanno sortendo è quello di coinvolgere gente che non c’entra nulla e tutto vuole vedere meno che una guerra senza motivo, che possa minarne la tranquillità, la incolumità, il modo di programmare l’esistenza. Un sondaggio di questi ultimi giorni, fatto in italia, ha detto che il 70 per cento del popolo (ma credo si tratti di una percentuale in netto ribasso rispetto alla realtà)  non vuole assolutamente un altro conflitto bellico. Vuole essere lasciato in pace (sembra un gioco di parole ma sintetizza perfettamente quello che desidera) soprattutto perché, ed è una costante che tende a propagarsi in tutto il pianeta, non si sente assolutamente rappresentato dai politici che lo governano.

Prendete da noi: ci siamo ritrovati un parlamento senza aver potuto scegliere i nostri candidati; si sono insediati sbagliando la gran parte delle cose importanti da decidere, sulla pandemia e sulla sanità in generale, sull’aver fatto fallire decine di migliaia di piccole e grandi imprese, sulle spese inutili attuate e sulle tasse e le continue richieste di denaro nei nostri confronti, ivi comprese le “bollette distruttrici”. E poi i ridicoli interventi in questa guerra facendo capire che siamo quello che non siamo. Contiamo nulla e solo i nostri politici fanno finta di non saperlo. Il premier ucraino è stato esplicito: “Basta che ci aiutiate, potete anche agire nell’ombra. Capisco che esporsi può creare l’anticamera di pericolose ritorsioni per cui vedete voi come fare”. Bene, anzi malissimo: l’italia con i suoi di maio, con i suoi draghi ha sempre sostenuto che le nostre sanzioni sono state le più dure da digerire per la russia, che con una telefonata putin era stato convinto a mantenere il pagamento del gas e del petrolio in dollari ed euro, e tante altre inesattezze. Salvo poi avvenire tutto il contrario e far dire a mosca che l’italia é tra le nazioni più prese di mira da loro. E quel dichiararsi stato garante della sicurezza per l’Ucraina e per il processo di pace con la russia. Garante di che??? Contiamo talmente tanto che a quei pochi colloqui con i russi hanno partecipato germania o francia. Con noi hanno fatto come il “Triangolo” di Renato Zero: non ci hanno proprio considerato! stoltenberg, il segretario generale della nato, continua a dire: “mandiamo armi, danaro, truppe e stiamo arrivando per presidiare i confini (ormai, ripeto, la vera arma da mettere in campo, quella della diplomazia, sembra definitivamente tramontata). Ma colui che sta volendo questa guerra (che da tanti giorni, ormai, deve essere chiamata tale), pur con notevoli errori di strategia militare, non pare preoccuparsi più di tanto. Anzi ha affermato che tutto finirà il prossimo 9 maggio. Molti hanno associato questa data al giorno della vittoria per la russia, quello in cui vennero sconfitti i nazisti nella seconda guerra mondiale e che da allora è festa nazionale per loro. E se, invece, in quella data lui volesse sganciare il confettino? Ecco, questa è un’altra cosa da studiare subito per evitare in OGNI MODO che avvenga o addirittura che venga solo pensata. Ma questi grandi politici della terra smetteranno per un attimo di pensare ai loro interessi e a ritenersi quello che non sono per rendere meno opprimente la vita altrui? Comunque, lasciateci in PACE, non ci coinvolgete e non disponete di noi. Non abbiamo alcuna fiducia in voi!

 

Un tg fatto cor q, cor q . Da qualche tempo il telegiornale della prima rete dell’emittente di stato sta diventando inguardabile (specie quello che dovrebbe essere di punta e viene trasmesso all’ora di pranzo). E non solo per i più suggestionabili che non ce la fanno a reggere le immagini più crude delle stragi in Ucraina. No, per quella che in gergo giornalistico viene definita l’impaginazione e cioè il susseguirsi dei servizi o delle notizie da mandare in onda. Dunque, apertura dedicata all’Ucraina con due o tre servizi, poi notizie politiche e una di cronaca, poi “torniamo in Ucraina” con un altro paio di servizi, poi servizio o notizia ancora di cronaca e uno musicale, quindi “torniamo in Ucraina”, poi, se c’è, notizia o contributo di sport, a seguire “torniamo in Ucraina” e per chiudere rubrica di motori o di libri a meno che al/alla conduttore/conduttrice non scappi l’ormai noto “torniamo in Ucraina”. Guardate, ciò avviene, a parte rarissimi casi, non perché ci siano delle “ultime notizie” da divulgare subito. Una miscellanea goffa che rischia di creare confusione. Fermo restando che va dato all’argomento guerra il maggior risalto possibile, scusate, ma ci vuole poco a gestire così il confezionamento dei contenuti: partenza con la guerra, con tre o quattro servizi; politica, medicina, cronaca, costume, musica, sport, insomma tutto quello che riguarda lo scibile giornalistico ma ridotto all’essenziale e alle cose veramente più importanti, con servizi e notizie notevolmente accorciati; e poi, in chiusura, si ritorna all’Ucraina e in buona sostanza alla guerra con un riepilogo (un servizio ampio) di quanto successo nella mattinata (anche per chi si è sintonizzato in quel momento e non ha sentito prima le notizie) e un altro servizio, ugualmente ampio, con i fatti degli ultimissimi minuti e una anticipazione di quanto potrebbe avvenire da lì al resto della giornata. Così, sì che avrebbe una logica. Che dite? Che magari potrebbero dargli il premio come miglior tg di guerra? Possibile, anche perché si sa che l’esito di questo tipo di premi è manipolato.

AUGURI – E siamo arrivati ad un’altra Pasqua, semmai con ancora più angoscia delle due precedenti. Alla pandemia che non è affatto finita, anzi, quegli incompetenti di virologi e dottori che ci ritroviamo hanno detto di temere molto la nuova variante e che forse i vaccini somministrati non hanno avuto del tutto l’effetto sperato (!!!) e tutto questo quando è stato in pratica riaperto tutto per creare i presupposti di maggiori contagi, alla pandemia scrivevamo si è aggiunta pure una guerra che si fa ogni giorno più terribile e atroce. Nonostante questo non deve mai abbandonarci la speranza (non il ministro, quello se si leva di torno presto ci fa un favore grosso) che, finalmente, qualcosa possa il prima possibile cambiare in meglio. Così, raduniamoci tutti domenica prossima con le persone a noi più care e passiamo una serena Pasqua. L’aggettivo felice lo riprenderemo a usare quando sarà possibile, ma intanto serena sarebbe già moltissimo. Tanti cari auguri, amici lettori, ci risentiremo tra qualche settimana. Sarà cambiato qualcosa, nel frattempo? Saremmo i primi straordinariamente contenti di poterlo scrivere e di raccomandarvi di tornare a sorridere alla vita che, da par suo, potrà fare altrettanto con noi.

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