Il nostro bellissimo Paese non finisce mai di sorprendere anche se, a volte, le sorprese (in questo caso belle) si trovano a portata di mano e sono rappresentate dal fatto che, in una realtà piuttosto generalizzata di “scarsa attenzione”, per non dire di peggio, nei confronti dei beni culturali si riscontrano, per fortuna, anche situazioni più che positive che meriterebbero, per la qualità che esprimono, e di essere visitate da più persone possibili in tutte le stagioni. In questo caso parliamo delle antiche Terme Taurine di Civitavecchia di pertinenza della Soprintendenza Archeologica e gestite, con grande professionalità ed attenzione, dalla Pro Loco cittadina che, attraverso i suoi encomiabili e molto preparati addetti, svolge quotidianamente un’opera più che meritoria al servizio della collettività. Come arrivarci è molto facile ed agevole, basta percorrere l’autostrada A12 uscire a Civitavecchia Nord e girare subito a sinistra per Allumiere, ed a meno di un chilometro si giunge alle belle ed antiche Terme Taurine parte essenziale ed integrante, nello stesso tempo, del suo più che ragguardevole Parco Archeologico – Botanico. Il nome attribuito di Terme Taurine proviene direttamente da una leggenda che narra di un Zeus che, sotto forma di toro, (mitologicamente Giove assumeva sembianze animalesche per concupire, dicitur, giovani fanciulle o donne) raspando il terreno con uno zoccolo abbia fatto scaturire dell’acqua termale sulfurea di giovevolissima qualità terapeutica. Dopo della leggenda diciamo della storia: Le più che pregevoli e molto interessanti antiche Terme Taurine sono un gran bel sito archeologico di epoca antico romana edificato in due periodi differenti molto ben distinti ed identificabili con i ritrovamenti finora effettuati. La prima fase costruttiva appartiene all’Epoca Repubblicana ( I° secolo a.C.), mentre la seconda, più imponente, risale a quella Imperiale (I° secolo p.C.) ed è da mettere in relazione con la “nascita” di Centumcellae (Civitavecchia) con relativo porto voluta dall’imperatore Traiano il quale, in base a quanto scritto da Plinio il Giovane, ivi possedeva anche una “villa pulcherrima”(una villa bellissima) la cui ubicazione, purtroppo, checché se ne dica,non è stata mai localizzata con certezza. Questa gran bella e ben conservata terma originariamente si estendeva su 20.000 metri quadrati non tutti riportati alla luce a causa della cronica mancanza di fondi (e chissà,come è probabile, che non vi siano ancora notevoli “sorprese” sotto terra). La posizione delle Terme, poste in collina su di un pianoro a 200 metri di altitudine, è semplicemente splendida considerato che, contornate dai Monti della Tolfa, dominano il mare con vista sull’Argentario, sull’isola del Giglio e su quella di Giannutri. In tempi recenti la Soprintendenza Archeologica ha ivi sviluppato, in modo ottimo, la ricostruzione di un interessante giardino botanico antico (le terme erano sempre contornate da tali belle realtà) ispirandosi agli Horti Traianei arricchendolo il tutto con ben 46 specie arboricole (Rosaceae incluse) portate a ben 95 con le sottospecie dei singoli gruppi per la maggior parte, nell’uno e nell’altro caso, le stesse che erano molto amate dagli antichi romani, a ciò si deve aggiungere anche un delizioso agrumeto formato da 72 piante; ad abundantiam, in questo spettacolare ambito scenografico, sono state poste pure delle copie (belle) di busti e di vasi e costruito un delizioso ninfeo, andando così veramente ad onorare ed a far meritare al luogo la dizione di Parco Archeologico – Botanico. Ed ecco quindi il gran bell’avvicendarsi, il tutto ornato e guarnito in maniera estremamente funzionale da fregi, da pregiati mosaici bicromatici a tessere piccole e grandi e da tanti, non trascurabili, marmi, dell’exedra, del criptoportico, dell’apodyterium (spogliatoio),del calidarium (con vaschette laterali piccole per anziani e bambini) e poi che dire del frigidarium (d’inverno alla cisterna veniva aggiunta anche la neve per rendere l’acqua ancora più fredda!) del tepidarium, del bagno turco (con temperature elevatissime ed una cupola mobile apribile! per raffreddare l’ambiente alla bisogna), delle cubicola (le camere da letto), delle docce, e della notevolissima biblioteca. A ciò vanno aggiunti il gymnasium e gli altri ambienti ove operavano i tractatores (massaggiatori), gli unguentari ( gli addetti ad applicare balsami e lozioni), gli alipili ( i depilatori) e gli exercitatores (i maestri di ginnastica). Galeno (uno dei grandi “padri” della medicina antica) ne suggeriva la salutistica alternanza fra bagni freddi e caldi (e comunque, alla bisogna, vi era sempre disponibile il funzionale tepidarium). Abbiamo detto della presenza di una biblioteca che connotava la terma pure come luogo di cultura ed infatti, anche in questo senso, veniva molto frequentata da personaggi illustrissimi ed estremamente dotti come nel caso di Plinio il Vecchio il quale si faceva accompagnare da una persona di fiducia che gli leggeva dei versi o a cui ne dettava lui stesso. Insomma delle Terme Taurine molto belle che furono frequentate nei secoli da vari Personaggi con la P maiuscola e conservano ancora una loro bellissima identità che le inserisce, a tutto tondo, fra le Terme più belle d’ Italia.
Arnaldo Gioacchini
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