E’ l’eleganza celebre, lo stile ruggente del IX Trofeo La Dolce Vita, in una domenica soleggiata di fine estate, la cornice della promenade culturale che ha avuto luogo a Santa Marinella lo scorso 14 settembre: un prezioso inserto culturale, a cura del prof. Livio Spinelli e di Marilena Curti, incastonato nel programma della prestigiosa tre giorni all’insegna del lusso e delle auto d’epoca che ha visto protagonista la Città nel fine settimana appena trascorso; l’iniziativa, la cui prima edizione risale al 2017, Presidente Daniele Padelletti, si attesta ormai come l’evento più atteso dell’anno, volto alla valorizzazione storico-culturale del territorio, il cui programma, arricchito da iniziative a corredo quali eventi culturali, di beneficienza e moda, vede inoltre coinvolti alunni degli istituti cittadini.E’ forse la velocità, il fascino irresistibile delle auto d’epoca, una sottile nostalgia che si insinua unendosi alla sempre sentita partecipazione all’evento di classe ed eleganza, a risvegliare il piacere di riscoprire gli anni d’oro che videro Santa Marinella meta di personaggi prestigiosi: a condurre il gruppo il prof. Livio Spinelli, storico, scrittore, consigliere della Principessa Elettra Marconi. La promenade, partita domenica 14 settembre alle ore 9.30 dal Monumento dei Caduti in Via della Libertà, è proseguita sino al promontorio di Via Punico; intensa per la singolare bellezza di panorami, scorci e per la concentrazione, in questo tratto, di storie e memorie appartenute a personalità del mondo della politica, spettacolo e cultura.
Un primo punto di interesse storico è proprio la piazza che si apre in direzione sud del Monumento ai Caduti, un piccolo slargo lastricato, attorniato da meravigliose ville anni ’20, La Piazzetta di Largo Mons. Ostilio Ricci, dove insiste intatto il fascino dello Stile Liberty, zona nota come “Caccia e Riserva”; qui giocava da bambino assieme alle sue compagnie, il futuro Premio Nobel per l’Economia Franco Modigliani, all’epoca ospite dello zio, il medico e Generale ebreo Guido Aronne Mendes, il più grande pneumologo ed esperto di patologie tubercolari dell’Italia degli anni Trenta, che costituì, nella scuola marittima di Civitavecchia, una sezione ebraica. Percorrendo Via della Libertà, un tempo Via Aurelia, ribattezzata durante il ventennio Via della Marcia su Roma, al civico 85 sorge la villa denominata “Il Dado”, edificata all’Architetto romano Raffaele Ojetti, padre del più noto Ugo, scrittore, giornalista e direttore del Corriere della Sera, edificata come dimora di villeggiatura, quando, primo nel 1888, tracciò il piano regolatore della Città. Al civico 355 in Via Aurelia, sorge la straordinaria Villa Borruso-Ojetti, edificata tra il 1908-1910, facente parte del piano voluto dal Principe Baldassarre Odescalchi. Proseguendo verso il Gigi Bar, in Via Aurelia ang. Via Bassani, sorge la Villa di Ettore Rosler Franz, il Prof. Spinelli ha ricordato il celebre acquarellista della Roma ottocentesca. Villa Bettina, in Via Aurelia 361, si attesta come lo storico monumento liberty più iconico di Santa Marinella, dove visse il vate del “libertinismo” Gabriele D’annunzio, rimasto intatto perché sottoposto a vincolo dalla sovrintendenza dei beni culturali; adiacente “La Casina Rosa”, progettata dall’arch. Ojetti, padre dello scrittore.
Voltando capitolo storico della Città di Santa Marinella, l’itinerario letterario del Prof. Spinelli prosegue e raggiunge Lungomare Marconi, tributo al Premio Nobel Padre della Radio, che proprio sulle coste della Città, presso il Centro Radioelettrico Sperimentale CNR di Torre Chiaruccia, inventò e sperimentò molte delle tecnologie che delinearono la futura modernità: il radar, la tv, e la radiotelefonia mobile, che nel 1932 mise a punto proprio nel sito scientifico, dopo lunghe sperimentazioni sulle microonde, successivamente donato dallo Scienziato a Papa Pio XI per collegarsi tra il Vaticano e Castel Gandolfo.
Nel dopoguerra Santa Marinella, grazie al gradevole microclima, le spiagge, i locali e non ultima la vicinanza a Roma, divenne punto d’interesse di svariati personaggi del cinema, artisti, scrittori, protagonisti della politica e del jet-set internazionale; è l’Hotel Le Palme, del Sor Cesare Grimaldi, a conservare una pagina di storia del Re Faruk e la Regina Narriman d’Egitto; Fiorella Grimaldi, padrona di casa dell’Hotel Le Najadi, proprietaria storica del celebre edificio arroccato sulla costa di Santa Marinella, ha accolto il gruppo per una breve sosta, un piccolo rinfresco, raccontando con entusiasmo le conoscenze di un’epoca d’oro di cui la Città fu brillante protagonista: “Conobbi Giorgio Bassani da bambina. Qui nei galà del fine settimana si ritrovavano artisti del calibro di Roberto Rossellini e Ingrid Bergman, Gregory Peck, De Sica, Alberto Sordi, Mario Soldati con la sua famiglia. Giorgio Bassani, in particolare, divenne ospite abituale. Ammaliato dal mare, dalla natura, dalla salubrità del posto, trovò ispirazione per redarre il suo capolavoro, “Il Giardino Dei Finzi-Contini; trascorse, solo, l’invernata 1962/63 a Santa Marinella, lavorando alla stesura del libro, cui dedicò la prima pagina. Proseguendo su Lungomare Marconi, la Villa di Mons. De Bisogno, Cameriere di Pio IX, vicino di casa e amico della Famiglia Pacelli, proprietari della Villa alle spalle, dall’inconfondibile color bordeaux. Eugenio Pacelli, futuro Papa Pio XII, vi trascorreva le vacanze con la famiglia, in uno dei punti ritenuti migliori per salubrità dell’aria; da Cardinale qui conobbe le famiglie nobiliari Bezzi-Scali e Sacchetti e nacque una profonda amicizia con il Premio Nobel Marconi: quest’ultimo promise di costruire e donare al Papa una stazione Radio (l’odierna Radio Vaticana). Ultima tappa dell’itinerario, Villa Jolanda di Savoia, del Re D’Italia Vittorio Emanuele III; quest’ultimo, su consiglio del Prof. Francesco Valagussa, medico di corte e primario del Bambin Gesù, edificò nelle immediate vicinanze della villa dei Pacelli, una dimora per sua figlia Jolanda, trasferitasi in città per guarire da una malattia polmonare. Le prime stesure dei Patti Lateranensi videro l’alba a Santa Marinella, tra i due “eccellenti” vicini di casa, Il Re D’Italia ed Eugenio Pacelli; nella stesura definitiva del Concordato, il Re Vittorio Emanuele III cedette la sua villa di Santa Marinella all’Ospedale del Bambin Gesù.
E’ Domenica, il sole splende; la storia fa luce rischiarando i profili delle ville, silenti custodi di racconti e aneddoti. La memoria di Santa Marinella resta viva.
Marilena Curti
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