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Ma se manca il termometro…

di Ugo Russo
Un fine settimana terribile, tragico quello appena passato. Il maledetto virus ha fatto le prime vittime italiane e ha creato il panico in una non trascurabile fetta del Nord del nostro Paese con decine di infettati e alcune centinaia di controllati perché venuti a contatto con colui, un giovane di 38 anni, che ha scatenato l’ormai purtroppo noto “ceppo italiano” della malattia. E il brutto é che non si sa con precisione come abbia contratto l’infezione: si é parlato di un amico appena tornato dalla Cina e incontrato a cena, epperò questi risulterebbe asintomatico. Come é possibile? O meglio, una spiegazione l’ha data l’organizzazione (non merita la prima o maiuscola) mondiale della sanità, in teoria il primo organo assoluto, in materia, di tutto il pianeta: “al 5% di quelli che lo contraggono il virus viene trasmesso da persone che non presentano sintomi, e dunque non infette” aggiungendo anche che “probabilmente la quarantena non é di soli 14 giorni e che il problema è molto serio e destinato a durare a lungo”! Quella stessa organizzazione che fino a poco tempo fa, forse per coprire le magagne del governo cinese, aveva detto che non dovevamo lasciarci andare a facili allarmismi e che la cosa non era grave come qualcuno voleva dipingerla!!!!!!??????
E mi vergogno di essere rappresentato da vertici della sanità nostrana che fino a venerdì, a precise domande di chiarimenti, rispondevano sempre e solo “l’Italia é il Paese in Europa dove la nostra prevenzione e il coordinamento tra noi funzionano meglio, tanto é vero che abbiamo un numero di contagiati inferiore a tutti”. Nel giro di poche ore siamo diventati la nazione continentale con più alto numero di contagiati. Quanta gente abbiamo visto parlare in televisione e quanti bla, bla, bla… 
Avete notato che negli ultimi giorni si parla raramente di cifre, e men che mai precise, e si generalizza molto? Prima sentivamo: i morti sono 1527 e i contagiati 60 mila 351; ora: “i decessi sono più di duemila e i contagiati 80 mila”, quando lo dicono. Alcuni virologi di fama mondiale sono arrivati anche ad affermare che questi numeri non corrisponderebbero a verità ma morti e infettati sarebbero almeno dieci volte tanto: cosa ci vogliono ancora nascondere? Che la peste é stata bere un bicchiere d’acqua rispetto a questa infezione che si prende stando neppure troppo vicini a chi “propaga la morte”? D’altronde da una nazione che per due mesi ha nascosto la nascita del virus permettendo che venisse infettata chissà quanta gente c’é da aspettarsi di tutto. Ma la Cina fa girare un sacco di soldi che sono oro colato per l’economia mondiale e allora non si può dire niente. Ma mentre gli altri chiudono i confini (anche “paesetti” piccoli come Russia e Stati Uniti) per non far entrare i cinesi, l’Italia li tiene aperti a tutti. In questi giorni torneranno tra Prato e Firenze 2600 cinesi (forse neppure gli stessi ma altri); ebbene pare che le autorità toscane non vogliano neppure procedere a controlli e quarantene!!!!!!!!! Si continuano altresì a fare servizi in tv per elogiare i cinesi: “Bisognerebbe fare come loro, che si autogestiscono un periodo di isolamento”. E non dite ai cinesi intervistati che l’infezione l’hanno portata loro. “Se l’avessimo poltata noi –dicono, pure incazzati- si chiamelebbe chinesevilus, non colonavilus”.
Del resto scrivevamo prima che l’Italia é ancora quella che permette che entrino tutti, che crede ancora alla Befana che c’è una redistribuzione dei migranti quando non se li prende nessuno. 
Il nostro meraviglioso Santo Padre, che ha il privilegio di rappresentare Iddio in terra e che continuamente mostra di fare del suo meglio, ogni volta però non trascura di parlare dei migranti e che bisogna prenderli tutti.  A parte che ci sono anche tantissimi italiani che muoiono di fame e raramente se ne parla o ci pensa qualcuno, perché il Vaticano non fa un gesto di buona volontà e carità Cristiana e in tutte le case sfitte che ha non ci mette dentro un milioncino di migranti? E perché tutti i politici che vanno ad accogliere i barconi o dicono che è un reato respingere anche i clandestini non ne prendono quattro o cinque per uno nelle loro case? Con tutti gli annessi e connessi (per dirla come il grande Totò)?
Ci siamo scordati l’argomento del titolo? Macché, ci vogliamo chiudere questo articolo (a differenza del solito, dove il titolo va trattato nelle prime cinque righe di testo) per dire quello che succede in questo “preparatissimo alle evenienze” Paese e perché prima dovevamo spiegare alcune cose. Intanto diciamo che, oltre a tutti quelli che già sono da noi (che oggi trovare un italiano in giro è un mezzo miracolo), ci dobbiamo augurare che MAI questo coronavirus potrà un giorno prendere la strada dell’Africa perché per noi sarebbe veramente la fine. Allora, dicevamo. Si pensa, sbagliando, perché chi é colpito dall’infezione potrebbe averla ancora in incubazione e non lo avrebbe fatto sfogare con un febbrone, che basta misurare la febbre a chi arriva per risolvere quasi l’intero problema. Senonché non tutti si possono attrezzare con le apparecchiature presenti negli aeroporti; i treni non hanno controlli, le navi ce li dovrebbero avere, magari non così sofisticati, ma insomma… Sentite cosa é successo qualche giorno fa: un barcone con circa novanta migranti (il numero cresce sempre perché sopra questi mezzi ci sono spesso non poche donne incinte…) è arrivato a Lampedusa a tardissima sera. Tutti pronti a misurare la febbre agli attraccanti? Neanche per idea. Risposta degli eventuali incaricati: “Da una settimana abbiamo chiesto un termometro (non quello di ultima generazione ma quello che vi mettete tutti sotto l’ascella o… ndr) ma ancora non ce l’hanno portato”!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Saltati i controlli tutti i migranti scesi e diretti nei vari punti dove dovevano essere dislocati.
Eppure tutto quello che abbiamo raccontato non era una barzelletta, anzi. Meditate, gente, meditate…

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