di Ugo Russo
“Mamma, mormora la bambina mentre pieni di pianto ha gli occhi. Alla tua piccolina non compri mai balocchi, mamma tu compri soltanto i profumi per te!”. Questa è la strofa più significativa della canzone Balocchi e profumi, quasi un secolo di vita ma che ebbe grande fulgore negli anni 50/60 tanto da diventare uno dei brani più famosi e commoventi dell’intera discografia nostrana, cantata da numerosissimi interpreti. A scriverla tale E. A. Mario, nome d’arte di Ermete Giovanni Gaeta, che è stato autore di tanti altri brani famosi e per lo più ripresi da episodi di vita vissuta come Tammurriata nera e La leggenda del Piave. In particolare la canzone cui fa riferimento il titolo alludeva al comportamento amorale in genere di una giovane donna che offriva alla piccola figlia la possibilità, ogni tanto, di uscire con lei e andare in un grande magazzino di profumi ma che vendeva anche tanti giocattoli; quasi per una forma di dispetto verso la piccina, uscivano sempre e unicamente con un profumo che la madre acquistava per sé. Di lì la reazione della bambina. In buona sostanza e ancora per parecchi decenni l’unica cosa negativa di una genitrice (RARISSIME!!!) nei confronti di un figlio in un periodo dove c’era ancora il culto e il valore della famiglia e avere un erede, pur nei nuclei familiari più numerosi e meno abbienti, era sempre considerata una gioia e un grande dono di Dio. Si moltiplicavano gli sforzi, i sacrifici e tutto era ripagato la sera quando ci si radunava assieme a casa, nessuno escluso. Questo preambolo per affrontare un argomento esploso da venti anni a questa parte. Certo che il mondo è peggiorato, altrimenti non si spiegherebbero gli infanticidi, che aumentano col passare degli anni, perpetrati dalle mamme. Anche gli uomini sono evidentemente partiti di cervello se per la rottura delle relazioni con le compagne arrivano ad ucciderle e non è raro che ne facciano le spese anche gli assolutamente incolpevoli figli. Evidente l’aria di follia che c’è in giro, alla quale abbiamo accennato in altri articoli, ma è chiaro che non giustifica e non può assolutamente creare un alibi per simili gesti inconsulti. Ma torniamo alle mamme assassine per situazioni che si ripetono, ahinoi!, da almeno venti anni. E solo negli ultimi 15 anni, il rapporto Eures ci dice che i minori sotto i 12 anni uccisi in famiglia sono stati 150. Come riferimento ad una eventuale “tendenza omicida” si può partire da Cogne nel 2002 quando Annamaria Franzoni uccise il piccolo Samuele, tre anni, con vari colpi alla testa; e poi ancora solo qualche nome di piccole creature da pochi mesi a qualche anno uccise per la follia criminale di madri che sono arrivate ad eliminarle nei modi più efferati (anche mettendole a 8 mesi!!! nel cestello della lavatrice e attivando la funzione lavaggio, oppure annegandole dentro a un water): Loris (ricordate Veronica Panarello?), Edith, Elena e tanti, tanti, purtroppo troppi angeli ancora. Il cerchio si chiude con la condanna all’ergastolo di Alessia Pifferi che, tornando a casa dopo sei giorni trascorsi in vacanza in compagnia del nuovo amante, trova la figlia di 18 mesi lasciata sola e morta di stenti con l’unico biberon disperatamente e inutilmente attaccato nel tentativo di spremere ancora chissà quale sostanza nutritiva. In tutto questo periodo ci sono stati pure dei figli ammazzati non sempre assieme alle madri da uomini le cui mogli stavano per lasciare. Spesso si tratta di pluriomicidi, che interessano anche tre piccolissimi fratellini. Stupisce, poi, che non pochi episodi siano avvenuti a Lecco o nelle vicinanze, un’autentica area del terrore.
Come si può tentare di spiegare questa recrudescenza di atroci assassinii? Ribadito che si può spiegare qualcosa di logico, di razionale e che invece questi fatti sono assurdi e irragionevoli, si può pensare che il ruolo, ma forse il vero e proprio mestiere, di madre sia diventato tra i più difficili da espletare: la frenesia della vita, il fatto di non voler assolutamente sacrificare i propri interessi pur per quella che dovrebbe rappresentare la gioia grande, i non rari casi di donne letteralmente impazzite dopo il parto con equilibri psichici sempre meno stabili (quanti casi sotto l’anno e mezzo di vita del bambino/a!), la instabilità della coppia con l’arrivare ad accanirsi contro chi non c’entra proprio niente. Mamme uccidono i figli e a volte non si rendono neanche conto di quello che hanno fatto e di aver ucciso. O perché suggerisce di dirlo a loro l’avvocato o perché sono in un vero e proprio stato di semi incoscienza dettato da un’agitazione superiore a qualsiasi livello massimo. Ovviamente non è soltanto il nostro paese interessato a delitti così efferati quanto ingiustificabili; in tutto il mondo avvengono questi deprecabili episodi e ci ripromettiamo di tornare sull’argomento la prossima settimana sbirciando oltre i confini italici. Mamma, mormora la bambina… Anche Diana, il piccolo angelo fatto volare troppo presto in cielo da una madre senza scrupoli che l’ha fatta morire di stenti, l’avrebbe detto chiamandola ma non per dire: “comprami i giocattoli” ma solo “fammi un sorriso, mamma, e stai sempre con me”. E tu, Alessia Pifferi, ha voluto giustificare il fatto dicendo di aver avuto un’infanzia infelice, che tua madre e tua sorella ti hanno sempre trascurata. Ma tu ti sei dimostrata molto peggio di loro che non sono mai arrivate a fare il gesto orribile che hai fatto tu. Perché tu sei orribile, fuori e dentro.
Mamma, mormora la bambina… (1)
E CI RISIAMO! E’ stato già scritto e come diceva quello: “Come volevasi dimostrare”. Il Pd critica ogni cosa che fa e dice la maggioranza, la quale, non avendo palle, accetta tutto e fra un po’ farà fare leggi e provvedimenti direttamente ai compagnucci. Che hanno, a dispetto di quello che vogliono far credere e sempre per la mollezza dei politici di centro-destra, tutte le televisioni schierate al loro fianco (meno male che rai1 era monopolizzata dalla Meloni… In ogni tg parla sempre e solo la schlein con la presidente del consiglio che si sente, forse, una volta la settimana) con programmi, conduzioni e argomentazioni assurdi. Così quando si era paventata la possibilità di introdurre il redditometro (che per dirla alla maniera dei Tre Tre sarebbe stato, comunque, una strunzata) si è materializzato il finimondo, con urla, interrogazioni parlamentari, casini di ogni fatta, sarebbero stati pronti mille cortei e manifestazioni di piazza; poi, una volta che è stato opportunamente tolto apriti cielo! “anche questa decisione -totalmente contraria alla precedente- ha dimostrato una spaccatura all’interno dei partiti di governo a tutto danno degli interessi degli italiani”. Una critica sempre più confusa tanto per ciarlare e per infiammare proprio le piazze. E che piffero!!! Quando è troppo è troppo. Si arriverà al punto che se, ad esempio (e ammesso e non concesso come avrebbe detto Totò), il governo dovesse approvare il salario minimo portandolo dai 9 euro proposti dall’opposizione a 15 euro non andrebbe bene neppure questo e chissà forse direbbero che sono troppi!!! Una tecnica contro chi sopporta (forse per mascherare pure loro magagne?) ma la gente (quella che capisce, certo, perché ci sono tanti di quegli ignoranti in giro…) non ha l’anello al naso, rileva subito le astruserie e le cose fatte tanto per mettere i bastoni tra le ruote. Ricordate il titolo di una fiction degli ultimi anni? Che Dio ci aiuti…
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