A Ladispoli sempre più tutti pazzi per Caravaggio. Dopo il successo ottenuto dall’esposizione dei dipinti nelle vetrine di viale Italia che per due settimane hanno trasformato il corso principale della città in un museo a cielo aperto, un’altra iniziativa artistica e culturale bussa alle porte. L’amministrazione comunale ha infatti lanciato la seconda edizione dell’evento “Un Caravaggio per la mia Ladispoli”, invitando i bambini delle scuole a disegnare il quadro di Michelangelo Merisi che li ha più colpiti, ovviamente a modo loro e con un’interpretazione personale. L’iniziativa, ideata dalla delegata all’arte, Felicia Caggianelli, vuole coinvolgere i giovanissimi, avvicinarli al mondo della creatività, rinsaldando ulteriormente il rapporto tra Ladispoli e Caravaggio, l’ultimo posto dove fu visto vivo dopo lo sbarco a Palo nel luglio del 1610. Il riscontro all’invito del Comune è stato immediato, grazie alla collaborazione delle scuole in pochissimi giorni sono già arrivati un centinaio di disegni, a conferma di quanto ai bimbi piaccia essere sollecitati a liberare la propria fantasia. Il progetto, partito in via sperimentale lo scorso anno, è già diventato uno degli appuntamenti più attesi nel calendario degli eventi autunnali varato dall’amministrazione comunale. Nelle prossime settimane tutti i partecipanti a “Un Caravaggio per la mia Ladispoli”, compresi gli adulti che volessero cimentarsi con il disegno, riceveranno un attestato ed una medaglia nel corso di una cerimonia organizzata dall’amministrazione comunale. «Ancora una volta – spiega la delegata all’arte, Felicia Caggianelli – lanciamo la sfida alle nuovissime generazioni affinchè si sbizzarriscano in colpi di genio ed intuizioni artistiche di ogni genere. Andando a passeggiare in viale Italia potranno scegliere l’opera che li ha maggiormente colpiti, disegnandola secondo il proprio estro e la propria creatività. Questo progetto vuole avvicinare ancora di più le famiglie di Ladispoli al legame con Caravaggio, un volano culturale prezioso anche dal punto di vista turistico come confermano le massicce presenze di visitatori, attratti dal poter visitare la spiaggia di Palo e tutti i luoghi che videro l’approccio del grande pittore lombardo prima che il mistero avvolgesse per sempre le sue ultime ore di vita».
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