Ladispoli Litorale

Messa in sicurezza degli argini del fosso Vaccina a Ladispoli

Gli argini del fosso Vaccina saranno messi in sicurezza per evitare esondazioni nella zona nord di Ladispoli. Grazie ai fondi elargiti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, l’amministrazione comunale ha potuto appaltare i lavori che permetteranno di ridurre il rischio idrogeologico lungo il corso d’acqua ritenuto potenzialmente pericoloso nelle giornate di piogge intense.

Gli argini del fosso Vaccina a Ladispoli

Il fosso Vaccina, sin dagli anni ottanta, è sempre stato il punto più a rischio per allagamenti ed inondazioni, in varie circostanze è stato monitorato giorno e notte dalla protezione civile nel timore che le acque fluviali invadessero le strade di Ladispoli. L’intervento andrà a completare le opere di sicurezza idraulica già avviate nei mesi scorsi dal comune con fondi propri. Quello che si vuole evitare è l’ammasso di detriti che possono impedire alle ondate di piena provenienti dai monti di sfociare in mare.

«Quando abbiamo chiesto questo finanziamento – spiega l’assessore ai lavori pubblici, Veronica De Santis – abbiamo sottolineato come fosse in gioco la sicurezza dei cittadini che abitano nelle zone di Ladispoli attraversate dal fosso Vaccina. Le cosiddette bombe d’acqua hanno confermato il rischio idrogeologico che corre la nostra città, l’amministrazione intende completare gli interventi lungo gli argini del fiume, auspicando l’erogazione di ulteriori finanziamenti statali. I lavori inizieranno a breve, nella prima fase sarà messo in sicurezza un tratto d’argine sulla sponda destra del fosso Vaccina, dal ponte Housenstamm verso il cavalcavia ferroviario, mediante la realizzazione di sopralzi arginali».

A Ladispoli la situazione dei corsi d’acqua è costantemente monitorata, i cambiamenti climatici che influiscono sulle piogge eccezionali già in passato hanno creato gravi problemi. Nel 2008 si registrarono milioni di euro di danni ad abitazioni ed attività commerciali per l’esondazione in più punti del fosso Vaccina. Stessa situazione nel 2015 quando furono le case rurali attorno a via Pizzo del Prete ad essere allagate dall’acqua che ruppe gli argini alla periferia di Ladispoli. Ma l’episodio più grave accadde il 2 ottobre 1981 quando le acque fluviali ruppero gli argini, invadendo via Roma, tagliando in due la città per un giorno intero. All’epoca non esistevano altri ponti, Ladispoli rimase senza vie di collegamento tra il centro e la periferia.

 

Lascia un commento

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com